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Aprire un negozio: Come fare, Quanto costa, Idee originali [online o fisico]

Hai intenzione di metterti in proprio e aprire un negozio tutto tuo ma non sai da dove cominciare? Tranquillo, tutti all’inizio si ritrovano nella stessa situazione.

Chi muove i primi passi per avviare un’attività deve fare i conti con moltissimi aspetti: cosa serve per iniziare da zero? Quali sono i costi da sostenere? E dove apro il mio negozio?

Oggi quando pensiamo alle vendite la nostra mente ci riporta subito ai negozi online, che stanno aumentando a vista d’occhio e riescono a fare buoni affari anche se di piccola dimensione (vedremo come si apre un e-commerce e quanto costa).

Detto questo, gli acquisti in loco non appartengono al passato: la vendita al online e nei negozi fisici può coesistere in molti settori, ma bisogna essere competitivi. Servono idee originali e innovative, senza dimenticarsi il fulcro di ogni business: generare soldi.

Vuoi scoprire come aprire un negozio oggi? Qui trovi una guida per avviare il tuo piccolo grande progetto: cosa serve per essere in regola, i costi, le soluzioni e le idee per mettersi in carreggiata. Il tuo lato da imprenditore di successo farà il resto.

Aprire un negozio oggi: requisiti

aprire negozio cosa serve

Per avviare un’attività fisica come un negozio in Italia servono requisiti precisi. Prima di tutto occorre essere maggiorenni, cioè è necessario aver acquisito la capacità di agire. Esistono delle eccezioni se il minorenne viene dichiarato da un giudice minore emancipato, ma in sostanza la regola è questa.

Secondo, bisogna essere in possesso dei cosiddetti requisiti morali. Chi apre un negozio, o un’attività commerciale in generale, dovrà infatti dimostrare di NON:

  • avere la fedina penale macchiata con una condanna definitiva con pena superiore a 3 anni oppure con due o più condanne negli ultimi 5 anni;
  • aver commesso crimini contro la pubblica amministrazione o l’economia (bancarotta, usura, ricettazione, riciclaggio, estorsione, rapina);
  • essere sotto sorveglianza speciale o in divieto di soggiorno;
  • aver già dichiarato fallimento in passato.

Terzo, devi accertarti di possedere anche dei requisiti professionali imposti dalla tua attività, qualora siano previsti. Se vuoi aprire un negozio di abbigliamento, per esempio, non hai bisogno di alcun titolo in particolare.

Il quarto requisito fondamentale per aprire un negozio in Italia è l’adempimento legale delle pratiche previste, ossia:

  • aprire partita IVA;
  • iscriversi alla Camera di Commercio locale;
  • registrarsi all’Inail e/o all’Inps per la posizione previdenziale.

Per avviare correttamente un negozio potrebbe anche essere necessario ottenere l’autorizzazione dal Comune locale. Nella maggior parte dei casi bisogna depositare all’Ufficio competente o in via telematica una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), documento con il quale il titolare certifica di possedere i requisiti per avviare il negozio.

Un ultimo accorgimento riguarda l’immobile, o la location, scelti per aprire il negozio. Assicurati che il locale rispetti le dimensioni previste dalla legge o che disponga dei requisiti minimi per lo svolgimento delle attività e l’accoglienza dei clienti.

Cosa serve per aprire un negozio alimentare?

aprire un negozio alimentare

Se prevedi di avviare un negozio che non preveda la somministrazione di alimentari o bevande hai terminato. Altrimenti esercizi come bar, ristoranti, negozi di frutta e verdura, attività di street food e simili richiedono ulteriori requisiti.

Uno di questi è il possesso dell’abilitazione SAB (Somministrazione di Alimenti e Bevande), che ha sostituito l’ex REC. Si ottiene frequentando un corso di formazione, incentrato sulla conoscenza base del settore, sulle normative igienico-sanitarie e altro ancora.

L’abilitazione SAB è diversa dall’attestato HACCP. Quest’ultimo serve a chi opera nel campo della produzione e lavorazione alimentare. Chi invece intende aprire un negozio di alimenti, come un bar caffetteria, ristorante, pizzeria, market di frutta e verdura, fast food, prodotti per l’infanzia, integratori e simili deve dotarsi di attestato SAB.

