Nell’era tecnologica nella quale stiamo vivendo, le continue evoluzioni del web sono all’ordine del giorno. Avrai sicuramente sentito parlare del Web 3.0 e della rivoluzione che porta nel mondo di internet così come lo conosciamo. Non sei curioso di sapere come investire nel Web 3.0?
Ma di cosa si tratta precisamente? E che vantaggi si possono trarre dal punto di vista finanziario?
L’argomento centrale di questo approfondimento sarà proprio questo. Ci occuperemo di dare innanzitutto una definizione ben precisa di Web 3.0 e delle versioni precedenti.
Inoltre, andremo a presentare i principali titoli legati a questo settore così promettente e i passaggi necessari per realizzare investimenti vantaggiosi. In effetti, il web 3.0 ha già suscitato l’interesse di molti investitori in giro per il mondo.
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Per favore valuta se sei in una posizione finanziaria personale che ti permette di correre il rischio di perdere denaroChiaramente le opportunità in termini di piattaforme di trading per investire in Web 3.0 sono diverse.
Prima di procedere con un approfondimento accurato sui numerosi asset legati al Web 3.0, infatti, ti proporremo le migliori piattaforme di trading per i tuoi investimenti.
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Cos’è il Web 3.0?
Si sente spesso parlare di Web 3.0 (noto anche col nome di Web3), ma di cosa si tratta precisamente? Il Web 3.0 non è altro che l’evoluzione dell’attuale rete nota come Web 2.0. Questa evoluzione rivoluziona totalmente la rete che tutti abbiamo conosciuto fino ad ora poiché ha un’impostazione completamente diversa.
In questa nuova versione, infatti, internet si presenta totalmente decentralizzato e basato su tecnologie blockchain, proprio come accade con le già ben note criptovalute. La differenza sostanziale tra l’attuale stato del web e i precedenti è questa, ma ce ne sono altre ben più profonde e specifiche.
Per capirle, occorre fare un piccolo passo indietro e vedere con esattezza cosa si intende per Web 1.0 e 2.0. La prima differenza pratica, si può evidenziare dalla larghezza della banda, ossia, della velocità di connessione:
Web 1.0 | Web 2.0 | Web 3.0 |
---|---|---|
50 kilobit | 1 megabit | 3 megabit |
Dai numeri riportati in tabella, si può notare una differenza abissale tra le tre tecnologie, che mostra l’enorme cammino che ha percorso internet dagli albori ad oggi.
Più nello specifico, però, si possono segnalare anche delle differenze da un punto di vista operativo e tecnologico. Vediamo insieme di cosa si tratta:
- Web 1.0: riguarda il periodo iniziale di diffusione di internet che va dal 1990 al 2006 circa.
In questa fase, la connessione era lenta e il web era uno strumento in un certo senso elitario, dato che quasi nessuno disponeva di una connessione internet nella propria abitazione.
Veniva, infatti, utilizzato principalmente per scopi lavorativi e le pagine erano statiche e carenti di contenuti, in genere mostrati da un database o dal server stesso. - Web 2.0: è l’evoluzione del web così come lo conosciamo. Ricopre, infatti, un arco temporale che va dal 2007 al 2019.
In questi anni, internet è diventato via via più accessibile fino ad essere parte integrante della vita quotidiana. Sia grazie al miglioramento delle tecnologie stesse che alla nascita di sempre più dispositivi all’avanguardia.
Durante l’evoluzione del Web 2.0, internet è diventata una sorta di piattaforma di condivisione, una rete di interconnessione, ricca di social network, siti internet interattivi e piattaforme audio o video.
Ma come cambierà il mondo di internet con l’avvento del Web 3.0? Come già accennato, sarà introdotto da un sistema decentralizzato, ossia, privo di intermediari. Allo stato attuale, infatti, la rete è, in un certo senso, gestita dalle grandi aziende del settore come Google, Amazon e Microsoft.
Col Web 3.0, invece, la rete si appoggerà sempre più alla blockchain eliminando, di fatto, questi intermediari. Il principio è lo stesso della DeFi sulla quale si basa il mercato delle crypto. In questo modo gli utenti potranno navigare in forma anonima senza dover necessariamente rilasciare i propri dati a enti esterni.
