Dal 1 gennaio 2018 partirà la nuova Tobin Tax con il rinnovato Modello scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate (nuovo FTT) con tutte le istruzioni operative fornite dalla stessa Amministrazione fiscale.
La Tobin Tax di certo non è una nuova imposta, ma con provvedimento del 15 dicembre 2017, sono state fornite tantissime nuove indicazioni utili su come funziona e su quali soggetti devono adempierla ad hoc.
Il nuovo modulo FTT reso disponibile online dal Fisco andrà definitivamente a surrogare quello pubblicato ad inizio anno gennaio 2017 e dovrà essere presentato solo mediante canale telematico per trasmettere al Fisco tutte le informazioni relative all’imposta sulle transazioni finanziarie.
Questa guida si propone di capire che cos’è la Tobin Tax, quali sono i soggetti che sono chiamati a pagarla, quali sono le aliquote e come funziona.
Che cos’è la Tobin Tax: dalla proposta all’introduzione
La Tobin Tax o la tassa sulle transazioni finanziarie internazionali trova la sua fonte normativa nella Legge n° 228 pubblicata in data 24 dicembre 2012 (Legge di Stabilità 2012).
Deve la sua denominazione al Premio Nobel per l’Economia James Tobin, che la propose nel lontano 1972, con lo scopo di colpire tutte le transazioni finanziarie che avvengono sui mercati valutari per stabilizzarli e per assicurare introiti da destinare alla comunità internazionale.
La Tobin Tax venne proposta all’indomani dello scandalo Watergate in cui il Presidente Nixon decide di “ritirare” gli Stati Uniti dal sistema di Bretton Woods.
L’economista James Tobin propose l’introduzione della tassa internazionale sulle transazioni in valuta straniera anche se rimase “dormiente” per oltre un ventennio.
Nel 1997 il redattore di Le Monde diplomatique Ignacio Ramonet rinnovò il dibattito attorno alla Tobin tax con l’editoriale “Disarmare i mercati“.
Tassazione sulle rendite finanziarie in Italia: soggetti interessati
Il primo marzo 2013 in Italia è stata introdotta la famosa Tobin Tax che prevede un regime di tassazione sulle rendite finanziarie per le transazioni su titoli azionari, partecipazioni e altri strumenti finanziari emessi dalle listed companies.
Infatti, società quotate del calibro di Autogrill, Banca Carige, Eni, Generali, Lottomatica etc… sono “colpite” dalla Tobin Tax che interessa tutte le transazioni su titoli azionari di società aventi capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro.
In buona sostanza, tutti i contribuenti residenti e non residenti, con o senza stabile organizzazione e rappresentante fiscale sul territorio nazionale sono tenuti ad adempiere la tassa mediante la presentazione del Modello FTT.
Tobin Tax: quando va pagata?
I soggetti interessati dalla Tobin Tax sono tenuti al versamento dell’imposta sulle operazioni di trasferimenti di titoli azionari, strumenti derivati, strumenti finanziari partecipativi ed operazioni ad alta frequenza.
Di qui si comprende che l’imposta sulle transazioni finanziarie non colpisce le operazioni che abbiano ad oggetto i titoli obbligazionari, titoli di Stato, quote società Sicav e di fondi comuni d’investimento.
Inoltre, NON si applica sulle operazioni che abbiano ad oggetto azioni di società con capitale inferiore ai 500 milioni di euro.
Titoli Esenti dalla Tobin Tax
La Tobin Tax fortunatamente non va pagata per tutte le transazioni finanziarie, ad esempio le operazioni con piattaforme di trading Market Maker sono escluse dal pagare questo tipo di tassa. Vediamo quindi un elenco delle operazioni e dei titoli esenti dal pagare la Tobin Tax:
- Tutte le operazioni intraday (aperte e chiuse in giornata)
- Azioni di società italiane con una capitalizzazione sotto i 500 milioni di euro
- Transazioni effettuate tramite broker Market Maker
- Le Società Estere (anche se italiane con sede legale all’estero)
Un esempio? Le transazioni su FCA (Fiat) sono esenti dalla Tobin Tax, l’azienda infatti non ha più sede legale in Italia. Stessa cosa per quanto riguarda le azioni Juventus Football Club avendo quest’ultima una capitalizzazione inferiore ai 500 milioni di euro.
Tobin Tax Novità 2018: Modello FTT
A partire dall’anno 2018, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto il modello FTT pubblicato dall’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 15 dicembre 2017.
Lo stesso modello dovrà essere presentato entro e non oltre il termine del 31 marzo di ciascun anno, direttamente dal contribuente o tramite intermediario abilitato.
Si ricorda che tutti i soggetti non residenti, privi di stabile organizzazione in Italia e che non hanno nominato un rappresentante fiscale, in alternativa all’inoltro telematico, possono presentare la dichiarazione anche mediante spedizione effettuata dall’estero utilizzando la raccomandata o altro mezzo equivalente dal quale risulti con certezza la data di spedizione.
In questo caso, l’Amministrazione fiscale ha sottolineato che la dichiarazione debba essere inserita in una busta di corrispondenza e vada indirizzata all’“Agenzia delle Entrate – Centro Operativo di Venezia, via Giorgio De Marchi n. 16, 30175 Marghera (VE) -Italia”.
