Se sei un appassionato di Borsa, un trader, o semplicemente un curioso di strategie sui mercati finanziari, avrai sicuramente sentito parlare del Value Investing.
Si tratta effettivamente di una delle tecniche più conosciute al mondo, nata più di 100 anni fa è considerata ancora oggi molto attuale.
Nonostante il settore delle strategie sui mercati finanziari abbia visto la nascita di numerose teorie, molte delle quali avanzate da grandi investitori, il Value Investing ha da sempre saputo ritagliarsi una propria importanza.
All’interno del nostro approfondimento metteremo in evidenza, utilizzando parole semplici ed alla portata di tutti, cos’è il Valute Investing, come funziona la sua applicazione all’interno di casi reali e come viene associata al mondo delle negoziazioni online.
Non mancherà l’esposizione di strumenti chiave per poter permettere agli utenti di attuare proprie strategie, come ad esempio le piattaforme di trading online messe a disposizione dai principali operatori di brokeraggio online, che richiedono pochissimi passaggi per poter iniziare in autonomia.
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La sua formulazione innovativa è stata apprezzata da molti professionisti del settore, uno fra tutti proprio il grande Warren Buffett. Considerato fra i migliori investitori al mondo, ha da sempre speso parole interessanti nei riguardi della tecnica del Value Investing.
Value Investing: Cos’è
Per comprendere esattamente il significato di Value Investing è possibile partire dalle sue origini. Nel corso degli anni 20, un tale Benjamin Graham scrisse il libro Intelligent Investor dove ideò una strategia al quanto singolare, che gli permise fin da subito di ottenere interessanti risultati all’interno della Borsa.
Durante quel periodo le tecniche di negoziazione erano ancora molto poche e si basavano essenzialmente quasi tutte sulle stesse regole, basate anche sull’analisi del sentiment del mercato e su parametri esterni.
Da tenere a mente, come gli stessi anni venti furono protagonisti della cosiddetta grande depressione, la cui crisi economico-finanziaria portò al crollo di molte Borse mondiali. Attraverso la sua tecnica, Graham focalizzava l’attenzione esclusivamente su titoli azionari associati a società sottovalutate.
I parametri inizialmente considerati si basavano su aspetti interni all’azienda, come ad esempio il valore della liquidità, di crediti in pendenza, fino ad arrivare alla somma complessiva dei possedimenti.
Con il passare del tempo, l’evoluzione dell’economia portò Graham a modificare ed aggiungere nuovi parametri analitici.
Nel corso dei suoi insegnamenti presso la Columbia Business School, dove teneva lezioni proprio sul Value Investing, decise di scrivere un testo chiamato “Security Analysis”, assieme a David Dodd, nel 1934.
Si tratta ancora oggi di uno dei testi più letti, sia da parte di professionisti del settore che da principianti alle prime esperienze. Spiega nel dettaglio le fondamenta del Value Investing, soffermandosi sul suo funzionamento e sulla sua strutturazione.
Value Investing: Come funziona
Ma come funziona il Value Investing? Nonostante nel corso degli anni la stessa strategia abbia per forza di cose dovuto subire modifiche, molte delle quali esposte anche dallo stesso Graham, alcuni concetti sono rimasti stazionari.
L’idea alla base di tutto era quella di andare alla ricerca di titoli azionari sottovalutati dal mercato, che avrebbero in qualche modo potuto ancora dimostrare molto e di poter tornare in auge, o per lo meno al di sopra le stime.
Aspetto che, durante la grande crisi, negli anni ’20, vedeva la presenza di tantissime società in difficoltà, molte delle quali, in fasi successive, riuscirono effettivamente a riprendersi. Il tutto si basava su valutazioni intrinseche, ossia interne all’azienda.
In altri termini, contrariamente da analisi tecniche basate su grafici ed andamento delle azioni, gli strumenti principali erano rappresentati dai bilanci e dai dati contabili. Tutto ciò per andare alla ricerca del valore concreto di una società.
