Nel corso degli ultimi tempi, sempre più società hanno iniziato ad offrire soluzioni finanziarie attraverso canali telematici ed online, cercando di snellire i macchinosi processi in filiale. Ad anticipare i tempi è stata Chime, un colosso americano che ha tutta l’aria di voler sconvolgere il mercato. La IPO di Chime (offerta pubblica iniziale) è in dirittura d’arrivo?
Nonostante non abbia lasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito alla sua prossima IPO ed al lancio delle proprie azioni all’interno della Borsa, molte notizie ed avvenimenti hanno lasciato trapelare informazioni interessanti.
Nel corso della nostra guida scopriremo di cosa si tratta, ponendo un focus specifico sulla possibilità o meno di poter comprare azioni Chime (qualora la sua pubblicazione diventasse ufficiale).
Il settore FinTech ha rappresentato nel corso degli ultimi anni un concreto punto di riferimento nel settore finanziario, e molte società hanno visto per la prima volta la loro quotazione.
Per tutti coloro interessati a voler puntare sullo stesso settore, o tenersi pronti qualora le azioni Chime diventassero disponibili, presenteremo i migliori sistemi ad oggi disponibili per poter negoziare sui principali titoli mondiali. Fra questi, ricorderemo il completo e regolamentato broker Freedom24.
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- Partecipa alla IPO una volta ufficializzata l’entrata in Borsa di Chime
Gli investimenti finanziari comportano sempre il rischio di perdita di capitale e i risultati passati non sono garanzia di futuri ritorni
IPO Chime: Migliori piattaforme
Chime: Storia e sviluppo
Contrariamente da quanto si possa pensare, nonostante il settore FinTech si sia sviluppato nel corso degli ultimi 2 anni, la storia di Chime parte dal 2013.
Durante quegli anni la totalità dei servizi bancari veniva ancora gestita in modo fisico, attraverso canali prettamente tradizionali e poco tecnologici. Solamente una piccola percentuale di banche aveva iniziato a strutturare quelle che successivamente sarebbero diventate le prime procedure di online banking.
Fiduciosi del loro progetto, i due fondatori Ryan King e Chris Britt, con numerosi anni di esperienza nel settore ed in altre società rilevanti, decisero di portare avanti la loro rivoluzionaria idea.
La stessa si basava sull’eliminazione delle filiali fisiche, in modo da garantire ai propri clienti un servizio rapido, gestito online ed allo stesso tempo qualitativamente superiore rispetto ai sistemi tradizionali.
Uno dei principali punti di forza, ad aver permesso alla società di ottenere milioni di utenti, attiene l’assenza di costi di commissione. Una nuova funzionalità, chiamata “Spot Me”, permette invece ai sottoscrittori del conto Chime di poter risultare momentaneamente scoperti, senza tuttavia incorrere in grosse sanzioni o limitazioni.
Nonostante il principale territorio di interesse sia quello Statunitense, la compagnia ha lentamente iniziato ad espandersi a macchia d’olio. Uno dei principali vantaggi del gruppo è proprio quello di poter offrire i servizi, comprese le proprie carte di pagamento, senza la presenza di filiali fisiche, gestendo tutto da remoto.
Nel corso degli anni Chime ha ottenuto diversi round di finanziamento, che le hanno permesso di migliore le proprie offerte ed accrescere in modo esponenziale.
Si ricorda una raccolta superiore al miliardo di dollari, proveniente da società colossali quali: General Atlantic, Access Technologies Ventures, Crosslink Capital, ICONIQ Capital, Dragoneer Investment Group e molte altre.
Chime IPO
Gli stessi round di finanziamento, uno fra tutti quello ottenuto nel corso del 2020, hanno portato la società ad essere stimata attorno ai 14,5 miliardi di dollari.
Con la stessa stima, Chime ha avuto la possibilità di diventare una delle compagnie FinTech più importanti e grandi degli Stati Uniti, assieme ad un’altra società di nuova generazione, ossia Robinhood.
I risultati ottenuti dal gruppo hanno portato in molti a chiedersi quando l’IPO di Chime verrà ufficialmente presentata sul mercato. Ad oggi, tuttavia, non esistono ancora certezze, anche se interessanti informazioni hanno lasciato trapelare una presunta quotazione nel corso dei prossimi mesi.
Secondo le dichiarazioni dell’amministratore delegato del gruppo, ossia Chris Britt, la società si sente attualmente “pronta per una quotazione pubblica entro e non oltre i 12 mesi”, ossia un anno. Tutto ciò ha fatto ipotizzare che la stessa IPO di Chime potrebbe vedersi o entro la fine dell’anno, o al massimo durante i primi mesi del 2022.