Si può aprire un negozio senza partita IVA?

Molte persone si chiedono ancora se è possibile aprire un negozio da zero senza possedere la partita IVA, spesso con l’idea sbagliata in testa che sotto i 5.000€ di ricavi non sia necessaria.

In realtà non è possibile avviare un’attività vera e propria legalmente senza possedere PRIMA una partita IVA. Se decidi di aprire un negozio fisico

Il discorso vale anche per chi vuole aprire un negozio online. Se progetti di creare un e-commerce da zero per vendere dei prodotti o dei servizi (es. delle consulenze online a pagamento) devi per forza munirti di partita IVA.

Sì, anche se il tuo guadagno è pari a zero: il volume d’affari, infatti, non determina l’obbligo o meno di aprire la partita IVA, bensì la stabilità della tua attività di vendita. Dato che non stai vendendo vecchi oggetti su eBay ma hai aperto un e-commerce la tua è a tutti gli effetti un’attività stabile.

Aprire un negozio: i Costi

quanto costa aprire un negozio

Che si tratti di rilevare un’attività esistente oppure lanciare qualcosa da zero, aprire un negozio ha sempre dei costi. Variabili, chiaramente, in base alla miriade di prodotti, servizi o immobilizzazioni che sceglierai di acquistare e vendere.

Tra i costi fissi del tuo negozio metti in conto (quasi) sicuramente:

  • le spese di apertura e gestione della partita IVA (da corrispondere al commercialista);
  • l’acquisto / affitto dell’immobile commerciale;
  • le spese di avviamento per l’attività;
  • l’acquisto di immobilizzazioni per aprire il negozio (strumenti di lavoro, arredi, computer e telefono, ecc.);
  • le materie prime o i prodotti da rivendere;
  • le imposte;
  • spese luce, gas, acqua e altre utenze.

Come puoi vedere, avviare un business richiede un investimento spesso molto importante. È chiaro che se vuoi aprire un negozio senza soldi o con pochi spiccioli da parte dovrai impegnarti molto per trovare una formula vincente che ti permetta di avere pochissimi costi e generare ricavi.

Per esempio puoi rilevare un’attività in crisi o subentrare a una vecchia gestione, riuscendo in questo modo ad aprire il tuo negozio a costi contenuti. Oppure puoi chiedere un finanziamento alla tua banca e ottenere soldi da zero per investire nel tuo business (valuta con cura prima di indebitarti).

Le strade più economiche percorribili per lanciare un’attività con pochi soldi sono due:

  1. aprire un negozio in franchising;
  2. creare un negozio online.

Nel primo caso puoi avviare il tuo esercizio in poco tempo appoggiandoti a un’azienda già sviluppata, che ti fornirà prodotti, merchandising, arredi e attrezzature.

Nel secondo invece puoi metterti al PC e creare un sito web con una struttura e-commerce, per vendere prodotti o servizi.

Aprire in franchising

aprire un negozio in franchising

Il franchising è una formula di collaborazione commerciale tra una società avviata e piccoli imprenditori che non vogliono aprire un negozio partendo da zero. A fronte di un investimento iniziale, piccolo o anche pari a zero, l’imprenditore riceve dall’azienda “madre” tutto il necessario per partire, dai prodotti alle attrezzature, fino al merchandising.

In cambio sceglie di lavorare come un punto vendita della società, esponendo il brand dell’azienda madre e riconoscendole (ove previste) delle royalty mensili.

Le categorie di negozi in franchising sono praticamente illimitate e vanno dai settori tradizionali ai comparti emergenti. Per esempio:

  • negozi in franchising di abbigliamento;
  • franchising di scarpe e calzature;
  • negozi in franchising per animali;
  • franchising per assistenza anziani;
  • negozi di cannabis legale in franchising;
  • franchising di gelaterie, yogurterie, caffetterie;
  • negozi in franchising per adulti;
  • franchising di vini, alimentari senza glutine, tartufi o surgelati.

Aprire un negozio in franchising ha chiaramente dei pro e contro ben marcati. L’affiliazione aiuta a non partire da zero: crea immediata fiducia nella clientela (che già conosce quel brand) e abbatte notevolmente i costi in pubblicità e marketing, indispensabili per promuovere un’attività nata dal nulla.