Non si trattava quindi di aspetti volatili, bensì di dati concreti, realmente calcolabili, avendo a disposizione semplicemente bilanci ed una calcolatrice. Alcuni fra i parametri più considerati da Graham riguardavano:
- Il rapporto Prezzo/Utili: va semplicemente a rapportare il valore della quotazione di un titolo, in riferimento al suo prezzo, rapportata agli utili della società. Parametro considerato nel caso in cui il prezzo di mercato si mostri relativamente basso, in virtù di un pur sempre presente utile aziendale (situazione sottostimata).
- Il rapporto Prezzo/Valore di Libro: definito anche Book Value, va a rappresentare il valore capitalizzato di un’impresa, o nello specifico di una società. Non tiene tuttavia in considerazione il valore totalitario delle rivalutazioni e delle svalutazioni.
Value Investing: Formula di Graham
Sulla base dei suoi numerosi studi, Benjamin Graham ideò una vera e propria formula matematica.
In questo modo era stato creato uno strumento per permettere concretamente di analizzare una società.
Stiamo parlando del numero di Graham, esposto attraverso questa formula:
√ (22,5 * Utile * Book Value)
Il parametro iniziale “22,5” rappresenta un coefficiente fisso, ideato dallo stesso Graham sulla base di propri studi personali sul rapporto dei valori. Va sempre considerato all’interno della formula.
Value Investing nel Trading Online
Alla luce delle informazioni apprese, il Value Investing rappresenta una strategia utilizzata da trader per analizzare una specifica società, a sua volta legata ad un titolo azionario.
La raccolta delle informazioni e dei dati aziendali rappresenta uno degli aspetti più importanti. I migliori broker online, i quali permettono di attuare strategie dopo i propri studi, mettono ormai da anni a disposizione dati ed informazioni attinenti gli assets trattati.
Trattasi di operatori professionali e qualificati, come ad esempio eToro, che permettono di negoziare sui mercati comprando azioni in modo diretto (qualora risulti possibile) o di agire tramite strumenti derivati.
Contrariamente dal passato, dove attuare strategie nel concreto, anche dopo eventuali studi sul Value Investing, rappresentava un processo alquanto complicato, ad oggi tutto risulta semplificato.
Gli stessi broker permettono di agire semplicemente tramite una piattaforma basilare ed interattiva, la quale necessita solamente di un computer (o uno smartphone) e di una connessione ad internet.
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Come Investire con il Value Investing
Entrando nel dettaglio su aspetti prettamente operativi, ci si potrebbe chiedere come utilizzare il Value Investing, strutturando una propria strategia di negoziazione.
Nell’atto pratico, sfruttare analisi di Value Investing significa comprare azioni in modo diretto, fra quelle considerate sottovalutate all’interno del mercato e conservarle all’interno del proprio portafoglio nel lungo periodo.
Tutto ciò per cercare di ottenere rialzi successivi, senza lasciarsi tuttavia influenzare dalle variazioni nel breve e nel brevissimo periodo.
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---|---|
General Motors | Visita |
Boeing | Visita |
Carnival | Visita |
EasyJet | Visita |
Ryanair | Visita |
Uno degli aspetti più temuti all’interno delle strategie con Value Investing, riguarda proprio la componente psicologica, la quale deve essere sempre gestita in modo impeccabile, onde evitare di mandare in fumo le proprie analisi.
Il 2020 ha visto la presenza di molte società in difficoltà, alcune delle quali hanno mostrato perdite rilevanti, mantenendo al contempo una valenza ed importanza cruciale all’interno del proprio settore.
Per completezza, ecco una tabella con i principali intermediari online per comprare e negoziare su azioni.
7
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eToro
Il primo broker a poter essere presentato all’interno della nostra guida al Value Investing è eToro. Si tratta di un operatore storico, con numerosi anni di esperienza nel settore del trading online e con oltre 13 milioni di utenti iscritti.
