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Ripresa economica post Covid: Quando e Come Sarà?

C’è una cosa che tutti si augurano, alcuni si aspettano ma nessuno sa quando ci sarà: la ripresa economica. L’Italia esce da una delle peggiori crisi di sempre e si prepara a recuperare il terreno perduto a causa dell’improvvisa pandemia (gli ultimi dati Istat hanno evidenziato un crollo del Pil italiano del -12,8% nel secondo trimestre).

Numeri, analisi, opinioni: ciascuno fa le proprie previsioni per il futuro economico del Paese e del pianeta. Gli ottimisti vedono un rapido recupero (la cosiddetta ripresa a “V”), i moderati una ripresa lenta (a “U”) mentre i pessimisti stimano perdite irrecuperabili. Chi ha ragione?

Impossibile dirlo con certezza, le variabili in gioco sono troppe e imprevedibili. Molti dati sono ancora parziali o non abbastanza rappresentativi, visto anche il grosso sforzo al sostegno economico messo in campo da Governi e banche centrali.

Sullo sfondo una corsa al vaccino che potrebbe dare un impulso incredibile alla ripresa, anche se per alcuni niente sarà più come prima.

Che cosa abbiamo in mano oggi? Ci sarà il recuperò sperato? Quando arriverà la ripresa e come sarà la ripresa economica italiana? Abbiamo raccolto previsioni, pareri e alcuni consigli per ripartire.

Quando ci sarà la ripresa? Il caso Cina e Corea

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La domanda che accomuna imprenditori, investitori, risparmiatori, lavoratori dipendenti e Governi di tutto il mondo è quando si potrà parlare di ripresa economica.

Quello a cui abbiamo assistito in Europa è il peggiore crollo dal secondo dopoguerra, una crisi innescata per la prima volta non da fattori esogeni (guerre, crack finanziari, scarsità di beni) ma endogeni come un virus.

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L’opinione pubblica è divisa sul futuro dell’economia italiana e mondiale. Per cercare conferme si guarda innanzitutto ai Paesi che per primi hanno affrontato l’epidemia e sembrano averla superata, come Cina e Corea.

Secondo la rivista Forbes i livelli di produzione industriale sono tornati a crescere dopo il severo lockdown, ma l’indice dei consumi è ancora fermo. Pesano infatti le abitudini mutate dei cittadini, che ancora rispettano il distanziamento sociale e preferiscono rimanere a casa, e la bassa domanda di export dall’Occidente.

In altre parole, i primi Stati a uscire dall’emergenza hanno già registrato una timida ripresa economica, ma non così verticale come ci si aspettava all’inizio. Funzionerà così anche per Europa e Italia?

A quando la ripresa economica in Europa?

Il dilemma della ripresa economica interroga i governi dei grandi Paesi sviluppati, che sembrano muoversi a velocità diverse ma comunque con un trend simile.

In Europa il peggio della prima ondata sembra essere alle spalle e i primi segni di recupero sembrano esserci. Secondo un’approfondita analisi del Financial Times le persone stanno ricominciando a frequentare luoghi pubblici come ristoranti e negozi e stanno mostrando una maggiore propensione a spendere.

La maggior parte dei settori analizzati ha registrato un rimbalzo a fine aprile e successivamente un recupero lento, e comunque al di sotto dei livelli pre-covid.

Anche il mercato del lavoro sembra essersi stabilizzato: l’emorragia che ha bruciato il 25% di posti di lavoro in Germania, oltre il 40% in Francia e Italia e il 52% in Spagna (rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) pare essersi fermata.

Per il commissario all’economia UE Paolo Gentiloni è già iniziato un cauto rimbalzo ma la vera ripresa è lastricata di incertezze. Dello stesso parere sembra essere Madhavi Bokil, vicepresidente di Moody’s intervistato dal Ft: è probabile che la ripresa economica sarà un percorso lungo e accidentato.

Ripresa economica americana: quando e come sarà?

Diversa ma simile all’Europa è la situazione negli Stati Uniti. Il Paese continua a fronteggiare in prima linea l’emergenza Covid e deve fare i conti con una crisi economica che creerà danni collaterali enormi. Ad affermarlo è il Fondo Monetario Internazionale che stima per gli USA un crollo del PIL 2020 pari al 6,6%.

A lungo si è dibattuto sulla possibile ripresa economica nel Paese. All’inizio erano in molti ad attendersi un repentino ritorno alla normalità, con un rimbalzo a “V” del sistema economico e finanziario.

