Forti critiche dagli investitori nei confronti della politica della Banca Centrale Europea. La scelta di alzare nuovamente i tassi dei prestiti (è la quarta volta dall’estate) spinge la recessione in alto e colpirà duramente chi sta pagando un mutuo.
La cosa era stata ampiamente prevista, ma adesso la Lagarde ha annunciato che a febbraio ci sarà un ulteriore aumento, anche se di minore entità, e ha usato toni da falco.
Il tasso aumenta di 50 punti base
Il tasso di rifinanziamento della BCE è stato aumentato dello 0,50%, portandolo dall’1,5% a 2%. Un aumento più contenuto da quello annunciato in precedenza, ma il presidente ha affermato che avrebbe bisogno di un aumento ulteriore per domare l’inflazione.
Si tratta del quarto aumento quest’anno, con il tasso che è passato dal -0,25% al 2% in meno di sei mesi. Sono stati annunciati anche dei tagli al bilancio per 15 miliardi di euro in media al mese, almeno fino al secondo trimestre 2023.
La BCE ha affermato che l’inflazione rimarrà alta anche nel 2023 e la Lagarde ha annunciato che:
I tassi di interesse dovranno crescere ancora in modo significativo e a un ritmo costante. C’è molto da lavorare e la corsa è lunga. Si prevede che l’inflazione resti al di sopra del limite prefissato del 2% almeno fino al 2025.
Attualmente la Banca Centrale Europe prevede un’inflazione media dell′8,4% nel 2022, del 6,3% nel 2023, del 3,4% nel 2024 e del 2,3% nel 2025.
La reazione dei mercati
Una giornata nera per le borse europee visto che anche la Bank of England e la Swiss National Bank hanno scelto di aumentare i loro tassi d’interesse di 50 punti base.
Piazza Affari soffre e chiude con un pessimo -3,45%, tra i titoli a soffrire di più ci sono Fineco (-6,35%), Intesa Sanpaolo (-4,46%), Generali (-4,72%), Hera (-5,02%), Amplifon (-5,47%), Nexi (-5,24%) e Poste (-5,22%).
Leggermente meglio per le altre Borse europee: il DAX 30 tedesco scende del 3% e il CAC 40 francese perde il 3%, mentre l’indice inglese FTSE 100 cala dell’1%. Mentre le azioni europee presenti nell’indice Stoxx 600 sono scese del 2,8%.
Dopo l’annuncio il cambio euro/dollaro USA è passato da una perdite dello 0,5% a un guadagno dello 0,4% balzando fino a 1,0737 dollari al cambio.
Cosa succederà ai mutui?
Nel 2022 i mutui a tasso variabile hanno risentito pesantemente delle decisioni della BCE. Ma anche chi sceglie adesso il tasso fisso vedrà una differenza importante rispetto a poche settimane fa.
Chi sta già pagando un mutuo troverà sotto l’albero di Natale un aumento medio di €25 della rata mensile, per un mutuo da €100.000, ossia un costo extra da €300 euro annui. Insomma un “bel regalo” per tutti i possessori di un mutuo che in questo difficile 2022 avrebbero voluto ricevere qualcos’altro per Natale dalla presidente della BCE.
Infatti, l’aumento dei costi dei mutui sta superando l’aumento delle bollette energetiche per le famiglie.
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