Leggendo articoli sul trading online, soprattutto nella parte riguardante l’analisi dei grafici, avrai spesso sentito parlare di Bande di bollinger. Ma cosa sono e come funzionano?
Ti anticipiamo che stiamo parlando di uno dei tanti indicatori di trading in circolazione, per poter effettuare l’analisi tecnica nel trading online. Sempre meglio comunque utilizzare più indicatori di trading per avere un quadro più chiaro.
Lo scoprirai in questa guida completa sulle bande di bollinger. Inoltre, se stai cercando un broker per mettere subito a frutto quanto hai imparato in questo articolo, puoi provare il broker eToro.
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Bande di Bollinger: cosa sono?
Cosa sono le Bande di Bollinger? Come anticipato nell’incipit, si tratta di uno dei tanti indicatori di trading utilizzati per analizzare i grafici che proiettano l’andamento degli asset in un determinato lasso di tempo. Anche se occorre dire che siamo di fronte ad uno dei più popolari ed utilizzati.
Il nome deriva dal loro creatore: John Bollinger, un analista finanziario americano. Il quale a sua volta si è ispirato alla teoria formulata da John Hurst. Le ha illustrate per la priva volta nella sua opera “Bollinger on Bollinger Bands”, pubblicata nel 2002.
L’idea delle bande di bollinger è sopravvenuta quando negli anni ’80 ha iniziato a lavorare per il Financial News Network, diventandone capo analista finanziario per circa 7 anni. Per questa idea, ha anche ricevuto nel 2005 il Lifetime Award for Outstanding Achievement in Technical Analysis. Bollinger ha anche fondato il Bollinger Capital Management, società di investimenti che basa il money management sulle basi dell’analisi tecnica.
Ma cosa dice la teoria di John Hurst che ne è alla base? Il fatto che intorno al prezzo di uno strumento finanziario gravitano delle “buste di negoziazione” (envelopes) calcolate con una percentuale che oscilla tra il 3% e il 4%.
Le bande di Bollinger sono una media mobile a 20 periodi del prezzo dell’asset analizzato, più le deviazioni standard della media; le quali formano appunto le “sacche”.
Per ottenerle, occorre calcolare 2 medie traslandone verso il basso o verso l’alto di una determinata percentuale.
Bande di Bollinger: a cosa servono?
A cosa servono le Bande di Bollinger? Si rivelano molto utili al fine di misurare la volatilità del mercato. Tuttavia, se combinate con altri indicatori o oscillatori di trading, riescono a fornire l’inversione di un trend e quindi quando impostare il proprio trend sul buy o su sell.
Anzi, è opinione diffusa tra i trader il fatto che le bande di Bollinger offrano i segnali di trading migliori e più affidabili.
Bande di Bollinger: come si ottengono?
Le bande di Bollinger sono costituite da:
- una media Mobile Lineare a N giorni, ossia la linea centrale
- una banda superiore, che si ottiene da una media mobile lineare a cui si somma 2 volte la deviazione standard
- una banda inferiore, la quale si ottiene da una media mobile lineare a cui si sottrae 2 volte la deviazione standard
E’ possibile ottenere tali curve dallo storico dei prezzi dell’asset oggetto della nostra analisi. Sovrapponendo poi la curva dei prezzi a queste tre linee otteniamo una figura dell’andamento dei prezzi nel tempo. Nonché a di riuscire a visualizzare l’area in cui i prezzi sono contenuti.
Formula bande di Bollinger
Qual è la formula per calcolare le bande di Borlinger? La seguente:
- Media mobile di N periodi (MA)
- Banda maggiore di K volte la deviazione standard al di sopra della media mobile di N periodi (MA + Kσ)
- Banda inferiore a K volte una deviazione standard al di sotto della media mobile di N periodi (MA – Kσ)
Come utilizzare le bande di Bollinger?