Con il passare dei mesi e il prolungamento delle misure anti-Covid, però, le previsioni si sono fatte meno ottimiste, ipotizzando una fase di stallo seguita da un recupero sostenuto (a forma di “U”).

Per il Wall Street Journal oggi la ripresa economica degli Stati Uniti e del mondo in generale potrebbe avere una forma a L o a smooth, simile a quella del logo Nike.

Insomma, prima del recupero completo bisognerà prepararsi a molti mesi di dura risalita. Sempre che il virus in autunno non decida di ripresentarsi: in tal caso al crollo di marzo succederà un altro crollo, trasformando la curva del recupero a “W” e rimandando ancora la ripresa economica definitiva.

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Quali sono le previsioni di ripresa economica in Italia?

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Veniamo all’Italia. Per stabilire con esattezza quando ci sarà la ripresa economica italiana servirebbe una sfera di cristallo. Non esistono dati né previsioni che tengano, il quadro in cui ci muoviamo è di grossa incertezza: lo dice l’ISTAT, rilasciando l’analisi aggiornata della congiuntura (cioè la fase del ciclo economico).

Nel resoconto di metà 2020 (disponibile a questa pagina) l’istituto di statistica prevede:

  • un crollo del PIL nel 2020 intorno all’8,3%;
  • una ripresa economica nel 2021 del 4,6%.

Il dato fornito dall’ISTAT è in linea con le stime dell’Eurozona. Tuttavia la previsione riguardante il calo di PIL assume implicitamente diverse ipotesi:

  • una prima ripresa economica già a partire dal terzo e quarto trimestre 2020;
  • la mancata ripresa dei contagi in autunno;
  • l’efficacia delle politiche di sostegno al reddito;
  • una politica monetaria europea accomodante.

Si potrebbe obiettare, quindi, che queste stime di ripresa economica ISTAT siano fin troppo ottimiste (o forse no?). Non a caso l’Unione Europa vede per l’Italia un crollo peggiore, intorno all’11,2%, ma anche una risalita più sostenuta di circa il 6,1%.

Come sarà la ripresa economica in Italia

Il recupero economico dell’Italia pare imperscrutabile nei tempi e nelle modalità. Anche i più ottimisti sembrano aver abbandonato l’ipotesi della ripresa a “V”, nonostante l’importante passo avanti nell’intesa tra i Paesi UE che ha portato all’apertura del Recovery Fund.

Se la situazione sanitaria rimanesse sotto il livello di allerta il recupero potrebbe essere lento ma progressivo e i segni della ripresa economica potrebbero emergere già dalla fine del 2020.

A preoccupare, però, non è solo un pericoloso ritorno di fiamma del virus, ma anche le abitudini delle persone. Il Bel Paese fonda una parte importante della propria economia su settori come turismo, ristorazione e artigianato, tra i più colpiti dalla pandemia.

Le mutate condizioni di vita hanno reso più complicati e rari gli spostamenti, incrinando il comparto dei trasporti, degli alberghi e dell’intrattenimento.

Molte persone percepiscono gli spostamenti come qualcosa di rischioso per la salute. I turisti stranieri, la vera forza del turismo italiano, non affolleranno più le nostre città come in passato, almeno per un po’ di tempo.

Anche le stime riguardanti i settori della ristorazione, della moda, dell’auto e delle altre eccellenze italiane parlano di recupero lento e graduale. Le esportazioni hanno subito una battuta d’arresto pesante, così come la domanda interna.

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Un’altra conseguenza di questa crisi, inoltre, sarà un generale impoverimento delle famiglie italiane. Si stima un crollo dei consumi di beni non essenziali e un aumento della propensione al risparmio, che faranno contrarre la domanda di beni e gli investimenti.

Non tutto è da buttare, però.

Un lockdown più lungo può aiutare la ripresa?

È un’ipotesi assolutamente fuori dal coro, ma se proviene dalla voce di economisti di fama mondiale va comunque considerata. Emil Verner, docente alla School of Management del Mit, Stephan Luck della Fed di New York e Sergio Correia del Federal Reserve board hanno provato a dimostrare perché un lockdown più lungo può aiutare la ripresa economica.

