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Bitcoin compie 14 e come ogni adolescente è in una fase cruciale

Oggi Bitcoin festeggia il suo 14° compleanno e da vera adolescente, sebbene stia affrontando una fase d’incertezza, si trova davanti a un futuro pieno di infinite possibilità. Il 3 gennaio 2009 è stato il giorno in cui il padre di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, ha coniato il primo blocco chiamato Genesis e minato i primi 50 BTC.

La usa nascita ha creato il settore della blockchain e in questi anni ha dovuto affrontare tante difficoltà ma è riuscito a coinvolgere tanti nell’investire in criptovalute. Adesso che è alle prese con l’adolescenza, ed è spesso paragonato all’oro, i problemi riguardano l’ingresso di attori istituzionali e le regolamentazioni mentre l’industria delle crypto sta affrontando l’implosione di alcune importanti società e la perdita di miliardi di dollari.

Una storia di speranza

In mezzo a quella che è stata probabilmente una delle crisi finanziarie più devastanti della storia, la sfiducia pubblica nei confronti dei governi centrali e delle istituzioni finanziarie è cresciuta fino a raggiungere il suo massimo storico dopo il colossale crollo dei Lehman Brothers nel 2008.

Dalle sue ceneri è risorto Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo di una persona o di un gruppo di individui che ha prodotto Bitcoin, un modello affidabile per le transazioni elettroniche. Il white paper di Nakamoto ha dipinto un quadro roseo, e pieno di speranza nel futuro, in un momento in cui la sfiducia nel mondo finanziario dilagava.

Al centro di tutto c’era Bitcoin, che è stato creato per risolvere i problemi che avevano afflitto il sistema finanziario offrendo anonimato e trasparenza nei pagamenti peer-to-peer, eliminando di fatto la necessità di passare attraverso intermediari come le banche che avevamo ritenuto essere “affidabili” e “necessarie”.

Il “concepimento” di Bitcoin cade il 31 ottobre del 2018, quando Nakamoto pubblicò il suo whitepaper, ma fu il 3 gennaio 2008 che venne minato la prima volta.

Il 6 gennaio venne fatta la prima transazione: Nakamoto trasferì 10 BTC ad Hal Finney, uno dei primi sostenitori di Bitcoin. Nel 2010, esattamente il 22 maggio, il programmatore Laszlo Hanyecz effettuò la prima transazione commerciale: comprando 2 pizze dalla catena Papa John’s e pagandole con 10.000 BTC. Da quel momento il 22 maggio viene celebrato come Bitcoin Pizza Day.

Laszlo Hanyecz con le sue pizze da 10 mila BTC

Già alla fine del 2012 c’erano oltre mille commercianti che accettavano Bitcoin, tra cui WordPress e nell’ottobre 2013 in Canada entrò in funzione il primo bancomat Bitcoin.

Nel giugno 2014 il mining di Bitcoin superò i 100 mila terahash al secondo e a dicembre di quell’anno Microsoft iniziò ad accettare BTC per gli acquisti di giochi Xbox e software Windows.

Nel 2016 si iniziarono a smuovere le acque e infatti l’hashrate di Bitcoin superò per la prima volta 1 milione di TH/s. Nello stesso anno il Giappone fu il primo Paese a riconoscere che gli asset digitali come BTC hanno valenza legale come altre valute.

In seguito l’halving del 2016 (l’evento che dimezza le ricompense dei minatori) ha fatto crescere la domanda di Bitcoin avviando la corsa al rialzo del 2017 che l’ha resa popolare.

Le difficoltà di Bitcoin

Come ogni vita non mancano gli ostacoli, e gli incidenti di percorso vissuti da Bitcoin hanno contribuito a migliorarla e a renderla più forte.

Il primo grande incidente avvenne il 6 agosto 2010, quando venne scoperto un bug nel protocollo di rete che permetteva di bypassare la verifica delle transazioni. Un hacker riuscì ad andare oltre la fornitura totale fissata a 21 milioni di BTC: generò 184 miliardi di Bitcoin e li trasferì a vari wallet.

Per fortuna il bug venne presto corretto e la violazione venne risolta in modo indolore.

Nel 2013 dei ritardi nell’elaborazione delle transazioni sofferta dagli exchange Mt. Gox e BitInstant causò il crollo del prezzo di Bitcoin. Nell’ottobre dello stesso anno l’FBI sequestrò circa 26 mila BTC durante l’arresto del proprietario del portale del dark web Silk Road.

La vicenda gettò fango su Bitcoin che venne definita la valuta di criminali e terroristi.

I momenti chiave

L’anno più importante per BTC è stato sicuramente il 2017, quando migliaia di investitori hanno deciso di comprare Bitcoin e altre criptovalute. La lista include diverse istituzioni finanziarie e società commerciali che non hanno fatto altro che legittimare le criptovalute, che per la prima volta fecero notizia e raggiunsero il grande pubblico.

