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Criptovalute e Tasse in Italia: Le ultime dall’Agenzia delle Entrate

Le criptovalute vanno dichiarate?

No, non bisogna dichiarare allo Stato, o all’Agenzia delle Entrate, quante criptovalute si posseggono.

Tuttavia il tema è delicato, complesso, e per certi versi ancora controverso. Quindi è necessario fare un po’ di chiarezza e specificare tutte le varie casistiche. Innanzitutto distinguiamo ciò che debbono fare le imprese da quello che devono fare i privati.

tassazione criptovalute bitcoin tasse

Chiariamo subito un aspetto importante.

Si fa presto a dire “voglio investire in Bitcoin“: in realtà esiste una profonda differenza tra:

  • vendere o comprare Bitcoin con una piattaforma di trading, come XTB ad esempio
  • acquistare bitcoin o criptovalute su un exchange di criptovalute

Nel primo caso si tratta di trading di criptovalute, con gli eventuali guadagni tassati al 26% sulla base delle proprie capacità di trader, e solo quando avrete trasferito i fondi sul vostro conto in banca.

Nel secondo caso, usando gli exchange di criptovalute come OKX, state effettivamente comprando dei bitcoin (o criptovalute) reali e quindi le tasse “andrebbero pagate” solo nel momento in cui effettuate la conversione in euro. In breve, si dovrebbe pagare il 26% sull’eventuale plusvalenza generata, ma solo sulle cifre sopra i 2 mila euro.

Legge di Bilancio 2023

Nel corso dell’ultima legge di Bilancio il Governo Meloni ha introdotto finalmente delle normative fiscali dedicate al settore delle criptovalute. Ciò permetterà di mettersi in regola pagando delle sanzioni minime, per chi non ha mai dichiarato i propri investimenti in crypto.

Chi detiene dei capitali in criptovalute potrebbe approfittare di questo momento di transizione, prima dell’entrata in vigore della nuova tassazione sulle criptovalute, pianificando un futuro incasso.

Bisognerà svolgere una revisione periziata dei propri asset in crypto e pagare un’imposta del 14% (rateizzabile pagando il 4,67% all’anno per tre anni). Ovviamente facendo una rendicontazione descrittiva delle operazioni e della rivalutazione dei propri asset.

I quattro passaggi fondamentali da considerare:

  • Chiunque non abbia dichiarato le sue crypto dovrà pagare una sanzione dello 0,5% sul valore all’1 gennaio dell’anno contabile relativo.
  • Chi ha fatto dei prelievi prima del 31 dicembre 2021, oltre alla sanzione, pagherà il 3,5% delle somme prelevate.
  • Quelli che si ritrovano con dei valori inferiori o non possono fornire delle prove a riguardo, potranno fare una rivalutazione all’1 gennaio 2023. Dovranno però versare il 14% del capitale periziato (anche in 3 rate annuali).
  • Le plusvalenze che sono state prelevate dall’1 gennaio 2022 saranno tassate al 26% del loro valore (o del valore della rivalutazione).

La sanatoria sulle criptovalute

Si parte con una sanatoria

Con il pagamento di un’imposta si potranno “sanare” tutti i prelievi fatti prima dell’1 gennaio 2021. Chi ha omesso i propri capitali in criptovalute nelle precedenti dichiarazioni, potrà regolarizzare la propria posizione pagando un’imposta sostitutiva del 3,5% del valore delle crypto al momento del prelievo.

Inoltre, si dovrà pagare una sanzione dello 0,5% per omessa dichiarazione, che dovrà essere corrisposta anche da chi non ha mai fatto un prelievo. La norma prevede anche una rivalutazione del valore delle criptovalute detenute al 1 gennaio 2023.

Inoltre si pagheranno le tasse solo sulle plusvalenze, ossia sulla differenza tra somma ricavata e costo d’acquisto, che dovrà ovviamente essere ben documentato. Inoltre, le minusvalenza superiori ai €2.000 potranno essere portate in deduzione sulle plusvalenze dei periodi successivi.

Gestire la tassazione criptovalute in modo semplice

L’argomento tassazione criptovalute è ancora piuttosto sconosciuto, anche ai professionisti del settore, dato che manca una normativa specifica. Ciò genera confusione e problemi, e un privato cittadino che ha generato dei guadagni dai propri investimenti in criptovalute deve andare a cercare un commercialista che sia competente in questo settore specifico.

Per ovviare a questo problema, o perché si preferisce pagare le tasse da sé, ci si può affidare a un software nato per semplificare la vita ai trader e che è anche usato dai commercialisti. Si tratta di Koinly, da molti considerato il miglior software per calcolare le tasse sulle criptovalute.

Koinly non è un software italiano ma è compatibile con i regimi fiscali di oltre 100 Paesi, tra cui l’Italia.