Investire nel Web 3.0: Le migliori opportunità di trading
Il mondo di internet e quello del trading sono strettamente correlati, soprattutto da quanto è nato il trading online (agli albori del Web 2.0). Per questo motivo, una novità come il passaggio ad una moderna realtà web può risultare particolarmente appetibile agli occhi degli investitori.
Allo stato attuale si può dire che questa sensazione non è del tutto errata, anzi. Se si decide di investire nell’enorme potenziale del Web 3.0, le possibilità sono infinite.
Ci sono, infatti, diversi prodotti finanziari correlati al settore e numerosi asset tra cui scegliere. In sostanza, le scelte principali sono 3, dalle quali si diramano tante altre possibilità:
- Investire in Criptovalute
- Investire in azioni correlate al Web 3.0
- Investire in ETF su criptovalute
Questo accade perché è un settore molto ampio che tocca diversi campi. Ciò significa che ci sono ottime probabilità di costruire un portafoglio diversificato e di trarre ottimi profitti.
Di seguito andremo ad approfondire le singole opportunità di trading valutando i migliori titoli selezionati dai nostri esperti.
1) Investire nel Web 3.0: le migliori criptovalute
Il primo modo per investire nel Web 3.0 è optare per le criptovalute, un prodotto finanziario che condivide la stessa impostazione decentralizzata della nuova frontiera di internet. C’è innanzitutto da dire che il 2021 è stato un anno particolarmente positivo per il crypto market: molti aspiranti trader, infatti, si sono avvicinati a questo mondo proprio incuriositi da questi prodotti finanziari.
Ciò ha portato quasi all’evoluzione di un “mercato alternativo” a quello classico, sviluppato e cresciuto in un contesto puramente digitale. Proprio per queste somiglianze e per l’appartenenza all’universo della blockchain, il modo migliore per iniziare a investire in Web 3.0 potrebbe essere proprio quello di esplorare i mercati delle crypto.
Questo si può fare in due modi:
- Investire direttamente nella criptovaluta stessa, acquistandola o speculando sui prezzi
- Investire su progetti e startup correlati al settore blockchain
In entrambi i casi occorre tenere presente che si tratta di un mercato in via di sviluppo che, quindi, presenta un alto margine di rischio. Questo non vuol dire che non convenga valutarlo per i propri investimenti, ma che occorre prestare la massima attenzione e prendere delle precauzioni per ridurre i rischi.
Ad esempio, un’ottima idea potrebbe essere quella di diversificare il proprio investimento puntando piccole somme su molti progetti. A questo proposito, abbiamo selezionato le migliori criptovalute per investire nel Web 3.0.
The Graph (GRT)
La prima soluzione ottimale è di comprare The Graph, una criptovaluta con protocollo decentralizzato per l’elaborazione dei dati blockchain. Lo scopo del protocollo è quello di creare dei sottografi aperti, le cosiddette API, che permettono di rendere i dati facilmente accessibili.
The Graph cresce considerevolmente ed è già utilizzato da importanti sviluppatori di blockchain come Synthetix, Uniswap e il celebre Decentraland.
The Graph sta lavorando per portare un’infrastruttura pubblica decentralizzata affidabile nel mercato mainstream. Per garantire la sicurezza economica di The Graph Network e l’integrità dei dati interrogati, i partecipanti utilizzano Graph Token (GRT).
Chainlink (LINK)
Comprare Chainlink è un’altra soluzione ottimale per inserirsi nel panorama del Web 3.0. La criptovaluta, infatti, è munita di un altro importante protocollo che opera nel settore blockchain operando nell’elaborazione dei dati.
Nello specifico, lo scopo di Chainlink è quello di fungere da “intermediario” tra gli smart contract e le fonti dei dati esterni al protocollo stesso. In effetti, alla base dello sviluppo di questo protocollo c’è proprio la necessità di permettere agli smart contract di ottenere dati dall’esterno.
La rete di Chainlink è decentralizzata e composta da operatori di nodi Oracle indipendenti.
