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L’allarme di JPMorgan: La struttura del mercato delle big tech ricorda la bolla del dotcom

L’attuale struttura del mercato azionario USA potrebbe celare delle gravi insidie. A segnalarlo sono gli analisti quantitativi di JPMorgan Chase & Co. che individuano pericolose somiglianze con l’attuale struttura di mercato e quella che precedette la famosa bolla del dotcom agli albori di Internet.

Segnali preoccupanti dai primi dieci titoli azionari del mercato USA 

Secondo gli strateghi quantitativi di JPMorgan Chase & Co. ci sono pericolose assonanze tra la posizione dominante dei dieci titoli più importanti nel mercato azionario statunitense e le condizioni storiche che portarono alla bolla delle dotcom. Con questo termine si fa riferimento al violento crollo che interessò i principali titoli azionari delle compagnie che iniziarono a operare nel settore informatico e in particolare di Internet.

Molte di queste furono spazzate via dalla crisi finanziaria di fine anni ’90 e primi anni 2000.

Gli strateghi guidati da Khuram Chaudhry hanno diffuso una nota agli investitori martedì, individuando precisi campanelli d’allarme che potrebbero portare a un’importante crisi finanziaria già nel breve periodo.

La situazione attuale è più complessa di come appaia 

Il primo segnale è la composizione del mercato, come si evince dall’indice più rappresentativo in questo settore, il MSCI USA. I primi dieci titoli dell’indice contengono i cosiddetti Magnifici Sette del comparto tech. Il loro peso all’interno della top ten è salito al 29,3% a fine dicembre. Il valore è di poco inferiore al picco del 33,2%, registrato a giugno 2000.

Altro aspetto preoccupante è che i primi due titoli, Apple e Microsoft, da soli rappresentano il 40% del valore complessivo generato dai primi dieci titoli. Di recente, Microsoft ha raggiunto la capitalizzazione di 3.000 miliardi di dollari diventando così la seconda compagnia al mondo a raggiungere questo obiettivo. La prima è stata Apple. 

Troppo grandi per fallire, certo, ma anche troppo grandi per poter continuare a crescere. Ecco un altro elemento messo in luce dall’analisi di JPMorgan, che ricorda come oggi le prime dieci società avrebbero meno spazio per crescere rapidamente. Tenendo conto che l’anno scorso la crescita è stata alimentata dalle promesse di riduzione dei tassi di interesse da parte della Fed, è plausibile considerare che quest’anno si possa assistere a un’inevitabile inversione di tendenza.

Peccato che un mercato la cui crescita è legata all’andamento di un pugno di titoli, potrebbe subire un violento contraccolpo nel caso i rendimenti di queste dieci imprese enormi si riducessero o se, peggio ancora, entrassero in sofferenza. 

Cosa significa contare sui rendimenti di sole dieci compagnie

La situazione che rappresenta il maggiore rischio per il mercato azionario nel 2024 secondo l’analisi degli strateghi di JPMorgan è l’estrema concentrazione del mercato.

Nel report si legge:

“Così come un numero molto limitato di titoli è stato responsabile della maggior parte dei guadagni dell’MSCI USA, i ribassi dei primi dieci potrebbero trascinare i mercati azionari verso il basso.”

Altro aspetto da tenere in considerazione è la scarsa rappresentazione di altri settori tra i primi dieci titoli. Compaiono in top dieci solo quattro settori rispetto alla condizione più equilibrata con sei settori rappresentati, secondo la mediana storica osservata negli anni dagli analisti.

Gli elementi che differenziano la condizione attuale dai primi 2000

La storia si ripete, ma sempre con qualche differenza. Potrebbe essere questa leggera discrepanza tra oggi e allora a determinare un diverso andamento del mercato delle azioni americane e non solo.

Per esempio, è riconosciuto che nella metà degli anni ’90 una certa frenesia generale caratterizzava l’esplosione delle imprese legate al dotcom. Frenesia che si rifletteva soprattutto sulla brama speculativa dei broker, ansiosi di partecipare all’affare del millennio.

Oggi, a guidare la crescita del mercato ha contribuito l’ottimismo nei confronti dell’intelligenza artificiale che si è riflessa anche su altri titoli del comparto tech come Nvidia Corp. e Microsoft Corp. Inoltre, ha messo in modo dinamiche alternative nella supply chain di processori e si sta assistendo alla nascita di nuovi attori in un mercato agguerrito.

I primi dieci titoli dell’MSCI USA oggi hanno valutazioni più basse rispetto al resto dell’indice se confrontato col picco raggiunto all’epoca della bolla delle dotcom. 

Il team di Chaudhry ha spiegato:

“Il fatto che le valutazioni siano più basse in termini assoluti suggerisce che i rischi di concentrazione non sono attualmente dello stesso ordine di grandezza dell’era delle dotcom”.

In particolare, il rapporto prezzo/utili a termine per le dieci maggiori società del mercato statunitense nel 2000 aveva raggiunto un picco di 41,2 volte gli utili previsti. Attualmente, le prime dieci sono valutate 26,8 volte.

Non resta che osservare con estrema attenzione l’andamento del mercato e i segnali che provengono dalle sue variazioni.

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Giuliana Morelli

Giuliana Morelli

Dr.ssa Giuliana Morelli, con una Laurea Magistrale in Economia e Management, ha maturato una solida esperienza nel settore finanziario ed economico durante gli anni di lavoro come consulente aziendale. Nel 2010, ha intrapreso una nuova avventura fondando la sua società di consulenza, attraverso la quale offre supporto a imprese e individui nel navigare il complesso mondo degli investimenti e del trading.

La sua expertise si estende anche al vivace settore delle criptovalute, dove esplora l'intersezione tra trading tradizionale e tecnologie emergenti come la Blockchain. Giuliana collabora attivamente con diversi studi professionali ed è una figura di spicco in numerose iniziative legate a Fintech, Blockchain, nonché in vari incubatori e acceleratori di impresa.

Giuliana ha una passione per l'attualità, cosa che le permette di fornire ai lettori analisi puntuali e aggiornate sulle ultime novità del settore. Con una comunicazione chiara e precisa, mira a rendere il mondo del trading e degli investimenti comprensibile e accessibile a tutti, sia che si tratti di principianti o di investitori esperti.

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