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Schema Ponzi: Cos’è e come funziona la Truffa del Secolo. Esempi e Tecniche

Quando c’è odore di truffa, tutti parlano di Schema Ponzi, o semplicemente di Ponzi. Bisogna però distinguere e capire che non tutte le truffe sono definibili tali. Vediamo di fare chiarezza e capire, quando una truffa è “uno schema Ponzi” e quando invece, è semplicemente… una truffa!

Cos’è lo Schema Ponzi?

Lo Schema Ponzi è un vero e proprio modello economico, un’architettura ben pianificata e strutturata alla cui base non vi è alcun tipo di investimento che generi valore e profitto. Inventato da Charles Ponzi, il famoso “schema” è una sorta di catena di Sant’Antonio, il cui obiettivo è quello di frodare e cagionare danni ai risparmiatori. L’interesse nei confronti di questo fraudolento schema è tornato in auge a seguito di alcuni arresti avvenuti negli Stati Uniti d’America. Il caso più eclatante di applicazione dello “Schema Ponzi” è quello messo in atto dall’ex Presidente del Nasdaq Bernard Madoff, accusato di una truffa da 50-65 miliardi di dollari.

Come funziona lo Schema Ponzi?

Lo Schema di Ponzi è un’architettura a forma piramidale ed un modello economico di vendita truffaldino che promette alle vittime forti guadagni, a patto che queste “reclutino” nuovi “investitori”, i quali vengono anch’essi coinvolti nella truffa.

schema ponzi esempio

Esempio pratico di uno Schema Ponzi

Di seguito vedremo uno degli esempi più banali e primordiali di schema ponzi che spiegano bene il meccanismo della truffa. Negli anni, soprattutto con alcuni esempi di “multilevel marketing”, il sistema si è evoluto, nascondendo molto bene la pratica che in fin dei conti rimane sempre la stessa. Guarda un po’ come funziona:

Truffatore Ponzi“Grazie alla mia società di investimenti posso triplicare qualsiasi cifra in un mese. Vuoi provare? Dammi solo 100 € e vedrai come diventeranno 300€ nel giro di 30 giorni.”

Truffato: “Dai proviamo, in fondo sono solo 100€…”

Dopo 30 giorni

Truffatore Ponzi“Tieni qua i tuoi 300€, te l’avevo detto!”

Truffato #1: “Grande! Beh dai, a questo punto proviamo con 5.000 €”

Truffatore Ponzi:  “Si può fare, in questo caso, considerata la cifra avrò bisogno di più tempo…”

Truffato #1: “No ma li voglio investire per 1 anno, se i guadagni sono questi, il prossimo anno avrò almeno 50.000 €!”

Truffatore Ponzi: “Ottima scelta!”

Truffato #1 al Truffato #2: “Sai conosco un consulente finanziario che triplica i tuoi guadagni nel giro di poco tempo, te lo presento!”

Truffatore Ponzi: ricomincia da capo…

Se vi state chiedendo da dove il Truffatore prende i soldi per dimostrare al Truffato #2 e a tutti gli altri a seguire di ottenere successo con i suoi investimenti, beh semplice, dai fondi versati dal Truffato #1 e da tutti quelli prima di lui.

Conquistare la fiducia dei potenziali adepti “truffati” è la caratteristica peculiare alla base del funzionamento e del successo di questa architettura. Ciò permette di “estendere” la rete di potenziali clienti/vittime che cadranno nella truffa dello schema di Ponzi. Il sistema truffaldino è destinato a terminare con perdite economiche a danno della maggior parte dei partecipanti: i soldi “investiti” non daranno alcuna rendita promessa, essendo utilizzati per “ricompensare” i primi soggetti coinvolti in questa pericolosa catena di Sant’Antonio. Con la crescita della massa di investitori truffati, ben presto si comprende di essere vittime di un’architettura ben pianificata.

Per interrompere questa catena occorre l’intervento di un’autorità giudiziaria.