Tra i suoi servizi si possono elencare:
- Feed dei prezzi dei dati presenti sul mercato finanziario
- Giochi on-chain
- Strumenti di prova di riserva per stablecoin e altri asset digitali
Occorre specificare che con Chainlink non si entra direttamente nel settore delle blockchain ma in quello dei progetti correlati. Infatti, come già accennato, si basa su nodi Oracle indipendenti che recuperano dati esterni. Questi dati vengono, poi, raccolti in una sorta di punto dati e forniti, appunto, “on-chain” per i contratti smart.
I servizi del protocollo vengono finanziati mediante un token crittografico emesso dalla piattaforma, il LINK.
BitTorrent (BTT)
BitTorrent è un altro celebre protocollo che opera nel settore blockchain, più precisamente nella condivisione di file P2P.
Il progetto è ventennale, infatti, è stato lanciato nel 2001, ma acquistato dalla blockchain di Tron nel 2018, entrando ufficialmente nell’universo DeFi.
Lo scopo del protocollo è quello di creare una sorta di “economia virtuale” basata sull’utilizzo di token e di risorse presenti sulla rete di BitTorrent.
Il token proprietario è il BTT ed è stato lanciato proprio sulla blockchain di Tron, che a inizio 2022 ha creato la versione V2.0, e che ne ha migliorato sicurezza e affidabilità.
FileCoin (FIL)
FileCoin è un protocollo particolare che si basa sulla compravendita di spazi di archiviazione in eccesso sulla piattaforma. Il tutto si basa, infatti, su una rete di archiviazione dati decentralizzata che monetizza le percentuali di storage utilizzato nella rete.
Questo sistema è un classico esempio dell’evoluzione del Web 3.0. Infatti, la rete fino ad ora conosciuta si è basata su un sistema centralizzato, basato sulla diffusione di dati e indirizzo IP per accedere a cloud gestiti dalle aziende proprietarie.
FileCoin, al contrario, si basa sull’indirizzo hash che risulta più efficiente e, in un certo senso, meno invasivo per gli utenti. Inoltre si integra con la blockchain di Ethereum per permettere agli utenti di interagire con la rete, e quindi con gli smart contract di quest’ultima.
Il token di riferimento è FIL che ha due funzioni specifiche:
- Può essere utilizzato come moneta per pagare i miners o per utilizzare gli altri servizi della piattaforma;
- Può essere utilizzato come “garanzia” per i fornitori che forniscono un servizio minimo.
Helium (HNT)
Helium è un altro chiaro esempio della piega che sta prendendo il mondo del Web. Si tratta, infatti, di una rete wireless decentralizzata che permette ai dispositivi di connettersi senza hardware di localizzazione.
Il sistema funziona mediante un algoritmo PoC (proof-of-coverage) e si basa su un token, HNT, che all’interno del protocollo ha diverse funzioni.
Innanzitutto incentiva il mercato tra fornitori e consumatori, inoltre alimenta la blockchain sulla quale è basata la rete.
Il sistema è dotato di hotspot che da un lato forniscono la copertura wireless, dall’altro estraggono anche HNT. Si tratta, quindi, di una combinazione di fornitura e mining che permette alla piattaforma di funzionare autonomamente.
2) Investire nel Web 3.0: Le migliori azioni del settore
Un altro modo per investire nel Web 3.0 è quello di optare per azioni correlate ad esso. Nello specifico, si tratta di aziende che, direttamente o indirettamente, hanno a che fare col mondo di internet o della blockchain.
In questo caso, si possono ottenere investimenti ampiamente diversificati poiché il campo operativo si va a dilatare verso diversi settori e mercati. Ad esempio, è possibile evidenziare aziende che operano in:
- Telecomunicazioni
- Chip e semiconduttori
- Intelligenza artificiale
- Cyber Security
- Metaverso
Questi sono alcuni dei servizi e settori correlati al Web 3.0, ma con un’attenta ricerca se ne possono trovare altri e, soprattutto, con l’affermazione di questo settore negli anni, ce ne saranno sicuramente di nuovi.
Tenendo conto di quanto appena detto, sono stati selezionati alcuni tra i migliori titoli sul Web 3.0.
AMD
AMD si piazza nel settore dei semiconduttori, di cui è leader mondiale. L’azienda si occupa dello sviluppo di tecnologie di grafica, video, calcolo e altri servizi e strumenti avanzati. L’azienda potrebbe risultare particolarmente attiva nel contesto del Web 3.0 proprio per i campi in cui opera.