In merito ai sistemi di inserimento sulla piazza pubblica, il gruppo potrebbe optare per diverse strade. La prima attiene il tradizionale processo di IPO, associato quindi ad un’offerta pubblica iniziale e vendita al pubblico.
Il secondo sistema, che sta ultimamente iniziando a generare interesse fra le società, è invece il meccanismo SPAC, lo stesso che hanno intrapreso società come eToro per quotarsi in borsa.
In questo caso, si fa riferimento alla presenza di una “società di acquisizione per scopi speciali”, che viene in questo caso scelta per la raccolta dei fondi, la successiva acquisizione e pubblicazione di una compagnia privata.
In ogni caso, per sapere con certezza il meccanismo, nonché la presunta data ufficiale, sarà fondamentale seguire le ufficializzazioni esposte direttamente da Chime.
Qualora l’IPO di Chime, ed il parallelo lancio delle azioni in Borsa, venisse completato durante quest’anno, il 2021 verrebbe riconosciuto come uno degli anni con più IPO tecnologiche di sempre.
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Come partecipare alla IPO Chime: Tutorial completo su Freedom24
Se hai deciso di partecipare alla IPO Chime, senza alcun dubbio la piattaforma Freedom24 potrebbe essere una delle migliori alternative che hai a disposizione. Si tratta di un servizio professionale che, tuttavia, risulta essere estremamente semplice da usare grazie alla sua peculiare interfaccia intuitiva.
Seguendo i passaggi che ti elencheremo di seguito, sarai in grado di partecipare alla IPO Chime in maniera rapida ed efficace.
Prima di spiegare il procedimento, è bene sottolineare che Freedom24 è uno dei pochi broker al mondo che permette ai retail traders di comprare azioni di società in IPO per poi rivenderle successivamente.
Solitamente, stando agli studi condotti dagli esperti, le azioni in IPO registrano in media un rialzo di circa il 60%, rendendo quindi gli investimenti molto promettenti. Detto ciò, passiamo a descrivere tutti i passaggi per partecipare alle IPO su Freedom24.
Il primo step riguarda l’iscrizione al sito ufficiale Freedom24. Per iniziare, effettua il seguente procedimento:
- Raggiungi il sito ufficiale Freedom24.
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Compila il form proposto dalla piattaforma, facendo attenzione ad indicare la tua e-mail personale ed una password sicura. - Utilizza la barra di ricerca per cercare IPO Chime.
Per investire sulle IPO con Freedom24, è necessario un versamento iniziale di 2.000$.
Inoltre, la disponibilità di azioni in IPO su cui investire varia in relazione al rapporto tra domanda ed offerta.
Freedom24 ha introdotto un sistema di ranking che favorisce il merito, permettendo una allocazione di azioni in IPO maggiore per i portafogli che rispondono pienamente ad alcuni requisiti basilari per il mercato azionario.
I criteri considerati sono i seguenti:
- Liquidità del portafogli
- Attività di trading
- Pregressa partecipazione alle IPO
Per questo motivo, è molto importante costruire un portafoglio di asset in modo da aumentare il tuo rating su Freedom24. In questo modo potrai ottenere un numero maggiore di azioni nella IPO Chime, quando la società entrerà ufficialmente in Borsa.
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Comprare azioni Chime conviene?
Riuscire a valutare una società ancor prima che possa quotarsi è un processo delicato e molto complesso. Nel corso degli ultimi anni la stessa ha mostrato numeri in crescita, portando anche il valore dei finanziamenti da parte di investitori su quote colossali.
Lo stesso elemento rappresenta un punto di partenza importante, poiché rappresenta la volontà di altre società nel voler credere nel progetto. Gli stessi risultati sono da inserire all’interno di un periodo alquanto particolare, segnato pesantemente dalla presenza del Covid 19.
Nel corso degli ultimi mesi, una quantità impressionante di transazioni, di movimenti bancari e di pagamento, è stata effettuata attraverso canali digitali.
L’impossibilità per molti di recarsi fisicamente in banca, ossia in una filiale fisica, ha permesso alle società FinTech come Square (NYSE: SQ) di poter rappresentare un concreto punto di riferimento.
Un secondo aspetto importante, a favore dei pagamenti digitali, attiene la rapidità e la sicurezza. La piattaforma ed i sistemi di Chime dispongono ad oggi di un elevato livello di protezione (nei limiti del possibile), che permette agli utenti di effettuare le operazioni nel pieno rispetto delle regole.
In ultimo, non per importanza, Chime ha collaborato e collabora con molte società bancarie rilevanti. Fra queste è possibile ricordare Stride Bank ed il colosso estero The Bancorp Bank.
La presenza di istituzioni rilevanti rappresenta un ulteriore elemento chiave, a dimostrazione dell’interesse della compagnia nel settore finanziario.