Giunto fin qui, probabilmente starai pensando che per ottenere le bande di Bollinger devi utilizzare chissà quale programma di grafica ed avere chissà quali capacità di programmazione.
In realtà, i migliori Broker di trading come quelli che ti indicheremo più in avanti, forniscono questi indicatori in modo automatico, una volta inseriti i valori.
L’importante è piuttosto saper leggere il risultato grafico che otterremo, per prendere le migliori decisioni sul trading.
Devi sapere per esempio che la banda superiore e la banda inferiore fungono da aree di supporto e resistenza di tipo dinamico. Ovvero, ci dicono quali sono le aree di ipercomprato e ipervenduto. Nel caso in cui ci troviamo in una fase dei mercati particolarmente movimentata, allora le bande si espandono. Qualora invece ci troviamo dinanzi a fasi di bassa volatilità, allora le bande tendono a contrarsi.
Noterai anche che il prezzo effettua sempre un movimento che tende a tornare verso la linea centrale delle bande. Avviene ciò il cosiddetto rimbalzo di Bollinger.
Quando il prezzo arriva in prossimità della banda superiore e riesce a sfondarla, allora vuol dire che il mercato è una fase di ipercomprato, cioè si sta per verificare una inversione di tipo ribassista del trend. Il trader deve quindi aprire una posizione di vendita nel caso in cui il prezzo rientri prontamente all’interno della banda superiore.
All’opposto, nel caso in cui il prezzo arrivi in prossimità della banda inferiore e la sfonda, vuol dire che il mercato è considerato in fase di ipervenduto. Cioè sta per realizzarsi una inversione di tipo rialzista del trend dell’asset in esame. A questo punto, il trader deve aprire una posizione di acquisto nel caso in cui il prezzo rientri all’interno della banda inferiore.
Comunque, sia nell’uno o nell’altro caso, il target va sempre impostato nella prossimità della linea centrale.
Può anche accadere che i restringimenti delle bande si possano sfruttare per individuare un breakout. Ossia, quando un trend è riuscito a violare un supporto o una resistenza.
Ciò significa che siamo dinanzi a ciò che nel trading viene definito squeeze, e avremo così 2 differenti situazioni:
- le candele rompono la banda superiore che indica una fase di trend rialzista. Dopo la rottura della banda superiore di solito il prezzo prosegue la salita
- le candele rompono la banda inferiore che indica l’arrivo di un trend ribassista. All’opposto del caso precedente, qui i prezzi continuano a scendere
Bande di Bollinger: limiti
Quali sono i limiti delle bande di Bollinger? Come tutti gli indicatori, le bande di Bollinger presentano dei limiti. Che possono essere mitigati integrandolo con altri indicatori ed oscillatori di trading.
Un limite che viene evidenziato da molti trader riguardo questo indicatore è che si presenta poco reattivo quando i trends sono particolarmente volatili. Pertanto, quando si verificano delle rotture, spesso non seguono continuazioni del movimento.
Per mitigare questi limiti, è possibile quindi integrare le bande di Bollinger con questi indicatori, in quanto in grado di dare una conferma a quanto già le bande evidenziano.
Indicatore di forza relativa (RSI)
Il Relative Strength Index (meglio noto con l’acronimo RSI) è utile al fine di segnalare la forza interna di un titolo o di un indice rispetto a un periodo prestabilito. Lo scopo è quello di evidenziare le già viste in precedenza zone di ipercomprato (quelle che danno un evidente segnale di vendita) e le zone di ipervenduto (che invece mostrano un evidente segnale di acquisto).
L’RSI oscilla tra i valori 0 e 100. Cosa vuol dire?
- Lo zero si verifica quando la media degli incrementi del valore del titolo all’interno del periodo considerato corrisponde a zero
- Il cento si verifica quando la media dei decrementi è pari a 0
Generalmente, i trader posizionano il livello di ipercomprato sopra il livello 70, mentre l’ipervenduto sotto il livello 30. C’è anche chi preferisce impostare i due livelli rispettivamente su 80 e 20, per avere una indicazione più precisa. Ma ciò comunque rischia di far perdere interessanti occasioni di trading attendendo che il valore salga ancora o scenda ancora.