Infatti, le sue tecnologie sono particolarmente richieste nel settore gaming, soprattutto per quanto riguarda piattaforme immersive e data center.
Monitorare questo titolo, quindi, potrebbe risultare un’ottima idea anche sul medio e lungo periodo come mostra il seguente grafico:
Il grafico mostra i dati statistici e l’andamento del titolo AMD nel corso di un trimestre. L’andamento è tendenzialmente rialzista, con qualche leggera oscillazione che non sembra pregiudicare la performance complessiva del titolo.
Al massimo, nelle fasi ribassiste si può optare per una strategia di vendita allo scoperto con CFD sul breve periodo.
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NVIDIA
NVIDIA può essere considerata il diretto competitor di AMD, ma ugualmente performante da un punto di vista finanziario quindi potrebbe essere utile valutare entrambi i titoli per gli investimenti in WEB 3.0.
Ma in che modo l’azienda si inserisce in questo contesto? La società opera nel campo della grafica interattiva mediante GPU, una tecnologia brevettata dalla stessa NVIDIA. Questo sistema ha prestazioni elevate e avanzate e può essere utilizzato per diversi dispositivi come PC, laptop, dispositivi mobili e altro ancora.
C’è quindi ragione di pensare che l’azienda si troverà in prima linea in questa rivoluzione del Web 3.0.
Ad ogni modo, la società ha sempre mostrato una grande solidità nel tempo e buone doti performative sul breve, medio e lungo periodo come mostra anche il seguente grafico:
Basandosi sul grafico e i dati riportati, si può notare un buon livello di crescita intervallato da qualche periodo di incertezza che, periodicamente, porta le azioni NVIDIA al ribasso.
Tuttavia, il titolo si mostra nel complesso performante e i pronostici per il futuro sono promettenti, soprattutto nel caso in cui il progetto del WEB 3.0 dovesse concretizzarsi.
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Coinbase
Con Coinbase ci spostiamo in un settore diverso, ma sempre correlato al Web 3.0: la DeFi, ossia, finanza decentralizzata. Si tratta di un’azienda che opera direttamente nel settore blockchain in quanto massimo esponente del crypto trading.
Infatti, Coinbase è un Exchange di criptovalute tra i più noti al mondo mediante il quale è possibile acquistare e vendere crypto e gestire il proprio e-wallet. Dopo aver agito “dietro le quinte” per diversi anni occupandosi di investimenti in modo diretto, l’azienda ha deciso di fare il suo ingresso sui mercati a partire dal 2021 proponendosi come titolo borsistico.
Coinbase, dal momento del lancio, ha subito mostrato risultati interessanti guadagnandosi il posto tra i titoli più appetibili dell’ipotetico Web 3.0. I livelli di crescita sono visibili anche nei dati statistici forniti da eToro che analizzano le performance del titolo nel medio periodo:
I dati finanziari mostrano un titolo ben bilanciato, nonostante non sia presente da molto sui mercati.
Il trend del titolo evidenzia qualche incertezza, connessa per lo più alla sua tenera età. Infatti, puoi osservare anche nel grafico a due violente oscillazioni: una al rialzo con il raggiungimento di un picco massimo e una al ribasso con un notevole abbassamento del prezzo nel medio periodo.
Da un punto di vista prettamente finanziario, questa indecisione si traduce in una forte appetibilità, specie per operazioni di tipo speculativo.
Tuttavia, il titolo si mostra promettente e i pronostici sono positivi, soprattutto in uno scenario in cui il Web 3.0 dovesse realizzarsi presto. Una strategia appropriata potrebbe essere quella di approfittare del ribasso per acquistare e poi rivendere successivamente in caso di rialzo.
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Per favore valuta se sei in una posizione finanziaria personale che ti permette di correre il rischio di perdere denaroBlock
Anche con Block ci troviamo nel settore finanziario, ma questa volta non in campo di criptovalute ma di valute reali. Si tratta, infatti, di un’importante azienda di pagamenti online che offre una vasta gamma di servizi utili per fornitori e consumatori.
