Il diffondersi della variante Omicron nel mondo avanzato e l’elevato livello di inflazione, che potrebbe spingere le banche centrali a cambiare il loro corso di azione, sono i temi che influenzano maggiormente questa fase dei mercati.
La scorsa settimana gli asset di rischio, come le azioni e le materie prime energetiche, hanno rimbalzato dal sell-off delle settimane precedenti, ma il dollaro continua a mostrare i suoi muscoli sorretto dalla ripresa delle aspettative sugli aumenti dei tassi di interesse della Fed.
Venerdì l’inflazione americana ha raggiunto un nuovo massimo dal 1982, in crescita del 6,8% anno su anno a Novembre, mentre la componente “core” (che esclude energia e cibo dal paniere) è salita del 4,8% ai massimi dal 1991.
Questa settimana il focus dei mercati sarà tutto sulle banche centrali con le riunioni di Federal Reserve, Banca Centrale Europea, Bank of England e Bank of Japan.
Da questi meeting può derivare molta volatilità sui mercati, soprattutto a fronte del meeting di mercoledì della Federal Reserve, in cui vi è il rischio che Powell possa segnalare un’accelerazione del ritmo di riduzione di acquisti di asset mensili e la risalita dei tassi di interesse nel 2022 per combattere la galoppante inflazione nell’economia statunitense.
Continua il momento poco brillane per il mercato delle criptovalute. Il Bitcoin è sceso nuovamente sotto quota 50.000 dollari in apertura di settimana, trascinando giù le altre principali criptovalute come Ethereum e Ripple.
Sul fronte delle materie prime, si segnala la resilienza del petrolio, con il WTI di nuovo sopra $70 ed il Brent attorno a $75 al barile, nonostante i timori legati alla nuova variante Omicron.
Tra i metalli invece si nota un importante segnale tecnico sui prezzi dell’oro, che hanno formato un “golden cross”, dall’incrocio tra la media mobile a 50 giorni e la 200 giorni. L’elevata inflazione ha sorretto la domanda per il metallo prezioso in questa fase, tuttavia, il rischio nel medio periodo rimane la possibilità che le Fed alzi i tassi di interesse più del previsto.
Andamento delle precedenti previsioni
Abbiamo correttamente previsto una fase orizzontale per il Bitcoin, che si è rivelata tale, con un’accelerazione a 51.500 ed un nuovo storno in area 47.000-48.000 in apertura di settimana.
Corretta è stata anche l’analisi sul NASDAQ, che ha mantenuto il suo corso rialzista all’interno del canale, mentre prevedevamo il mantenimento di una fase di debolezza del petrolio che non si è materializzata nei fatti a causa delle frizioni geopolitiche legate all’Iran e ai difficili rapporti tra Stati Uniti e Russia sulla questione Ucraina.
Spunti operativi su Oro
Nonostante le crescenti aspettative del mercato sui rialzi della Fed, l’oro ha dimostrato la sua resilienza nelle ultime settimane, rimanendo al di sopra del livello di supporto di 1.860 dollari all’oncia dal 13 ottobre in poi.
A livello tecnico si è formato un “golden cross” dall’incrocio tra la media mobile a 50-giorni e quella a 200-giorni. Si tratta di un interessante pattern che se confermato nei prossimi giorni potrebbe far nascere un trend rialzista per l’oro.
Un livello di resistenza chiave è quello psicologico di 1,800 dollari, cu cui giacciono le due medie mobili. La rottura di questo livello aumenterebbe le chances di un’aggressione in area 1.875 (massimi di Novembre) e poi verso 1.920 (massimi di Maggio). Se l’oro ritracciasse sulla resistenza, gli orsi si rifarebbero avanti per guardare nuovamente a 1.750.
Il principale rischio per l’oro è dato dalla riunione della Federal Reserve di questa settimana. Se Powell dovesse alzare l’allarme sull’inflazione e segnalare una politica monetaria più restrittiva di quanto il mercato si attende, l’oro ne risentirebbe a causa della sua correlazione negativa con i tassi americani e con il dollaro.
Pertanto, se il quadro tecnico fa ben sperare i tori, il contesto macro e fondamentale invita alla massima prudenza.
👁🗨 Tendenza | Rialzista |
☑️ Outlook Positivo | $1.800 |
📈 Outlook Ottimista | $1.875 |
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Spunti operativi su USD/CHF
La coppia USD/CHF ha aperto la settimana guadagnando circa lo 0.4% in apertura. A spingere i guadagni della coppia sono le divergenze di politica monetaria tra la Fed e la Swiss National Bank.
I tassi d’interesse in Svizzera rimangono ai minimi storici del -0,75% e i banchieri centrali hanno sottolineato nell’ultima riunione la necessità di mantenere una politica monetaria espansiva per aiutare l’economia, mentre la Fed è molto più avanti nella fase di normalizzazione del ciclo.
Da un punto di vista tecnico, USD/CHF trada all’interno di un canale rialzista da metà giugno. Sul grafico giornaliero, la media mobile a 50 giorni si trova a 0,9211 o distante dello 0,4% dai prezzi correnti, mentre l’indice di forza relativa (RSI) è salito a 51, da 40 di inizio mese.
Se il sentimento rialzista continuasse a persistere sulla coppia USD/CHF, potrebbe manifestarsi una salita verso i precedenti massimi di novembre a 0.9371.
In quel caso, si configurerebbe un “triple-top” e la rottura di questo importante livello di resistenza, porterebbe la coppia a testare area 0.9420-0.9440.
È improbabile che la Fed possa lanciare un messaggio dovish questa settimana, ma in quel caso la coppia potrebbe bruscamente ritracciare verso la trendline inferiore del canale.
👁🗨 Tendenza | Rialzista |
☑️ Outlook Positivo | 0,9371 |
📈 Outlook Ottimista | 0,9420 |
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Spunti operativi sul caffè
Sul mercato delle materie prime agricole, il prezzo del caffè ha visto un’accelerazione improvvisa negli ultimi mesi, sovraperformando rispetto al comparto e toccando i massimi dall’agosto del 2011.
Le ragioni dipendono dalla riduzione del raccolto in Brasile, il principale produttore mondiale, a causa delle avverse condizioni meteorologiche che hanno colpito il paese sudamericano.
Le autorità brasiliane hanno riferito che ci sono state ondate di gelo che hanno colpito da 150.000 a 200.000 ettari, o circa l’11% delle aree coltivate a caffè del paese. I commercianti di caffè hanno detto che questa è la prima volta dal 1994 che il Brasile ha vissuto una tale ondata di gelo.
A livello tecnico, i prezzi del prezzo del caffè hanno mostrato però un ritracciamento nelle ultime sedute, mantenendosi comunque all’interno dei livelli del canale rialzista come appare nell’immagine in basso.
Il trend di medio periodo rimane rialzista in vista di una crescita del consumo mondiale di caffè per via della crescita economica nei paesi emergenti e di una produzione che fa fatica a soddisfare l’aumento della domanda.
Tuttavia, il trend di breve periodo potrebbe comunque risentire del calo della domanda, qualora i governi dovessero reintrodurre restrizioni alla mobilità a causa della variante Omicron.
Il livello di 227 cent/lb rappresenta un importante supporto per il prezzo caffè (KC – contratto arabica), e se rotto i prezzi potrebbero scendere in area 216 (massimi di Luglio e Ottobre).
👁🗨 Tendenza | Ribassista |
📉 Previsione Realista | 227 cent/lb |
🔻 Previsione Pessimistica | 216 cent/lb |
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