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Dal petrolio alle crypto: l’Oman punta al mining di Bitcoin

In un panorama globale in rapida evoluzione, in cui le nazioni competono per il dominio nel settore delle materie prime, anche il piccolo stato dell’Oman è emerso con i suoi piani ambiziosi.

La nazione arabica mira a raggiungere uno sbalorditivo 7% dell’hashrate globale di Bitcoin entro giugno 2025.

Questo non è solo un obiettivo ambizioso, ma è supportato dai dati presentati dall’esperto di mining Bitcoin Jaran Mellerud nel suo ultimo rapporto.

L’Oman, tradizionalmente un’economia incentrata sul petrolio, si trova sulla costa sud-orientale della penisola arabica. Confina con l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e lo Yemen. Storicamente, l’Oman è stato il sesto produttore di petrolio pro capite a livello globale e ora uno dei primi paesi a investire in Bitcoin.

Tuttavia, stanno soffiando venti di cambiamento e l’Oman vuole spostare la sua attenzione sul mining di Bitcoin.

L’Oman è pronto a diventare un peso massimo dell’estrazione di Bitcoin

i dati aggiornati a settembre 2023 ci dicono che l’Oman ha circa 20 MW di capacità di mining in funzione. Ciò include i progetti pilota di Exahertz e Green Data City rispettivamente da 11 MW e 1,2 MW. Inoltre, ci sono alcuni MW di operazioni senza licenza.

Con un tasso di efficienza di 27,5 J/TH, questi 20 MW di consumo energetico si traducono in 0,7 EH/s, dando all’Oman una quota dello 0,2% dell’hashrate globale corrente.

Secondo Mellerud, entro la fine del 2023, l’hash rate totale proveniente dall’Oman potrebbe toccare i 4 EH/s, ovvero lo 0,9% della rete di Bitcoin mining. Questa crescita è principalmente attribuita all’espansione di Exahertz a 100 MW.

Tuttavia, la crescita non si ferma qui. Entro la seconda metà del 2024, le proiezioni di Mellerud indicano che Exahertz avrà 275 MW in funzione, generando 9,9 EH/s. Allo stesso tempo, Green Data City ha in programma di commissionare 150 MW, che produrrebbero circa 5,5 EH/s.

Questo sforzo combinato potrebbe spingere l’hash rate totale dell’Oman nella seconda metà del 2024 a 15,7 EH/s, ovvero circa il 2,6% della rete globale.

Estrazione di Bitcoin nell'Oman
Hash rate previsto dell’Oman | Fonte: Hashrate Index

La visione a lungo termine per Exahertz e Green Data City è quella di raggiungere rispettivamente 800 MW e 400 MW. Se assumiamo un’efficienza media di 22 J/TH, i 1.200 MW combinati di questi progetti potrebbero potenzialmente generare un totale di 54,8 EH/s.

Ciò equivarrebbe a circa il 7% dell’hashrate di Bitcoin entro giugno 2025, secondo le stime di Mellerud che ha osservato che entrambe le società non hanno però una tempistica dichiarata per la loro piena espansione.

Non manca il supporto governativo

Il ruolo del governo dell’Oman in questo sforzo non può essere sottovalutato, dato che hanno fornito un ambiente favorevole per le operazioni di mining di Bitcoin. Attualmente solo due società, Exahertz e Green Data City, detengono le licenze per lo sviluppo e la gestione delle operazioni di mining di Bitcoin nel Paese.

Alla fine di agosto, Sheikh Mansour Bin Taleb Bin Ali Al Hinai, presidente dell’Autorità per la regolamentazione dei servizi pubblici dell’Oman, ha commentato pubblicamente il sostegno del governo della sua nazione agli impianti minerari di Bitcoin di proprietà privata, che sono destinati ad attrarre un investimento totale di oltre $ 1,1 miliardi

Al Hinai ha affermato che:

Questa iniziativa è in linea con l’obiettivo di diversificare la nostra economia, integrando le tecnologie moderne e sostenendo al contempo il nostro impegno verso pratiche etiche e sostenibili.

I prezzi dell’elettricità sono un fattore cruciale per la redditività del mining di Bitcoin. In Oman, i minatori autorizzati possono usufruire di tariffe elettriche inferiori a 0,04 dollari per kWh, una tariffa altamente competitiva sulla scena globale. Ciò è in netto contrasto anche con le tariffe per le famiglie (0,026 dollari per kWh) e le imprese (0,166 dollari per kWh).

Prezzi così bassi rendono questo Paese più competitivo del Texas oggi leader del bitcoin mining negli Stati Uniti.

Il clima dell’Oman, soprattutto in aree come Salalah, offre un vantaggio naturale per l’estrazione di Bitcoin. A differenza del caldo torrido che affligge molti paesi del Medio Oriente, Salalah beneficia di un microclima che offre temperature più fresche, soprattutto durante la stagione dei monsoni.

Questo vantaggio climatico riduce i costi di raffreddamento e migliora l’efficienza delle operazioni di mining.

Inoltre, il governo dell’Oman si è posto l’obiettivo di generare il 30% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è avviare un massiccio sviluppo di infrastrutture capaci di sfruttare le eccellenti risorse solari dell’Oman.

Il fotovoltaico sarebbe una soluzione perfetta per i minatori Bitcoin che potranno trarre profitto dal surplus produttivo quando ci sono fluttuazioni nella rete.

Questo fa il pari con chi pensa che Bitcoin può dare l’indipendenza energetica anche in altre nazioni che non hanno materie prime sufficienti.

L’approccio strategico dell’Oman al mining di Bitcoin è evidente nello sviluppo delle infrastrutture, nel sostegno governativo e nell’utilizzo dei vantaggi naturali. Il rapporto di Mellerud suggerisce un futuro promettente per la nazione nel settore crypto.

Se le proiezioni fossero vere, l’Oman, in collaborazione con altre nazioni del Medio Oriente, potrebbe catturare il 15% dell’hashrate globale del mining di Bitcoin nei prossimi anni.

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Baldassare Poma

Baldassare Poma

Mi considero esperto di finanza e appassionato di criptovalute, settori in cui mi sono formato da autodidatta iniziando con i libri di Graham e Kiyosaki. Mi interesso di geopolitica per capire come sta cambiando il mondo e come potrebbero indirizzarsi i mercati nel lungo periodo e considero l'analisi tecnica uno strumento ormai totalmente superato. Amo studiare i mercati emergenti e le ultime frontiere dell'investimento, anche per questo Blockchain, DeFi, crypto exchange e le piattaforme dei broker online sono il mio pane quotidiano. Anche se credo che il mercato delle criptovalute debba ancora esprimere il suo potenziale, sono convinto che ci sia troppa spazzatura che come una zavorra deve essere mollata per fargli prendere il volo. Nel tempo libero frequento i casinò, sia fisici che online, soprattutto per dar sfogo alla mia passione per il blackjack e il poker. Questo mi ha dato una discreta esperienza nella selezione delle piattaforme migliori e dei giochi più remunerativi. Su Finaria cerco di trasferire la mia esperienza in questi ambiti, provando a comunicare in modo semplice e chiaro, con l'intento di trasferire le mie conoscenze a chi ambisce all'indipendenza finanziaria o vuole semplicemente farsi un reddito passivo. Nella vita privata cerco di ritagliarmi del tempo per stare all'aria aperta, studiare il sax, leggere almeno un libro al mese e viaggiare almeno una volta all'anno.