Consta, infatti, in una sorta di piattaforma che offre servizi per punti vendita, ma anche analisi e report a piccole e grandi aziende, gestione delle attività come inventari, appuntamenti e pagamenti. La società dà un piccolo assaggio di finanza decentralizzata applicata al mondo reale e potrebbe avere un ottimo riscontro in un futuro dominato dal Web 3.0.
Il seguente grafico mostra l’andamento le performance passate del titolo per valutare una strategia futura:
Dando una prima occhiata al grafico si potrebbe essere portati a pensare che forse il titolo non è così promettente come sembra. In verità, andando ad ampliare la panoramica anche ai dati societari, si può notare che, in linea di massima, l’azienda si mostra comunque performante e che è pronta a fuoriuscire dalla congiuntura negativa che l’ha interessata.
Come già accennato, questa azienda si accosta molto ai concetti espressi dagli obiettivi del Web 3.0 e sarebbe opportuno tenerla d’occhio per investimenti futuri.
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Per favore valuta se sei in una posizione finanziaria personale che ti permette di correre il rischio di perdere denaroIBM
Infine, trovandosi comunque nel settore tecnologico, non si può non menzionare l’intramontabile IBM, una delle più celebri e longeve multinazionali tra i titolo Tech. La società ha, in un certo senso, visto nascere la tecnologia di oggi e ha vissuto tutte le tappe importanti che hanno permesso di arrivare ad un livello così avanzato.
In sostanza, l’azienda si occupa di soluzioni hardware e software di vario tipo e adatte a diversi dispositivi. Mostrandosi solida e intraprendente, c’è ragione di pensare che riuscirà ad adattarsi anche a questo enorme cambiamento della rete e proporre interessanti prodotti.
Volendo scendere più nel dettaglio sul potenziale delle azioni IBM, si può dare un’occhiata al seguente grafico che ne mostra l’andamento nel corso di un trimestre:
IBM è una società storica e, per questo motivo, si presta maggiormente ad investimenti sul breve/lungo periodo, dato che le quotazioni tendono a registrare le oscillazioni più significative proprio su base annuale o semestrale.
Tenendo conto che le azioni IBM sono note per rilasciare dividendi particolarmente interessanti con costanza, comprenderai per quale motivo consigliamo di prenderla in considerazione per strategie organizzate su archi temporali più dilatati.
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Per favore valuta se sei in una posizione finanziaria personale che ti permette di correre il rischio di perdere denaro3) Investire nel Web 3.0 con gli ETF
Un’alternativa valida agli investimenti elencati fino ad ora, è rappresentata agli Exchange Traded Fund, meglio conosciuti come ETF. Sono dei fondi d’investimento che permettono di realizzare investimenti grandi ma con un capitale ridotto investendo, non in singole azioni, ma in un paniere di titoli accomunati da caratteristiche comuni.
Gli ETF, infatti, sono dei fondi che replicano l’andamento di determinato indice borsistico e, di conseguenza, del mercato sul quale si vuole operare.
La gestione passiva di questi fondi li rende particolarmente liquidi e la possibilità di accedere a un paniere di titoli diversi tra loro, permette di esporsi su un mercato ampio e diversificato.
Per investire in Web 3.0 con gli ETF, occorre cercare fondi che replicano indici del settore blockchain.
Esistono diversi indici correlati a questo settore e, di conseguenza, anche gli ETF sono numerosi.
In questo caso, però, ne abbiamo selezionato uno, che è anche il più ampio e diversificato che presenteremo nel seguente paragrafo.
Invesco CoinShares Global Blockchain UCITS ETF Acc
Il miglior ETF sulla blockchain per investire in Web 3.0 è l’Invesco CoinShares Global Blockchain UCITS ETF Acc. Il fondo tenta di replicare l’andamento dell’indice CoinShares Blockchain Global Equity, un indice con focus su aziende correlate al settore blockchain distribuite in tutto il mondo, includendo sia paesi emergenti che sviluppati. La modalità di replica è fisica a campione che avviene quando i gestori di un fondo investono direttamente sui titoli presenti nel sottostante selezionando i più importanti.