Rappresenta uno dei maggiori punti di riferimento per i traders, i quali hanno la possibilità di concretizzare le proprie analisi e le proprie tecniche analitiche all’interno del mercato.
Tutto ciò utilizzando una piattaforma basilare ed interattiva (gestibile sia tramite applicazione per smartphone che tramite sistema desktop) e senza nessuna commissione fissa (si applicano spread).
A rendere il tutto più completo, una funzione che ha completamente rivoluzionato il mondo del trading automatico. Si chiama Copy Trading e si basa su funzionalità rapide, ma soprattutto senza nessun costo aggiuntivo.
Lo stesso Copy Trading permette di selezionare i migliori traders presenti sulla piattaforma e di copiarli in modo diretto e speculare. Si avrà in questo modo anche la possibilità di visionare in tempo reale le strategie selezionate dagli specialisti.
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Libertex
Un secondo broker degno di nota, in questo caso specializzato solamente in contratti per differenza, è Libertex.
La presenza degli strumenti derivati, fa sì che il trader possa avviare strategie non solo in caso di eventuali flessioni positive dell’asset, ma anche in caso di eventuali ipotesi pessimistiche (ossia al ribasso).
Numerose sezioni formative ed analitiche vengono messe a disposizione all’interno della piattaforma. Ogni assets risulta associato ad un grafico in tempo reale ed a numerose informazioni di pertinenza.
Il broker permette, senza nessun impegno e senza alcun obbligo di deposito iniziale, di partire con un pratico conto demo. dà la possibilità di provare le proprie strategie senza rischi, utilizzando capitali non reali.
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Capital.com
Un ulteriore broker conosciuto, anche in questo caso regolamentato come i precedenti, è Capital.com. Ha all’attivo migliaia di utenti registrati e numerose recensioni positive online.
Si tratta di un intermediario specializzato in contratti per differenza (ossia CFD). Una delle prime particolarità riguarda la presenza di un database completo, contenente centinaia di titoli azionari e strumenti di negoziazione.
Sulla base delle proprie analisi, i traders possono attuare strategie rialziste (di tipo long), o ribassiste (di tipo short).
In ultimo, si ricorda la presenza di interessanti sezioni analitiche (compresi indicatori tecnici), affiancati da numerosi servizi integrativi, come ad esempio guide formative, applicazione per device mobili e conto demo (gratuito e senza limiti di tempo).
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Value Investing di Warren Buffett
Uno degli investitori ad aver abbracciato la tecnica del Value Investing, modificandola con il passare degli anni, è stato proprio Warren Buffett. Secondo molti rappresenterebbe il discepolo di Graham, anche se, secondo altri esperti, avrebbe notevolmente superato il maestro.
Nel corso dei suoi lunghi studi, ha infatti da un lato potuto prendere il meglio dalle tecniche di Graham e dall’altro inserire nuove variabili all’interno delle analisi sulle società.
In altri termini, accostando analisi intrinseche di Graham con proprie considerazioni, riguardanti non soltanto aspetti interni, ma anche esterni all’azienda, ha potuto costruire proprie teorie, ad oggi alla base del suo successo.
Fra i pilastri fondamentali delle sue esposizioni, troviamo la volontà nell’andare alla ricerca di prezzi considerati congrui in riferimento ad una società rilevante, piuttosto che rischiare su una società disastrata ed avente prezzo bassissimo.
Con il passare del tempo, soprattutto visti i cambiamenti economici mostrati, anche Buffet ha dovuto considerare nuovi aspetti e nuovi settori rilevanti all’interno delle proprie strategie.
In tutto ciò, focalizzando l’attenzione su società che potessero mostrare un futuro roseo, ma allo stesso tempo legate ad una quotazione non esageratamente elevata.
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Value Investing nel Boom economico
Uno dei periodi più importanti, dove il Value Investing aveva effettivamente potuto trovare concretezza, riguarda proprio gli anni 20.
Come esposto in precedenza, il periodo caratterizzato da forti crisi economiche, aveva portato molte società ad avere stime addirittura minori rispetto al valore dei propri beni e del proprio capitale.