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Schema Ponzi di nuova generazione, sistema piramidale e Multilevel Marketing

L’esempio mostrato precedentemente è solo uno dei metodi iniziali attraverso i quali prese piede lo Schema Ponzi nei primi del ‘900 in America. Con il cambiare delle tecnologie e soprattutto dopo l’avvento di internet, il sistema piramidale Ponzi, ha preso strade diverse, camuffandosi tra neologismi e nuove “tecniche di marketing” al punto che riconoscerlo può addirittura risultare impossibile.

ponzi sistema piramidale

Il Multi-level Marketing è illegale?

Non proprio, o meglio. In Italia non vi è una legge che faccia riferimento esplicito al MLM (acronimo di Multi-level Marketing). E’ invece largamente documentato il Network Marketing regolato da una legge (17 agosto 2005, n. 173) e da un decreto legislativo, all’interno di queste disposizioni, viene evidenziato (articolo 5 e 6) il divieto assoluto di forme di vendita piramidali o di catene di Sant’Antonio. Quindi il MLM non è illegale finché non sfocia nel sistema piramidale, anche se è necessario dire, che in molte forme di Multi-level Marketing è più facile nascondere un sistema piramidale Ponzi che in qualsiasi altra strategia di marketing.

Ma vediamo cos’è uno schema piramidale nel dettaglio.

Come funziona lo Schema Ponzi piramidale?

Gli schemi piramidali di nuova generazione, i nuovi Ponzi, seguono quasi sempre lo stesso subdolo meccanismo. Nascondendosi dietro ad un prodotto rivoluzionario da vendere (una dieta, dei prodotti di erboristeria o degli integratori…), promuovono più che il prodotto, la possibilità di avere un “lavoro brillante, fantastico e indipendente”, con l’obiettivo neanche tanto celato di reclutare nuovi venditori.

Molto spesso questi venditori, sono essi stessi vittima del sistema, costretti in qualche modo ad acquistare quei prodotti che, nella maggior parte dei casi, subiscono un rincaro del 1000% sul costo di produzione. Non solo, per mantenere il livello nella piramide di cui sotto, molto spesso, sono costretti a comprare da sé questi prodotti per poi magari buttarli o lasciarli invenduti in magazzino.

D’altronde basta una piccola % di guadagno su ogni prodotto venduto per far si che i “livelli alti” possano guadagnare cifre esagerate.

Guardate un po’…

Quella che vediamo sotto è una piramide che ci illustra in numeri, quello che è un sistema piramidale e come si sviluppa in numero di partecipanti (facciata destra) al crescere dei livelli (facciata sinistra).

schema ponzi piramidale

L’inventore dello schema piramidale è al 1° livello nella facciata di sinistra, egli stesso riesce a reclutare 6 “investitori” o “venditori (ad esempio parlando di MLM)”. A loro volta, questi 6 venditori si troveranno al 2° livello nella facciata di sinistra e porteranno ciascuno di essi altri 6 venditori, per un totale di 36 venditori, questi ultimi entreranno di diritto al 3° livello… fino ad arrivare al livello 13 che magicamente rappresenta un numero più alto della popolazione terrestre, circa 13 miliardi!

Ma diciamolo chiaramente, al 7°/8° livello della piramide la truffa si scopre e i truffatori all’apice della piramide saranno già altrove.

Gli adepti vengono convinti che sia possibile ottenere elevati ritorni economici dalla vendita di un prodotto o da un investimento sicuro e a breve termine. Per poter guadagnare alti rendimenti, è importante ricercare nuove vittime ovvero nuovi investitori disposti a pagare le quote. Oltre alla promessa di ottenere elevati introiti nel breve periodo, alla base del funzionamento dello schema Ponzi vi è la necessità di conquistare la fiducia della vittima, alla quale si restituirà solo una parte della somma inizialmente investita. Ciò per rendere credibile l’efficacia e il successo del sistema. L’investitore, infatti, viene convinto che l’investimento stia dando i frutti sperati e promessi: ciò consente al truffatore di ottenere la fiducia del risparmiatore, il quale sarà più propenso a continuare a versare nuove risorse economiche per ottenere nuovi guadagni dall’investimento e a lavorare sempre di più per ottenere vendite e nuove reclute.