Chime: Modello di Business
Ma su cosa si basa il modello di business di Chime? Nel corso dei paragrafi abbiamo esposto come la società metta a disposizione una piattaforma interattiva, che può essere utilizzata sia tramite sistema web desktop sia tramite applicazione per dispositivi mobili.
Il business principale del gruppo è ovviamente basato sull’offerta di servizi finanziari e sui sistemi di pagamento.
Chime mette infatti a disposizione una propria carta di pagamento, basata sul circuito Visa, che permette di fare acquisite e di effettuare transazioni in modo conveniente rispetto alla concorrenza.
Uno dei punti di forza, come esposto in precedenza, attiene l’assenza di numerosi costi fissi. L’utente si ritrova in questo modo a poter effettuare numerose operazioni senza vedersi eroso il proprio account da Fee e costi specifici. Tutto ciò potrebbe far sorgere una domanda: come guadagna Chime?
La società, nonostante non richieda specifici costi fissi ai propri utenti, trae profitto da commissioni da parte degli operatori di pagamento, come nel caso del circuito Visa, per ogni utilizzo dell’utente in possesso della carta di pagamento Chime.
Chime: Analisi sulla concorrenza
Un ultimo aspetto valutativo fondamentale, importante per comprendere eventuali minacce presenti all’interno dello stesso settore, attiene lo studio della concorrenza.
Ad oggi Chime può contare su una considerevole quota di mercato, anche se, sempre più gruppi FinTech stanno cercando di incrementare la propria valenza nel settore.
- Robinhood: l’app di trading Robinhood potrebbe essere uno dei principali competitors del gruppo Chime. Mette a disposizione propri sistemi di pagamento, incentrando il proprio business anche nell’ormai virale comparto delle criptovalute.
- PayPal: non ha di certo bisogno di presentazioni, viene ad oggi considerato uno dei sistemi di pagamento digitali più utilizzati al mondo. Anche in questo caso, oltre a permettere transazioni in modo rapido, ha ultimamente focalizzato l’attenzione nel settore crypto (in determinate zone territoriali).
- N26: la banca N26 può considerarsi uno dei competitors più grandi di Chime, operante nel settore FinTech attraverso i suoi servizi finanziari di nuova generazione. Mette a disposizione carte di pagamento e servizi tramite app per dispositivi mobili.
Azioni Chime: Previsioni
Gli stessi benefici esposti in precedenza, hanno dato a Chime la possibilità di accrescere il numero dei propri utenti in modo esponenziale rispetto al passato. Puntare sull’assenza dei costi fissi ha rappresentato sicuramente una delle principali chiavi per il successo.
I principali aspetti valutativi ricercati dagli utenti ad oggi sono: convenienza sulle transazioni, rapidità di esecuzione e facilità nella gestione. Offrendo tutto ciò, Chime punta a diventare uno dei principali operatori FinTech della storia degli Stati Uniti.
Risultati positivi sono stati mostrati anche in riferimento a specifici parametri finanziari aziendali, come nel caso dell’EBITDA. Nell’ottica nel lungo periodo, sarà rilevante tenere in considerazione da una parte la presenza di nuovi servizi e dall’altra la presenza di nuovi accordi con banche o società rilevanti.
Il mondo della digitalizzazione sta ampiamente cambiando il modo di operare e di gestire molti settori. Quello della finanza, dapprima ostile al cambiamento, ha inevitabilmente finito per rientrarci a pieno grazie alla presenza di intermediari dal calibro di Chime.
Esperti del settore stimano che lo stesso mercato, nel corso dei prossimi 5 anni (2021 – 2026) potrebbe subire ulteriori crescite a discapito dei sistemi tradizionali, considerati ad oggi troppo lenti e non adeguati agli standard moderni.
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Chime IPO – Domande frequenti
Nonostante ad oggi non ci siano date certe ed ufficializzazioni esposte direttamente dal gruppo, molti esperti presumono il lancio delle azioni Chime in Borsa, attraverso un’offerta pubblica iniziale tradizionale (o altri sistemi di immissione al pubblico), entro i prossimi 10/12 mesi.
Una delle possibilità più rapide, da poter effettuare in modo autonomo, attiene l’attesa della quotazione Chime all’interno della Borsa e la successiva possibilità di poter negoziare sul titolo attraverso i migliori broker online.
Qualora le azioni Chime venissero ufficialmente quotate, attraverso il processo di IPO, i migliori broker online potrebbero aggiornare i propri listini, inserendo il titolo all’interno delle piattaforme, dando così la possibilità di negoziare sullo stesso. All’interno della nostra guida abbiamo esposto i broker più importanti, che aggiornano costantemente i propri database con nuovi strumenti finanziari rilevanti e di nuova emissione.
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