L’investimento iniziale spesso è basso o bassissimo. Ci sono società in franchising che ti permettono di aprire un negozio senza soldi, investendo loro sul tuo avviamento. Naturalmente dovrai comunque provvedere al locale commerciale, aprire partita IVA e sostenere altri piccoli costi extra.

Chiaramente le società in franchising non fanno beneficienza, ma è un sistema pensato per espandere il proprio brand e aumentare il fatturato.

Ecco perché molte aziende richiedono delle royalty mensili, fisse o sulla base dei tuoi ricavi. Con il tempo questo costo ricorrente potrebbe essere uno svantaggio e pesare sul tuo bilancio.

Non solo. Se scegli di affiliarti a un marchio dovrai vendere i prodotti / servizi che appartengono a quel brand. Alcune società in franchising offrono una maggiore libertà, altre invece obbligano il negoziante a trattare esclusivamente merce brandizzata.

Questo si traduce in un minore spazio di manovra per l’imprenditore, che in qualche maniera deve sottostare alla strategia dell’azienda madre (non solo nella merce, ma anche nella disposizione, negli arredi, nel merchandising, a volte nelle offerte e nei prezzi).

Creare un negozio online

aprire un negozio online

Il boom delle vendite online, in crescita già da anni ma spinto ancora di più dalla pandemia, è un trend che in molti stanno provando a cogliere entrando sul mercato con il proprio negozio.

Alcuni hanno scelto di avviare un’attività da casa completamente online, a volte anche senza un vero e proprio magazzino (come accade con il dropshipping). Altri invece hanno investito in un negozio on line per affiancare una vetrina virtuale al proprio esercizio locale, per provare ad aumentare le vendite.

La creazione di un e-commerce è un processo che richiede pochi accorgimenti ma un po’ di manualità: si può acquisire tranquillamente con un po’ di esperienza, oppure delegare la realizzazione del sito a freelance o agenzie web.

Occorre innanzitutto trovare un dominio (www) e uno spazio hosting dove caricare il sito, poi realizzarlo attraverso un metodo personalizzato o con delle piattaforme apposite, infine collegare un sistema di pagamento, gestione ordini e iniziare a promuovere il negozio (social, newsletter, advertising, SEO, ecc.).

Creare un negozio online richiede poco tempo e un investimento iniziale contenuto. Tuttavia guadagnare vendendo prodotti e servizi in rete non è così facile come i falsi guru del marketing fanno credere: servono strategia, tempo e competenze precise per ottenere un risultato.

Senza dubbio, comunque, possedere un negozio online permette di abbattere diversi costi fissi che un’attività tradizionale è costretta a sostenere (canoni d’affitto, bollette, ecc.). Inoltre ha il vantaggio di essere un business aperto 24/7, che può portare nuovi incassi anche quando dormi o nei giorni festivi.

Quanto costa aprire un negozio online?

Tecnicamente puoi aprire un negozio online anche gratis, ma spesso le soluzioni a costo zero hanno parecchie limitazioni in termini di efficienza, design del sito, posizionamento sui motori di ricerca e supporto.

Se vuoi creare un negozio online ti conviene fare un piccolo investimento per realizzare un ecommerce, o un sito web, performante e in grado di generare potenziali guadagni.

In particolare dovrai acquistare un dominio con piano hosting (da 29€ al mese), lo spazio virtuale dove realizzare il tuo negozio online. Poi devi pensare al design e alla struttura. Puoi fare da solo operando con CMS come WordPress, Magento o Prestashop, oppure sfruttare piattaforme del momento come Shopify, BigCommerce o Squarespace già preconfezionate.

Installare un CMS è gratis, ma a seconda del tema e dei plugin che sceglierai di installare potresti spendere una cifra intorno ai 150-200€. Piattaforme cloud come Shopify, invece, hanno un costo in abbonamento ma sono più complete (offrono anche assistenza, strumenti avanzati, pagamenti online, ecc.).

Dove aprire un negozio

dove aprire negozio

A meno che tu non inizi a fare business online, un’altra questione importante da risolvere prima di avviare l’attività è la location. Dove apro il mio negozio?