Il 1 agosto del 2017 è avvenuto il primo hard fork di Bitcoin. Per risolvere i noti problemi di scalabilità della regina delle criptovalute, si decise di aumentare la dimensione del blocco da 1 MB a 8 MB con la creazione della criptovaluta Bitcoin Cash (BCH).

In quell’anno il valore di Bitcoin superò i $20.000 e conquistò gli onori della cronaca.

Il 2018 è stato il primo anno difficile per tutto il mercato delle criptovalute, con i prezzi che si sono rapidamente sgonfiati e i legislatori che hanno deciso di introdurre norme severe in materia. Alcuni governi hanno addirittura vietato il trading di Bitcoin smorzando l’euforia degli investitori più impavidi.

Nel 2020, dopo che il prezzo di Bitcoin era tornato sui $5.000, l’avvento della crisi pandemica ha riportato fiducia nelle criptovalute e le quotazioni delle criptovalute sono ritornate a salire. Un’anticipo di quello che sarebbe stato l’anno successivo.

Prezzi Bitcoin dal 2017 al 2022

Infatti, il 2021 è considerato l’anno migliore per Bitcoin e gran parte delle criptovalute, con BTC capace di segnare il suo massimo storico a $68.789 (secondo CoinMarketCap) e di superare 1 trilione di dollari di capitalizzazione. Inoltre, in giugno lo Stato caraibico di El Salvador ha deciso di adottare Bitcoin come valuta legale.

In quel periodo l’hashrate di BTC ha toccato il massimo storico con un valore di 203,5 exahash/s.

Il 2022 invece è stato un anno segnato da una importante crisi finanziaria e da un’inflazione galoppante in quasi tutto il mondo. Ciò ha portato gli investitori a fuggire dagli asset ritenuti più rischiosi, e le criptovalute sono state le prime a soffrire, così come le azioni delle società tecnologiche.

Il valore di BTC è ritornato in un range compreso tra $15.000 e $17.000 e gran parte delle criptovalute hanno perso oltre il 90% del valore rispetto al massimo storico.

Le nuove sfide da affrontare

Proprio come un adolescente deve affrontare sbalzi d’umore e crisi d’identità, così Bitcoin si trova adesso a sperimentare oscillazioni di mercato e addirittura la messa in discussione della sua utilità.

C’è chi la accusa di consumare troppa energia, si parla che utilizzi oltre 115 Twh, anche se molti minatori utilizzano energia da fonti rinnovabili, o recuperando sprechi industriali, e sfruttino il calore generato dalle macchine per scaldare acqua e ambienti.

Ma le sfide più importanti e imminenti riguardano tutto lo spazio crittografico che per colpa dell’avidità e arroganza di pochi ha visto capitolare quelli che erano ritenuti dei giganti del settore: Terra (LUNA), Three Arrows Capital e FTX. Crolli che si stanno portando appresso tante realtà collegate e che hanno distrutto la fiducia dei tanti investitori che hanno visto svanire i propri capitali.

Il percorso verso la maturità non può certo essere semplice per Bitcoin. Ora serve che vengano introdotti dei quadri normativi chiari che diano la libertà a questa tecnologia di crescere e sperimentare in modo stabile e sostenibile.

In questo ambito è ancora una volta l’Asia a guidare il gruppo, con Giappone e Hong Kong pronti ad adeguarsi per soddisfare le dinamiche del mercato e combattere i rischi di riciclaggio di denaro.

Anche se la missione originaria a cui Bitcoin deve tener fede è quella di creare un sistema di pagamenti che elimini gli intermediari (come le banche) e dia il controllo del denaro nelle mani della comunità.

Tanti auguri Bitcoin, che tu possa avere sempre il vento in poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle.

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Baldassare Poma

Baldassare Poma

Mi considero esperto di finanza e appassionato di criptovalute, settori in cui mi sono formato da autodidatta iniziando con i libri di Graham e Kiyosaki. Mi interesso di geopolitica per capire come sta cambiando il mondo e come potrebbero indirizzarsi i mercati nel lungo periodo e considero l'analisi tecnica uno strumento ormai totalmente superato. Amo studiare i mercati emergenti e le ultime frontiere dell'investimento, anche per questo Blockchain, DeFi, crypto exchange e le piattaforme dei broker online sono il mio pane quotidiano. Anche se credo che il mercato delle criptovalute debba ancora esprimere il suo potenziale, sono convinto che ci sia troppa spazzatura che come una zavorra deve essere mollata per fargli prendere il volo. Nel tempo libero frequento i casinò, sia fisici che online, soprattutto per dar sfogo alla mia passione per il blackjack e il poker. Questo mi ha dato una discreta esperienza nella selezione delle piattaforme migliori e dei giochi più remunerativi. Su Finaria cerco di trasferire la mia esperienza in questi ambiti, provando a comunicare in modo semplice e chiaro, con l'intento di trasferire le mie conoscenze a chi ambisce all'indipendenza finanziaria o vuole semplicemente farsi un reddito passivo. Nella vita privata cerco di ritagliarmi del tempo per stare all'aria aperta, studiare il sax, leggere almeno un libro al mese e viaggiare almeno una volta all'anno.