I dividendi sono ad accumulazione, vale a dire che non vengono distribuiti tra gli azionisti ma reinvestiti nel fondo stesso. Questo va a incrementarne i livelli di crescita. Pur trattandosi di un fondo giovane, fondato solo nel 2019, il patrimonio gestito è di circa 750 mln EUR: si tratta quindi di un ETF di grandi dimensioni.
La spesa di gestione annua (TER) è pari allo 0,65%, la valuta di riferimento è l’USD (senza copertura valutaria) e il domicilio fiscale in Irlanda.
Quando si decide di investire in ETF, si deve tener conto anche dell’esposizione geografica e settoriale che, ricordiamo, aiuta a determinare il potenziale di diversificazione di un investimento.
In questo caso, l’esposizione di BCHN si concentra principalmente nei seguenti paesi e settori:
Esposizione geografica | Esposizione settoriale |
---|---|
Stati Uniti: 28,20% | Informatica: 46,37% |
Giappone: 24,54% | Finanza: 28,27% |
Canada: 13,83% | Telecomunicazioni: 11,42% |
Investire in ETF legati al Web 3.0 permette di aumentare l’esposizione su un mercato vasto con ottime probabilità di profitto. Un singolo ETF, infatti, permette di ottenere una panoramica completa di un intero settore ma basandosi su un singolo asset, come mostra il seguente grafico:
L’operatività che maggiormente consigliamo sugli ETF è quella di medio/lungo periodo. Questo perché questa tipologia di asset solitamente ottiene i risultati migliori su base semestrale.
Tenendo conto delle potenzialità del settore del Web 3.0, comprenderai che inserire nel proprio portafogli un titolo naturalmente diversificato come l’Invesco CoinShares Global Blockchain UCITS ETF Acc ti permetterà di contollare agevolmente il profilo di rischio dei tuoi investimenti e permetterti di puntare allo sviluppo macro-settoriale di questo mercato.
Investire comporta rischi. Puoi perdere una parte o tutto l’ammontare del tuo deposito. Ti consigliamo di investire solamente in prodotti finanziari che si adattano alle tue conoscenze ed esperienza
Come investire nel Web 3.0: Tutorial completo su eToro
Il trading online è correlato al mondo di internet e cercare delle opportunità di guadagno dalle novità è una tendenza che accomuna ogni trader. Prima di cercare i principali titoli in cui investire, occorre trovare un buon intermediario finanziario, un broker online affidabile.
Sopra sono già state elencate e confrontate tra loro le migliori piattaforme di trading per investire in Web 3.0, ma una delle migliori offerte è certamente quella di eToro. Si tratta del broker più noto e più diffuso al mondo che offre innumerevoli asset e strumenti finanziari per analizzare e investire in Web 3.0.
Per provare queste e tante altre funzioni, si può optare per un conto demo gratuito e illimitato che permetterà di testare la piattaforma e le proprie abilità di trading senza impegno e senza rischi. Al momento che si ritiene più opportuno, si può decidere di aprire un conto live registrandosi gratuitamente, versando un deposito minimo di soli $100.
Qui sotto ti riassumiamo brevemente i semplici passaggi richiesti per aprire un conto su eToro e iniziare a investire sul Web 3.0:
- Apri un conto su eToro.
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Per favore valuta se sei in una posizione finanziaria personale che ti permette di correre il rischio di perdere denaro- Effettua il deposito iniziale. Come ti abbiamo detto la cifra minima è di appena $100.
- Cerca gli asset attivi nel settore del Web 3.0 (nell’esempio ti proponiamo alcuni degli smart portfolios nel settore).
- Apri una posizione.
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Per favore valuta se sei in una posizione finanziaria personale che ti permette di correre il rischio di perdere denaroConviene investire nel Web 3.0?
A questo punto, sembra più che lecito porsi una domanda: Conviene investire nel Web 3.0? Fornire una risposta esaustiva, positiva o negativa, non è poi così scontata e immediata e occorre fare un piccolo passo indietro per provarci.
Innanzitutto, proviamo a tornare al concetto stesso di Web 3.0 per un quadro più chiaro dei cambiamenti che potrebbe apportare al mondo di internet attuale. Negli ultimi 30 anni, il Web ha vissuto una crescita esponenziale diventando parte integrante della vita di tutti i giorni.