Per farlo hanno condotto un’analisi sulla ripresa economica del primo dopoguerra negli Stati Uniti, altro periodo durissimo per il mondo all’epoca funestato dal virus dell’influenza spagnola. Gli esperti hanno analizzato le strategie delle città e degli stati americani, osservato i tassi di mortalità e confrontato il tutto con la curva di crescita dell’occupazione.

Come mostra l’immagine, riproposta dall’articolo del New York Times, le città che applicarono regole di lockdown più severe furono anche quelle a registrare il maggiore tasso di occupazione in seguito (oltre a un minor numero di decessi), rafforzando la ripresa economica in seguito.

La ricerca, in sintesi, dimostra che se da un lato la pandemia portò a interruzioni economiche nel breve periodo, a medio termine le misure di contenimento più rigide sono associate a migliori risultati economici.

Singolari i casi di città quasi gemelle come St. Paul e Minneapolis, Cleveland e Pittsburgh e San Francisco e Los Angeles. Due approcci alla pandemia diversi hanno ottenuto risultati opposti in termini di crescita, premiando le amministrazioni più prudenti.

Varrà lo stesso anche per la prossima ripresa economica?

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In conclusione, analizzando opinioni e dati a nostra disposizione emerge che le previsioni di ripresa economica, sebbene imprecise, sembrano positive.

L’economia globale tornerà a riprendersi: molti settori trainanti potrebbero non ritornare sugli stessi livelli lasciando il posto ad altri, ma nel complesso il recupero gradualmente arriverà.

Resta il dubbio su quando sarà effettiva la ripresa economica, italiana e globale. La curva dei contagi, la corsa al vaccino, l’efficacia degli stimoli economici, l’ottimismo dei consumatori, l’impatto dell’indebitamento e il comportamento dell’inflazione sono alcune delle variabili che determineranno il timing della ripresa.

Come farsi trovare pronti? La fase 2 dell’emergenza potrebbe essere un’ottima occasione per lavoratori e risparmiatori. Sul mercato finanziario e sul mondo del lavoro pesano ancora incertezza e volatilità, ma dalle crisi possono sbocciare anche le occasioni migliori.

Provare ad aprire un’attività passata la crisi coronavirus potrebbe essere un’azzardo vincente, programmando bene l’ingresso sul mercato. Oggi esistono decine di nuove attività redditizie da tentare, oppure lavori da remoto che posso proiettare la tua condizione economica verso la ripresa.

Anche sul mercato finanziario ci sono delle buone occasioni. È importante non seppellire troppa liquidità in casa o sui conti bancari per paura della crisi. Ci vuole prudenza, certo, ma anche lungimiranza.

La ripresa economica può accompagnare anche una nuova fiducia negli investimenti, ma per ottenere i veri rendimenti bisogna giocare in anticipo. Inizia a valutare dove mettere i risparmi per far fruttare i soldi che non ti occorrono per vivere.

Se credi nella ripresa economica italiana, per esempio, puoi valutare un acquisto di BTP Futura, obbligazioni del Tesoro che garantiscono un rendimento crescente qualora il PIL del nostro Paese dovesse mostrare segni di forza.

Come diceva Confucio: Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso. In vista di una futura, anche se ritardataria, ripresa economica italiana.

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Jacopo Curletto

Jacopo Curletto

Jacopo Curletto è un navigatore esperto dei mercati finanziari con una solida base in Economia e Statistica, che si dedica con passione alla scrittura di contenuti su Finaria. Dal 2017, Jacopo ha abbracciato il mondo online, investendo e svelando le dinamiche del mondo finanziario a una vasta audience. Con la sua acuta comprensione della finanza personale e una naturale propensione per la comunicazione efficace, è diventato un punto di riferimento per i lettori che cercano consigli pratici e analisi approfondite.

Dal 2019, Jacopo cura con dedizione i contenuti di Finaria.it, arricchendo la piattaforma con articoli che non solo informano, ma puntano a educare i lettori attraverso il labirinto dei mercati finanziari. Ogni suo articolo riflette una profonda comprensione delle tendenze attuali e una sincera volontà di aiutare gli altri a orientarsi nel mondo degli investimenti con consapevolezza e sicurezza.

Jacopo continua ad esplorare nuove strategie di investimento e ad ampliare il suo orizzonte finanziario, mantenendo sempre un occhio aperto sulle ultime novità del settore. La sua curiosità inesauribile rende i suoi articoli una risorsa preziosa per chiunque sia interessato a migliorare la propria alfabetizzazione finanziaria.