Documentari, Serie TV e Film sullo Schema Ponzi

Vi consigliamo vivamente di guardare il documentario Betting on Zero su Netflix, parla di Herbalife e dell’accusa mossa da alcuni ex-venditori al colosso americano. Nel documentario è ben descritto il sistema messo in atto per quanto riguarda il mondo degli schemi piramidali. Preme sottolineare che le accuse di vendita piramidale in Herbalife, sono “parzialmente” cadute e l’azienda ha subito dei cambiamenti nel modello di marketing adottato.

Se siete interessati invece ad una serie tv su uno schema Ponzi riguardo gli investimenti, non potete non vedere “Madoff” una serie SKY sviluppata in 2 episodi in cui senza mezzi termini, si parla di Bernard Madoff e del suo Schema Ponzi nel mondo degli investimenti finanziari.

Altro film interessante è sicuramente “The Wizard of Lies” che vede protagonista Robert De Niro nei panni di Bernard Madoff.

Schema Ponzi “reinventato” da Bernard Madoff

Lo Schema di Ponzi è tornato alla ribalta il 12 dicembre 2008, in seguito all’arresto di Bernard Madoff, accusato di aver architettato una truffa compresa tra i 50 e i 65 miliardi di dollari. L’ex Presidente del NASDAQ, abile “shark” di Wall Street, soprannominato Jewish Bond, avrebbe messo in pratica una nuova “truffa alla Charles Ponzi”. La credibilità finanziaria del protagonista e la sua abilità ad attirare l’attenzione dei principali investitori ebbero vita breve: a denunciare Madoff furono proprio i due figli, Mark Madoff e Andrew.

schema ponzi madoff

L’11 dicembre 2008 il finanziere venne arrestato da un gruppo di agenti federali con la pesante accusa di truffa. Il suo fondo di investimento non è mai esistito e, a seguito degli accertamenti, è stata validata la tesi che si è trattato di “un solido sistema di investimento, una sorta di schema Ponzi reinventato”.

Nella trappola del Jewish Bond ci sono cascati una lunga lista di investitori istituzionali tra cui Università, magnati russi, banche europee, ricchi italiani, attori, fondi pensione, premi Nobel, etc. etc. Tra gli istituti di credito “truffate” dallo schema Ponzi-Madoff figurano:

  • il Banco Popolare con 8 milioni di esposizione diretta e 60 di esposizione indiretta;
  • Unicredit con un’esposizione diretta di 75 milioni e indiretta di 805 milioni;
  • Mediobanca con un’esposizione totale di circa 670.000 dollari;
  • Ubi Banca con una perdita sostanziale di 60 milioni.

L’ex Presidente del NASDAQ aveva architettato tutto a tavolino e nei minimi dettagli come il “vero” inventore dello Schema piramidale Ponzi. L’accusa nei suoi confronti è stata quella di aver creato una delle maggiori truffe della storia degli Stati Uniti, riproponendo lo schema di Ponzi e, attirando tra gli adepti, molti investitori istituzionali e personalità di spicco del mondo dell’Alta Finanza.

Il 12 marzo 2009 lo stesso Madoff si è autoaccusato ed è stato condannato a 150 anni di carcere.

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Schema Ponzi: chi è il suo inventore?

charles ponzi

Lo Schema Ponzi è un vero e proprio modello economico sviluppato da Charles Ponzi, un italiano immigrato a Boston negli Stati Uniti nel 1903.

Ponzi approdò sulle coste americane con soli 2 dollari e 50 centesimi in tasca, dopo aver perso tutto il denaro scommettendo a bordo delle navi. Ben presto divenne famoso per aver ideato una tecnica truffaldina, ancora oggi molto utilizzata: il c.d. «Schema Ponzi». Nella sua lunga vita da truffatore, Charles Ponzi truffò ben 45.000 persone per un totale di 15 milioni di dollari: ciò gli costò caro e l’uomo fu costretto a tornare in Italia.