Sul plico devono essere indicati il codice fiscale del dichiarante e la dicitura “Contiene dichiarazione Modello FTT”.
Le aliquote da computare sul valore delle transazioni
Per quanto concerne le aliquote devono essere determinate “sulla base del saldo netto delle transazioni giornaliere” ad opera dell’intermediario finanziario.
Titoli azionari e Strumenti finanziari partecipativi
L’aliquota applicata su trasferimenti di proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi emessi da società italiane e sui titoli rappresentativi dei suddetti strumenti emessi da qualsiasi società anche estera è pari allo 0,2% sul valore della transazione che si computa in base al saldo netto quotidiano per ciascuno strumento finanziario.
Inoltre, è prevista una riduzione dello 0,1% per i trasferimenti effettuati all’interno dei mercati regolamentati.
Derivati
Per quanto riguarda i derivati che abbiano come sottostante indici o azioni italiane (Futures, Opzioni, CFD, warrants, covered warrants e certificates), l’aliquota è stabilita misura fissa e varia a seconda del tipo di strumento e del valore del contratto. Viene applicata sia sulle transazioni di acquisto che di vendita, sia intraday che multiday e colpisce sia il compratore che il venditore. Inoltre, è prevista una riduzione dell’imposta a 1/5 per le operazioni sui mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione.
La sottostante tabella riporta la misura dell’imposta prevista per i diversi strumenti finanziari.
Valore nazionale del contratto (in migliaia di euro) |
||||||||
Strumento finanziario | 0-2.5 | 2.5-5 | 5-10 | 10-50 | 50-100 | 100-500 | 500-1000 | superiore a 1000 |
Contratti futures, certificate, covered warrants e contratti di opzione su rendimenti, misure o indici relativi ad azioni | Mercato regolamentato | |||||||
0,00375 | 0,0075 | 0,015 | 0,075 | 0,15 | 0,75 | 1,5 | 3 | |
Mercato NON regolamentato | ||||||||
0.01875 | 0.0375 | 0.075 | 0.375 | 0.75 | 3.75 | 7.5 | 15 | |
Contratti futures, warrants, certificates, covered warrants e contratti di opzione su azioni | Mercato regolamentato | |||||||
0,025 | 0,05 | 0,1 | 0,5 | 1 | 5 | 10 | 20 | |
Mercato NON regolamentato | ||||||||
0.125 | 0.25 | 0.5 | 2.5 | 5 | 25 | 50 | 100 | |
– Contratti di scambio (swaps) su azioni e relativi rendimenti, indici o misure
– Contratti a termine collegati ad azioni e relativi rendimenti, indici o misure – Contratti finanziari differenziali collegati alle azioni e ai relativi rendimenti, indici o misure – Qualsiasi altro titolo che comporta un regolamento in contanti determinato con riferimento alle azioni e ai relativi rendimenti, indici o misure -Le combinazioni di contratti o di titoli sopraindicati |
Mercato regolamentato | |||||||
0,05 | 0,1 | 0,2 | 1 | 2 | 10 | 20 | 40 | |
Mercato NON regolamentato | ||||||||
0.25 | 0.5 | 1 | 5 | 10 | 50 | 100 | 200 |
Operazioni ad Alta frequenza
Per le “Operazioni ad alta frequenza” ovvero per tutte quelle operazioni che vengono generate da un algoritmo che sceglie gli ordini da eseguire automaticamente, l’imposta “si applica con un’aliquota dello 0,02% sul controvalore degli ordini annullati o modificati che in una giornata di borsa superino la soglia numerica stabilita con il decreto di cui al precedente periodo. Tale soglia non può in ogni caso essere inferiore al 60 per cento degli ordini trasmessi.”
Tobin Tax: Paesi in cui è in vigore
Attualmente la Tobin Tax, con requisiti e aliquote diverse è in vigore nei seguenti Stati europei:
- Austria,
- Belgio,
- Francia,
- Germania,
- Grecia,
- Italia,
- Portogallo,
- Slovacchia,
- Slovenia
La Tobin Tax, nelle transazioni azionarie, non viene detratta dal guadagno tra vendita ed acquisto, quindi si paga il Capital Gain al 26% anche sulla Tobin Tax. PERCHÉ?
vorrei saperlo anch’io visto che la mia banca
non lo scala dalla plusvalenza eventuale.
il governo cià tanto de bisogno figliola
Provo a formulare la mia domanda. Allora
Compro 100 azioni il giorno 1/1/2020
Le voglio tenere a lungo termine fino al 1/1/2021 quindi 1 anno (pago la commissione la tobin tax pago tutto insomma). La mi domanda é questa pagherò la Tobin tax ogni santissimo giorno che posseggo le azioni? Oppure quando genero dei profitti cioè le rivendo ad un valore maggiore? Oppure la pago sempre finché non me ne libero? Vi prego rispondete in maniere chiara grazie
La paghi al momento dell’acquisto, in percentuale sul capitale investito.
Non centra nulla con il capital gain che è la tassazione sulla plusvalenza.
La tobin tax viene applicata ai titoli di stato italiani? Sono obbligazioni, e quindi esenti?