La posizione del locale, dell’ufficio, o del punto vendita in generale è una scelta strategica tanto quanto il prodotto, il nome del brand o il business plan.

Pensa a dove aprire un negozio in funzione del business che vuoi avviare. In particolare ragiona su questi aspetti:

  • il prodotto/servizio che stai offrendo;
  • la clientela a cui ti rivolgi;
  • lo spazio intorno a te.

Il primo aspetto riguarda il prodotto. Se vuoi aprire un negozio di abbigliamento, o di scarpe per esempio, ti servirà una zona trafficata da pedoni, possibilmente elegante e che inviti a fare shopping.

Pensa al centro storico o alle vie della moda, oppure un polo commerciale nuovo e attraente per la gente del posto. Se invece offri dei servizi puoi trovare un ufficio o un piccolo locale nella zona dove si condensano i tuoi potenziali clienti.

Anche il tipo di clientela influirà su dove mettere il negozio. Se apri un’attività B2C (es. un supermarket) assicurati di essere facilmente raggiungibile dai potenziali acquirenti, avvicinandoti all’area del centro o nei quartieri residenziali.

Al contrario, se hai un negozio B2B (es. un grossista) posizionati in aree industriali o facilmente raggiungibili dai professionisti. Di certo non vorranno perdere troppo tempo.

Per ultimo guarda lo spazio intorno a te. Quanto è forte la concorrenza? Ci sono dei locali già affermati, dei monumenti o altri punti d’interesse? L’area intorno a te è facilmente raggiungibile (stazione, autobus, piste ciclabili, parcheggi, ecc.)?

Più ti avvicini ai grandi centri urbani e più la posizione dell’attività diventa importante. Se invece progetti di aprire un negozio in un paese piccolo hai meno ragionamenti da fare in questo senso: spesso c’è meno concorrenza e la gente può raggiungerti senza troppa difficoltà.

Idee originali per aprire un negozio

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Sei in cerca di idee originali per aprire un negozio? Il primo consiglio è guardarsi intorno. Pensa a cosa manca nella tua città o nel paese in questo momento: una lavanderia automatica? Un negozio per animali che offre anche la toelettatura? O magari una palestra moderna?

Una volta trovate un po’ di idee incrociale con i trend del momento. Oggi siamo sempre più in cerca di tecnologia, igiene e protezione, comodità, interazione sociale, benessere psicofisico e sostenibilità. Prova a immaginare un negozio innovativo che manca in città e aggiungi dei servizi attorno che la gente ricerca (o nemmeno si immagina).

Infine pensa ai guadagni. Aprire un negozio significa mettere dei risparmi a frutto, impegnare un capitale per qualche anno e ricevere indietro un rendimento. Altrimenti tanto vale investire i soldi sui mercati finanziari.

Quindi cerca un’idea di attività redditizia, oltre che originale. A nulla serve lanciare un business mai visto prima se poi nessuno verrà a comprare. Ogni idea è vincente e originale se si sposa con le esigenze della zona, soddisfa i potenziali clienti e riesce e a essere profittevole.

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Giuseppe Travia

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Giuseppe Travia è la mente analitica dietro le profonde indagini di Finaria nel mondo delle criptovalute e del trading ad alta frequenza. Con una formazione solida in Economia acquisita presso l'Università degli Studi di Milano nel 2010, Giuseppe ha perfezionato la sua expertise nel trading ad alta frequenza, diventando una risorsa inestimabile per la nostra comunità.

La sua passione è guidare gli utenti di Finaria lungo il percorso verso l'indipendenza finanziaria, fornendo analisi dettagliate, consigli pratici e strategie avanzate che permettono di navigare con successo nel dinamico universo delle criptovalute e del trading. Ogni articolo di Giuseppe è denso di informazioni che esplorano le più recenti tendenze, le tecnologie emergenti e le migliori pratiche per ottenere un rendimento ottimale dagli investimenti.

Giuseppe crede fermamente nel potere dell'educazione finanziaria come mezzo per emancipare gli individui e aiutarli a prendere decisioni informate. Con un'attenzione particolare ai dettagli e un'abilità nel rendere i concetti complessi accessibili, si dedica a fornire ai lettori le chiavi per decifrare il complesso mondo del trading ad alta frequenza (High-Frequency Trading) e delle criptovalute.