Gli ultimi giorni di vita di Charles Ponzi furono trascorsi a Rio de Janeiro presso l’ospedale dei poveri: di lui rimane in eredità il famoso “Schema” che consente di ottenere in modo illegale ingenti quantità di denaro da coloro che vengono truffati. La vera difficoltà è trovare il modo per evitare di cadere nella rete delle vittime di questa catena di Sant’Antonio, anche se non è per nulla semplice.

Schema Ponzi: altri famosi emulatori e truffatori

Nella storia economica e finanziaria del XX secolo sono stati diversi gli “emulatori” del famoso Schema di Charles, oltre al caso più eclatante di Madoff. Sulla penisola balcanica, negli anni Novanta, approfittando dello stato di caos politico e della caduta del regime comunista, sorsero molte imprese finanziarie “piramidali”, il cui funzionamento si basava proprio sullo schema di Ponzi. Tali società fallirono e gettarono l’Albania in una crisi economica e politica ancora più profonda: era il 1997 ed oltre un terzo delle famiglie albanesi furono interessate da questa truffa colossale.

Il Madoff tunisino

adel dridi ponzi
Adel Dridi il Madoff tunisino

Un altro caso ed esempio “applicativo” del famoso schema Ponzi che verrà ricordato nella storia è quello messo in atto dal tunisino Adel Dridi. Il “Madoff tunisino” (come appellato dai media) è stato arrestato nel 2013 con la pesante accusa di aver truffato migliaia di piccoli risparmiatori tunisini, applicando lo schema Ponzi. L’uomo aveva fondato una società finanziaria, la Yosr Development, che prometteva guadagni sicuri e “facili” nel giro di un brevissimo lasso di tempo. La promessa di guadagnare e l’eccellente capacità di conquistare la fiducia degli investitori hanno spinto molte famiglie tunisine a vendere le proprie case. La catena di Sant’Antonio architettata da Dridi ha impedito di pagare gli adepti, facendo venire “a galla” la truffa. Si è trattato di un caso “applicativo” del famoso schema di Charles Ponzi: oggi Dridi è rinchiuso in una cella d’isolamento per tutelarlo dall’eventuale vendetta di integralisti islamici.

Nuovi Ponzi: tra bitcoin e criptovalute Scam

Dopo tutte le varianti dello Schema Ponzi appena viste, il fenomeno continua a crescere e a modificarsi di volta in volta. Potrebbe risultare interessante e al tempo stesso affascinante studiare il fenomeno, se non fosse che la maggior parte delle volte a rimetterci sono persone che hanno sudato con il proprio lavoro i soldi investiti ed inesorabilmente persi.

BitConnect

schema ponzi bitconnect

L’ultima delle truffe “Ponzi” è stata architettata attorno al fenomeno Bitcoin e Blockchain. L’avvento di questa nuova tecnologia e la crescita costante del valore dei bitcoin e delle criptovalute, ha attirato ingenti capitali provenienti soprattutto da tanti piccoli investitori e i truffatori hanno saputo approfittarne. Uno degli esempi di Scam e truffa Ponzi è stata la criptovaluta (con exchange annesso) BitConnect. Una piattaforma messa in piedi dall’oggi al domani che prometteva guadagni incredibili, schemi piramidali e addirittura prestiti in criptovalute! Com’è finita? Il fondatore e tutto il resto della crew sono finiti in carcere. Nella foto a destra potete vedere uno dei convegni “sobri” che amavano organizzare.

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Schema Ponzi: conclusioni e come evitare la truffa

Una volta compreso il funzionamento dello schema Ponzi, occorre essere in grado di evitare di “cadere” nella rete delle vittime.

Come accorgersi che si tratta di una chiara architettura truffaldina?

In primis, mancano dettagli utili e le informazioni fornite dal truffatore sono spesso troppo generiche e poco trasparenti. Per evitare di essere truffati è necessario “indagare” ed approfondire, mai fidarsi di voci circa investimenti “facili”, sicuri e di brevissimo periodo.