Ma quali sono i “difetti” delle versioni precedenti che il Web 3.0 si pone di correggere? La chiave sta proprio nel conflitto centralizzazione vs decentralizzazione. In origine, internet è nato con l’intento di costruire una rete che permettesse uno scambio libero e immediato di dati, informazioni e contenuti.
Col tempo, però, i giganti del Web, le cosiddette FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google), hanno ottenuto una sorta di “controllo” del mondo digitale e delle informazioni diffuse. Queste aziende, infatti, detengono oltre il 50% della pubblicità diffusa in rete e monetizzano attraverso l’utilizzo di questi dati affermando internet come un grosso sistema centralizzato.
Lo scopo del Web 3.0 è proprio quello di spostare il focus sui reali possessori di questi dati permettendo loro di monetizzare, a sfavore di queste grandi aziende. Ciò non significa che questo causerà un crollo di questi giganti, semplicemente cambierà il rapporto tra esse e i consumatori.
Dietro l’eventuale ascesa del Web3 c’è un acceso dibattito: È reale? Sarà davvero decentralizzato?
In effetti, l’ipotesi di un sistema web basato su blockchain potrebbe sembrare utopico e alcuni esperti del settore hanno avuto dei dubbi a riguardo. Lo stesso Elon Musk ha mostrato un certo scetticismo su Twitter, ironizzando addirittura sull’eventuale attendibilità di un cambiamento così radicale nel breve termine.
Jack Dorsey, CEO della già citata Block e creatore di Twitter, invece, ha manifestato una serie di incertezze circa la distribuzione equa delle proprietà sulle reti blockchain che potrebbero comunque finire nelle mani di grandi aziende. L’imprenditore americano, quindi, ritiene che si tratterebbe di una decentralizzazione puramente formale.
Giganti come i sopra citati FAANG, infatti, dominano una grande percentuale di internet e sarà difficile toglierli dal podio ancora per molto. La strada, quindi, è lunga ma non impossibile da percorrere. Nonostante le incertezze che ruotano ancora intorno a questo cambiamento, si può comunque già pensare a valutare investimenti finanziari.
Infatti, a prescindere dalla tempistica dell’effettiva applicazione del Web 3.0, il settore della blockchain sta comunque mostrando ottimi risultati e vale la pena inserirlo nel proprio bagaglio finanziario.
Se poi il progetto andrà a buon fine, sarà solo un valore aggiunto a un investimento con un potenziale già alto.
Investire nel Web 3.0 – Conclusioni
Il Web 3.0 rappresenta la nuova frontiera di internet: veloce, accessibile e decentralizzato. Al centro di questa rivoluzione ci sarà la tecnologia blockchain e il mercato delle criptovalute.
Ma sarà davvero una buona opportunità per gli investitori in cerca di nuovi e promettenti orizzonti finanziari?
Il potenziale c’è ed è veramente elevato. Nel corso di questo approfondimento, infatti, abbiamo avuto modo di guardare più da vicino questo settore in via di sviluppo e le opportunità d’investimento che potrebbe offrire.
Nello specifico, per investire in Web 3.0 si possono prendere in considerazione tutti quegli asset correlati in qualche modo alla blockchain e al mondo del Web come:
- Criptovalute
- Azioni Tech
- ETF su blockchain
L’enorme potenziale di questo settore si può monitorare grazie agli strumenti offerti da broker online come eToro che permettono di individuare il fair value di società quotate in borsa, l’andamento delle migliori criptovalute del momento o i migliori Exchange Traded Fund correlati.
Investire nel Web 3.0 – Domande frequenti
Il Web 3.0 è la probabile evoluzione di internet che potrebbe diventare decentralizzato e più veloce, basandosi su tecnologie blockchain.
Per investire in Web 3.0 occorre individuare le migliori opportunità che i mercati offrono nel settore blockchain. Nello specifico, si può optare per criptovalute, azioni tech o ETF sulla blockchain.
Il Web 3.0 è ancora teorico e basato su un settore in fase di sviluppo. I rischi potrebbero essere correlati all’incertezza del momento e alla volatilità, ma possono essere arginati adottando la giusta cautela e operando solo tramite le migliori piattaforme di trading online.
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