Con il passare degli anni, tuttavia, sopraggiunse il Boom economico, caratterizzato da una repentina crescita in molti settori. Durante lo stesso periodo, era iniziato a diventare complesso andare alla ricerca di società sottostimate, aventi in modo parallelo un prezzo bassissimo.
Per questo motivo, pur considerando l’importanza della stessa, la tecnica basata sul Value Investing vide un periodo di declino. Nuove tecniche e nuovi indicatori avevano iniziato a rappresentare un pilastro fondamentale per investitori ed analisti.
Value Investing oggi
Ricollegandoci al paragrafo precedente, il Value Investing di oggi vede sicuramente la presenza di tantissime altre tecniche, affinate e testate da veri professionisti del settore.
Se a tutto ciò ci aggiungiamo l’evoluzione storica ed economica mondiale, con lo sviluppo di nuovi settori completamente differenti rispetto al passato, si evince come la stessa tecnica risulti inserita in un contesto molto differente rispetto alle sue origini.
Si pensi ad esempio al settore tecnologico, associato a colossali incrementi e tenuto sempre più d’occhio anche da investitori storici, proprio come Warren Buffett.
Nonostante ciò, la crisi economica portata dal Covid 19, con il parallelo crollo di molte Borse mondiali, aveva fatto nuovamente parlare del Value Investing. Lo studio del Prezzo/Utile e del Prezzo/Valore Contabile, rappresenta in ogni caso una possibile strada per poter valutare un asset.
Fermo restando, come ad oggi la stessa metodologia possa essere affiancata da studi multipli, ossia basati sull’ausilio di strategie moderne con quelle storiche ed intramontabili.
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Value Investing: Forum
Come intuito nel corso della nostra guida, la ricerca dei dati e delle informazioni di una società, rappresenta nel Value Investing un aspetto cruciale.
Ad oggi, i canali più utilizzati per poter ottenere informazioni e valori di bilancio, riguardano l’online. Effettuando semplici ricerche, è possibile imbattersi in forum specifici sul Value Investing, o semplicemente attinenti mercati finanziari.
È bene tenere a mente, come nonostante la presenza di pareri, dati ed opinioni da parte di utenti, all’interno dei forum non risulti possibile verificare con certezza la fonte informativa e la veridicità di un dato.
È quindi sempre importante fare affidamento su siti informativi professionali e con esperienza, che mettano a disposizione parametri e dati di bilancio corretti, onde evitare di avviare strategie distorte già in partenza.
Value Investing – Conclusioni
Il Value Investing ha rappresentato una tecnica analitica storica, ideata da un esperto investitore, che ha avuto la capacità di vedere oltre i soliti studi basati sul sentimento del mercato.
Nonostante la stessa metodologia possa a primo impatto sembrare ostica e complessa, scendendo in profondità, si scopre una sua strutturazione basilare, esposta anche da una formula chiara e con pochi parametri.
Alla stessa formula va ovviamente associata competenza, studio, voglia di migliorarsi e la pur sempre consapevolezza sulla componente del rischio legata ai mercati finanziari. Qualsiasi tecnica, resta pur sempre di supporto sulle decisioni degli investitori.
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Value Investing – Domande frequenti
Trattasi di una tecnica analitica, basata sullo studio di società legate a titoli azionari, considerando valori intrinsechi, al fine di valutare una situazione di sovrastima o sottostima.
Le idee alla base del Value Investing fanno riferimento agli studi di Benjamin Graham, il quale ideò la sua teoria nel considerare aziende con pezzo basso, rispetto ad un potenziale sul valore considerevole. Fra i principali parametri si ricorda il Prezzo/Utile ed il Prezzo/Book Value.
Per concretizzare i propri studi tramite il Value Investing, ad oggi gli investitori ed i traders hanno a disposizione specifiche piattaforme interattive, offerte da broker professionali e regolamentati, come ad esempio eToro.
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