Se vi offrono di vendere un prodotto, informatevi in tutti i modi sulla qualità del prodotto in commercio, visionatelo prima e senza acquistarlo (ricordate la piramide sopra?). Perché mai dovreste acquistare un prodotto? Voi dovete venderlo quel prodotto! Il vostro lavoro dovrebbe consistere nell’ottenere una percentuale di guadagni dalla vendita dei prodotti e non trasformarvi in venditori di fumo o di false speranze.

Ricordiamo ancora una volta, l’articolo 5 della L. 173/2005 sul Network Marketing:

  1. Sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture di vendita nelle quali l’incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati direttamente o attraverso altri componenti la struttura.
  2. È vietata, altresí, la promozione o l’organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, “catene di Sant’Antonio”, che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto a reclutare si trasferisce all’infinito previo il pagamento di un corrispettivo.

E poi, cominciate a storcere il naso quando vi portano in convegni e incontri dove il capo di turno comincia a ballare e a fare discorsi motivazionali di vario genere. Ad un certo punto, potreste trovare il vostro nome scritto su un tabellone, è normalissimo, è un modo come un altro per non farvi sentire un numero tra tanti. In definitiva, indagate per capire se dietro ad una semplice attività di MLM sta nascosto uno schema ponzi chiaro e definito.

Occorre diffidare sempre da chi promette elevati guadagni e si deve prestare la massima attenzione prima di affidare i propri risparmi a sconosciuti. La truffa potrebbe essere sempre dietro l’angolo.

Domande e Risposte (3)

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  1. L’articolo è molto interessante ma c’è tanta disinformazione, articoli come questi sono molto utili ma ci sono tanti errori dovuti alla poca conoscenza del settore NWM o MLM.
    Vi invito a rivedere alcuni punti per dare più sicurezza a chi collabora con questi sistemi.

  2. Interessante Grazie, conoscevo già il sistema, ma ogni volta che ti viene proposto ne senti il profumo, ma non sei mai sicuro se…?
    Ho provato ad analizzare un gruppo di questo tipo e mi sono accorto che manteneva sedi legali presso paesi in cui la tassazione è minima, aziende dichiarati con bassi capitali … sarebbe interessante una lista di questi marchi che utilizzano questo sistema e di conoscere magari dove trovare gli strumenti necessari per fare indagini piu approfondite consigli a riguardo dati da esperti come te del settore Grazie

    vorrei darti due nominativi in privato se li conosci…

  3. Articolo molto ben dettagliato, omette cose importanti in merito a multi level marketing, non facendo distinzione dettagliata sul come poi sono gli algoritmi di remunerazione, ci sono aziende di MLM che hanno algoritmi meritocratici che fanno si che chi sta sotto guadagna più del primo.. per il resto complimenti, anche io dico sempre di stare attenti e valutare da fonti certe tutte le opportunità che vi si presentano..Buona giornata a tutti

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Giuliana Morelli

Giuliana Morelli

Dr.ssa Giuliana Morelli, con una Laurea Magistrale in Economia e Management, ha maturato una solida esperienza nel settore finanziario ed economico durante gli anni di lavoro come consulente aziendale. Nel 2010, ha intrapreso una nuova avventura fondando la sua società di consulenza, attraverso la quale offre supporto a imprese e individui nel navigare il complesso mondo degli investimenti e del trading.

La sua expertise si estende anche al vivace settore delle criptovalute, dove esplora l'intersezione tra trading tradizionale e tecnologie emergenti come la Blockchain. Giuliana collabora attivamente con diversi studi professionali ed è una figura di spicco in numerose iniziative legate a Fintech, Blockchain, nonché in vari incubatori e acceleratori di impresa.

Giuliana ha una passione per l'attualità, cosa che le permette di fornire ai lettori analisi puntuali e aggiornate sulle ultime novità del settore. Con una comunicazione chiara e precisa, mira a rendere il mondo del trading e degli investimenti comprensibile e accessibile a tutti, sia che si tratti di principianti o di investitori esperti.

All'interno del team gestisce con passione e dedizione il ramo relativo alle news, sia crypto che di finanza classica.