In un recente rapporto, la grosso banca d’affari statunitense ha rilasciato le sue previsioni per l’economia europea nel 2023. Secondo Goldman Sachs ci sarà una debole crescita economica dello 0,6% e l’inflazione scenderà al 3,25% entro la fine del 2023.
Un cambio di aspettative alla luce dei dati di fine 2022 della zona euro che, anche se la Bce vuole continuare con la sua politica restrittiva, fanno ben sperare per questo anno.
Le ragioni della crescita nel 2023
In precedenza, gli analisti prevedevano un -0,1% di decrescita per l’Eurozona nel 2023. A determinare il cambio di visione verso una crescita dello 0,6% è lo slancio registrato a fine 2022.
L’aumento dei prezzi al consumo non sembra voler cambiare direzione, e infatti sono sempre più le persone che effettuano investimenti contro l’inflazione per proteggere i propri risparmi dall’erosione.
Altri fattori sono stati il calo del prezzo del gas naturale, che è in calo dal massimo di agosto ($9,79) e nella seconda metà di dicembre è passato da $6,74 a $4,46. Il calo di prezzo sta continuando anche nel 2023 con il prezzo attuale sceso fino a $3,63.
Inoltre, la riapertura della Cina dovrebbe aiutare l’industria europea a potersi fornire dei materiali prodotti dalle aziende cinesi. Anche se altri analisti credono che proprio la ripresa della produzione in Cina possa far salire nuovamente i prezzi delle materie prime, aggravando l’inflazione mondiale.
Proprio per questo Goldman Sachs prevede una crescita più lenta nei Paesi con maggiori attività industriali energivore, ossia Italia e Germania. Più favorite dovrebbero essere la Spagna e la Francia, le cui produzioni sfruttano fonti energetiche diversificate.
L’inflazione nell’area euro è al massimo
Secondo gli analisti statunitensi, l’inflazione in europa ha già toccato i valori massimi. Visto il calo dei prezzi dell’energia e quelli attesi nella componente “core”.
Dal grafico possiamo vedere che il prezzo del petrolio è in calo da giugno (quando toccò un massimo di $122) e che da inizio 2023 è tornato sotto quota $80.
Di contro ci sarà un aumento dei salari nei prossimi mesi, mentre è previsto l’aumento del tasso di disoccupazione. Secondo gli analisti di Goldman Sachs i recenti accordi sindacali dovrebbero portare i salari a crescere di un valore compreso tra il 3,6% e il 5%.
La politica della Bce rimarrà restrittiva
Secondo la banca statunitense la Banca Centrale Europea andrà ad aumentare ancora i tassi nel corso di tutto il 2023, soprattutto alla luce di un PIL in sofferenza e un inflazione che attualmente non da segnali di discesa.
Gli aumenti dei tassi continueranno a essere di 50 punti base fino a marzo, per poi forse rallentare a 25 punti base. Il tasso dovrebbe arrivare al 3,25% a maggio, e se non si manifesteranno ulteriori segni di miglioramento la Bce non applicherà tagli prima della fine del 2024.
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