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Il prezzo di UNI precipita dopo le indagini della SEC: Cosa dicono i dati

Il prezzo del token UNI nativo dell’exchange DeFi di Uniswap oggi torna a crescere in maniera decisa, ma resta in perdita di oltre il 30% in una settimana.

A dare il colpo di grazia è stata la notizia diffusa la scorsa settimana secondo cui la SEC statunitense potrebbe avviare una potenziale azione legale contro il DEX per presunte violazioni delle leggi sui titoli.

UNI attualmente viene scambiato a 7,90 e in 24 ore recupera l’11,57%. Sebbene le perdite registrate nella settimana lascino pensare più a un calo che a un crollo, si tratta comunque di un forte deprezzamento per una delle 20 maggiori criptovalute per capitalizzazione di mercato.

Il dato stride ancora di più se si allarga l’orizzonte temporale a 30 giorni. A marzo, infatti, il prezzo aveva registrato un record locale intorno a 15 dollari. Un successo notevole, veicolato dalla notizia poi non confermata di una possibile redistribuzione delle entrate della piattaforma ai possessori dei token in staking.

Uniswap perde terreno dopo le grane con la SEC e le accuse di violazione delle norme sui titoli

Secondo il grafico di UNI, il token ha goduto di picchi di crescita molto ripidi venerdì 23 febbraio e mercoledì 6 marzo. Ha quindi goduto dell’importante rally che ha coinvolto tutto il mercato ed è durato per oltre due settimane.

I possessori di UNI hanno iniziato a vedere alcuni guadagni concreti quando il prezzo ha brevemente toccato il livello di 16 dollari. Da allora, però, il prezzo è in costante calo e le perdite più consistenti si sono registrate durante lo scorso fine settimana.

Stando ai dati del Relative Strength Index (RSI), nel fine settimana è iniziata una forte svendita, quando il token ha raggiunto il livello più basso e l’RSI è arrivato a 20. Ora il dato è in risalita e fino a circa 41, indicando che lo slancio di acquisto sta riprendendo come si evince dalla ripresa dei prezzi.

Delle possibili indagini sul DEX da parte della SEC degli Stati Uniti si è iniziato a parlare già dalla scorsa estate. La recente ufficializzazione dell’avvio dell’investigazione ha infuso il panico sul mercato.

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Uniswap è il più grande exchange decentralizzato (DEX) della DeFi. In pratica qui gli utenti possono acquistare e vendere un ampio numero di criptovalute come si può fare sugli exchange centralizzati come Binance o Coinbase, ma devono autocustodire le proprie criptovalute.

Per alcuni questo rappresenta un forte limite. Ma tutto sommato si tratta solo di aggiungere un passaggio in più al solito processo di trading crypto tramite exchange centralizzato. Cioè basta scegliere un wallet di criptovalute adatto all’autocustodia dei token e operare su DEX. Anche se è comprensibile che per alcuni questo procedimento sia parecchio più scomodo rispetto all’uso di una carta di pagamento per processare le transazioni e affidarsi all’exchange centralizzato per la custodia dei token.

Altri utenti hanno invece perso fiducia nei confronti degli exchange centralizzati e non hanno più accettato di affidare i propri averi a queste entità. Specie dopo la recessione del 2022/2023 tanti hanno visto con sospetto gli incidenti delle società crypto con gravi difficoltà e problemi di liquidità che portavano a sospendere spesso i prelievi per evitare corse agli sportelli.

Il colpo di grazia è arrivato con il crollo di FTX, un exchange che aveva inviato miliardi di fondi dei clienti alla sua società sorella, Alameda Research.

Dopo queste rivelazioni, la DeFi ha iniziato a esercitare sempre maggiore fascino ed è cresciuto l’interesse nei confronti dei wallet crypto per custodire da sé i propri token. La DeFi si è rivelata più affidabile e trasparente, dato che ognuno è incaricato di custodire le proprie chiavi private, come avviene su Uniswap.

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Gli eventi del 2022 hanno dato una scossa al settore e hanno ricordato l’importanza di educare gli utenti.

La lezione più importante che le persone hanno imparato dopo FTX è stata l’importanza del decentramento: l’etica fondante delle criptovalute.

Tuttavia, può essere difficile per i principianti delle criptovalute sapere dove trovare informazioni utili. Per fortuna c’è una nuova prevendita crypto che vuole alzare l’asticella della didattica crypto a partire da un progetto consolidato che spera di rivoluzionare l’apprendimento con il suo modello “Learn-to-Earn“.

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Laura Di Maria

Laura Di Maria

Laura scrive per il web dal 2006 e dal 2015 lo fa come professionista. Nel 2019 ha scoperto il mondo delle criptovalute e la blockchain ed è stato amore a prima vista. Da allora non ha più smesso di occuparsi di questo settore. Ha scritto oltre 600 articoli su finanza, crypto e Web3 per alcune testate online, per esempio cryptorobin.it e il suo canale YouTube, o per Financer.com, collaborando con vari progetti italiani e internazionali prima di approdare a Cryptonews Italia. Si interessa di digital marketing e intelligenza artificiale, ha due figli e cerca, senza successo, di estendere la durata delle giornata oltre le canoniche 24 ore. La trovi su Linkedin e Telegram.