RS rappresenta invece il rapporto tra il numero di giorni (nell’intervallo considerato) dove si è verificato un rialzo e il numero di giorni in cui vi è stato un ribasso.
Il numero di giorni va scelto con minuzia, onde evitare di avere falsi segnali. Di solito, si usa come valore 14.
Money flow index (MFI)
Il Money Flow Index (meglio noto con l’acronimo MFI), è un oscillatore basato sia sul prezzo che sul volume, al fine di misurare la pressione di acquisto o di vendita a seconda dei casi. E’ noto anche come “RSI con volume ponderato”.
L’MFI si basa sul prezzo per ogni periodo. Può dare vita a 2 tipi di indicazioni:
- Positiva: quando il prezzo tipico sale (pressione di acquisto)
- Negativa: quando il prezzo tipico decresce (pressione di vendita)
Il rapporto del flusso di denaro positivo e negativo viene poi inserito in una formula RSI, che crea un oscillatore compreso in range tra i valori 0 e 100.
L’indicatore MFI viene utilizzato soprattutto per identificare inversioni e estremi di prezzo con un varietà di segnali.
Il Money Flow combina dunque momentum e volume con una formula dell’RSI. E’ consigliabile soprattutto per identificare questi livelli:
- inversioni su livelli di ipercomprato/ipervenduto
- divergenze bullish/bearish
- bull/bear rotture di swing
Bande di Bollinger: esempio
Vediamo un esempio di trading utilizzando i le bande di Bollinger. Per esempio nel trading intraday. Ossia la strategia di trading online che prevede l’apertura e la chiusura delle posizioni all’interno di una sola giornata di trading.
Molto illuminante è per esempio il libro di Kathy Lien, The Little Book of Currency Trading, nel quale spiega come utilizzare le bande di Bollinger per il trading intraday.
Molto importante sono in particolare tre aree sul grafico che si viene a formare con le BB:
- Il quarto superiore
- La metà centrale
- Il quarto inferiore
Quando i prezzi si trovano nella zona superiore, ovvero tra le due linee superiori A1 e B1, vuol dire che la tendenza al rialzo è forte e che è probabile che i prezzi continuino ad aumentare. In tale situazione, la posizione da tenere è long e mantenere long le posizioni già pre-esistenti.
Quando i prezzi si trovano invece nella zona inferiore, ovvero tra le due linee più basse, A2 e B2, la tendenza al ribasso probabilmente continuerà. In tale situazione meglio posizionarsi short e mantenere quelle short già aperte.
Se invece il prezzo è all’interno dell’area definita dalle bande di deviazione standard (B1 e B2), non c’è una tendenza evidente. In tal caso, meglio astenersi dal fare trading o posizionarsi sulle tendenze a brevissimo termine (il cosiddetto scalping).
Migliori Broker per usare le bande di Bollinger
Giunto verso la fine di questo articolo, ti starai anche chiedendo quali sono i migliori broker per utilizzare le bande di Bollinger.
Di seguito ti forniamo un elenco dei broker che a nostro avviso può valere la pena provare. Hanno tutti regolare licenza per operare e tanti servizi che, sommati all’utilizzo delle bande di bollinger e di altri indicatori ed oscillatori di trading, possono aiutarti nella tua attività.
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FAQ – bande di bollinger
Si tratta di un indicatore di trading utilizzato per l’analisi tecnica, tra i più utilizzati. Ideate dall’analista di cui portano il nome, si basano sulla teoria di John Hurst, secondo la quale intorno al prezzo di uno strumento finanziario gravitano delle “buste di negoziazione” (envelopes) calcolate con una percentuale che oscilla tra il 3% e il 4%. Scopri di più.
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