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Borsa: verso una IPO per Porsche?

Nino Gallo

Il gruppo comprende anche marchi più orientati al grande pubblico come Volkswagen ma anche Seat, Skoda e in misura minore Audi. Oggi vedremo perché Volkswagen sta prendendo in considerazione una IPO per Porsche, di una delle sue controllate più famose.

IPO per Porsche: una transazione da 25 miliardi

L’ingresso in borsa (o IPO) è un’operazione che consiste nell’aprire tutto o parte del capitale di un’azienda a investitori di tutto il mondo. Per quanto riguarda Porsche, la società madre Volkswagen prevede di aprire solo una parte del capitale della società a investitori privati.

Volkswagen intende mettere sul mercato l’equivalente del 25% del capitale di Porsche, operazione che dovrebbe consentirgli di raccogliere dai 20 ai 25 miliardi di euro. Attualmente, la valutazione di Porsche è stimata intorno ai 100 miliardi di euro.

Un’operazione che potrebbe avvenire nel 2021, o più probabile nel 2022. Questo approccio consentirebbe quindi alla casa madre Volkswagen AG di mantenere un ampio controllo sulle attività della sua sussidiaria Porsche.

volkswagen logo

Mercato auto: verso l’estrema concentrazione?

Mentre una IPO era già stata presa in considerazione nel 2018, e successivamente smentita dalla Volkswagen, l’ipotesi ora sembra ancora più credibile nel medio termine. A meno che l’IPO di Porsche non sia in diretta concorrenza con quella di un altro marchio del gruppo: Lamborghini. Da molti mesi ormai, le speculazioni si sprecano anche a riguardo di una IPO separata per il marchio del toro.

Il mercato automobilistico è comunque in fase di ristrutturazione. In particolare riguardo la concentrazione del settore in poche mani, come recentemente mostrata dalla nascita del colosso Stellantis, frutto della fusione tra Fiat Chrysler e PSA.

Colpito duramente dalla pandemia globale di coronavirus, il settore automobilistico deve ristrutturarsi. Se è trascorso il tempo per il raggruppamento tra diversi marchi, la Volkswagen potrebbe essere tentata di andare nella direzione opposta.

Obiettivo dell’IPO per Porsche: finanziare la transizione elettrica

L’investimento nel settore elettrico potrebbe rivelarsi troppo esoso per gruppi come VW, questo è l’argomento caldo. Negli anni a venire, la corsa all’innovazione del settore automobilistico si concentrerà principalmente sugli aspetti legati all’auto elettrica. Ma anche, in misura minore, all’auto autonoma.

Separandosi da una parte della Porsche, Volkswagen intende condurre la battaglia per l’elettricità a testa alta, e per questo avrà bisogno di molti fondi. Quei capitali che alcune filiali come Porsche possono fornirle. Si è parlato per un po’ anche di una IPO per Ducati e Lamborghini, che appartengono anch’esse al gruppo Volkswagen AG.

Il colosso intende quindi finanziare parte della propria attività di ricerca e sviluppo nel settore elettrico attraverso la commercializzazione di alcune sue controllate.

Tuttavia, anche se la Volkswagen AG sta studiando i termini di una IPO per il suo gioiello, potrebbe essere difficile da raggiungere. Per fare ciò, la Volkswagen dovrà ottenere il via libera dalle famiglie Porsche e Piëch, ma anche l’approvazione della regione della Bassa Sassonia.

Questi freni avevano anche svolto un ruolo importante nell’inversione di marcia avviata dal gruppo tedesco nel 2018, dopo le voci di un ingresso in borsa. A quei tempi, le famiglie Porsche e Piëch, che controllano l’impero Volkswagen AG, erano in disaccordo sull’IPO del famoso marchio di Stoccarda.

Porsche Taycan

L’influenza di altri marchi nell’industria automobilistica

Non c’è dubbio che l’IPO Ferrari abbia fatto colpo sul settore automobilistico. Con una quotazione in borsa di circa 40 euro per azione alla fine del 2015, ogni azione vale oggi quasi 164 euro. Si tratta di un aumento di 4 volte nello spazio di poco più di cinque anni. Anche gli asset hanno raggiunto il livello più alto di sempre, flirtando con la soglia dei 190 euro alla fine del 2020.

Porsche potrebbe anche voler prendere ispirazione dalle azioni Tesla, e dalla sua capitalizzazione faraonica, in considerazione delle reali capacità di produzione del marchio di Elon Musk. In effetti, i prezzi delle azioni di Tesla sono dovuti alla convinzione del mercato nella capacità del marchio di diventare estremamente redditizio a medio e lungo termine.

Un’IPO di Porsche potrebbe attrarre gli investitori più delle azioni Volkswagen, che sicuramente si sente sottovalutata rispetto alle azioni di Tesla. Se l’IPO verrà confermata, sarà chiaro che Volkswagen voglia sfruttare questa leva per aumentare la capitalizzazione di mercato del suo gioiello.

La notizia è stata accolta molto bene dai mercati finanziari. In effetti, le azioni Volkswagen sono aumentate di quasi il 4% il giorno in cui è stato annunciato che era allo studio un’IPO Porsche.

Anche la quotazione ha raggiunto il suo livello più alto degli ultimi sei mesi e sta tornando su un livello simile a quello che era prima della crisi sanitaria.

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Nino Gallo

Nino Gallo è un fervente sostenitore dell'economia umanistica e del pensiero di Federico Caffè e Valerio Malvezzi, credendo fermamente nella possibilità di un'economia più giusta e sostenibile. La sua adesione al Centro Studi Monetari dimostra la sua dedizione nello studiare i mercati finanziari e le innovative forme di emissione monetaria che non aggravano il debito pubblico.

Con una profonda comprensione delle dinamiche finanziarie, Nino si dedica a creare guide pratiche e tutorial su Finaria, con l'intento di rendere il mondo della finanza accessibile a tutti. La sua passione è trasmettere conoscenze pratiche che possono guidare i lettori attraverso le sfide finanziarie del mondo moderno, offrendo soluzioni concrete e consigli utili.