Con Koinly, puoi facilmente monitorare le tue criptovalute, e calcolare le tasse, su tutti i portafogli, su varie blockchain e piattaforme exchange. Permette, gratuitamente, di calcolare il ROI (ritorno sull’investimento) effettivo, avere una panoramica del reddito complessivo e un’anteprima del bilancio profitti/perdite con le plusvalenze generate.

Oltre a questo, è in grado di generare documenti fiscali quando richiesto. Il calcolatore fiscale di Koinly è un grande aiuto con le dichiarazioni dei redditi, e lo fa in conformità con le normative fiscali del Paese di appartenenza. Il software incorpora un sistema di contabilità a partita doppia: ogni modifica ai saldi patrimoniali è supportata da una voce, semplificando la compilazione.

Supporto DeFi

Uno strumento di verifica automatica controlla monitori i vari portafogli tramite API, per garantire che tutti i dati importati siano corretti. Senza che sia l’utente a dover manualmente inserire ogni volta le transazioni.

Koinly può anche importare automaticamente tutte le transazioni exchange decentralizzati come Uniswap, Sushiswap, Cream, Value, Balancer, PancakeSwap e molte altre piattaforme DeFi, quando un utente crea un nuovo portafoglio ETH, BSC o Polygon.

Con le autorità fiscali che sempre più perseguono gli investitori in criptovalute in tutto il mondo, è fondamentale capire cos’è la DeFi e quali sono le implicazioni fiscali degli investimenti in finanza decentralizzata. I protocolli DeFi sono programmi autonomi (smart contract) creati per eseguire specifiche funzioni.

Si tratta di varie applicazioni finanziarie costruite utilizzando la tecnologia blockchain e le criptovalute, che stanno andando a risolvere i problemi della finanza tradizionale, offrendo opportunità e guadagni molto maggiori delle banche classiche.

Che tipo di tassa si applica a certi tipi di investimento può essere difficile da capire, quindi un software di calcolo delle tasse specifico per le criptovalute come Koinly è ormai indispensabile. Oltre a supportare più di 17.000 criptovalute, 50 diverse blockchain e 350 exchange, Koinly, può anche aiutare con le tasse su Cardano (ADA) e il suo staking su portafogli come Yoroi e Daedalus.

Per sapere di più sul servizio di Koinly, vai al sito ufficiale e inizia a calcolare la tassazione criptovalute in modo semplice e sicuro.

Bisogna pagare le tasse sulle criptovalute?

Adesso che la normativa sulle criptovalute ha preso forma, almeno dal punto di vista fiscale, non ci sono più scuse per non pagare le tasse sui profitti generati dal trading di criptovalute.

Ricordiamo inoltre che in materia di antiriciclaggio, l’Italia è stato il primo tra gli stati membri ad adottare la IV direttiva antiriciclaggio e ad introdurre nel nostro ordinamento la definizione di “valute virtuali” e “prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale” attraverso il decreto legislativo d.lgs 90/2017.

Un decisivo passo in avanti che lascia intravedere futuri cambiamenti dal punto di vista normativo e fiscale per quanto riguarda la tassazione sulla detenzione e sugli investimenti in criptovalute.

Pertanto in conclusione:

  • L’Agenzia delle Entrate italiana ha riconosciuto le “valute virtuali” dei beni su cui pagare le tasse.
  • Le imposte si pagano solo sulle eventuali plusvalenze.
  • Le plusvalenze vengono rilevate nel momento della conversione delle crypto in euro, o altra valuta FIAT.

In ultima analisi, il nostro consiglio è quello di rivolgervi ad un commercialista che conosca bene la materia e che possa consigliarvi la strada giusta da percorrere nel pagamento delle imposte sulle criptovalute.

O, più semplicemente utilizzare un software programmato con l’aiuto di veri esperti del settore e che riesce a calcolare in automatico le tasse da pagare, come Koinly, che è aggiornato sulle direttive della Agenzia delle Entrate..

Domande e Risposte (134)

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  1. Bitcoin e le tasse? E perché mai dovrei pagare le tasse sugli investimenti in bitcoin? Ma soprattutto, mi spiegate come può l’agenzia delle entrate o la gdf capire se ho investito in bitcoin o meno? No spiegatemi.. va bene dover pagare le tasse ma autopunirsi in questo modo è assurdo.

    • Marcello, ognuno è libero di fare quel che vuole, tu puoi pagare le tasse o meno e in ogni caso sei libero di rischiare e vivere nell’illegalità quanto vuoi. E’ giusto però rimarcare una parte dell’articolo, finché lasci bitcoin nel tuo wallet non dovrai dichiarare nulla allo stato, quindi se credi in bitcoin e pensi che in futuro diventerà uno standard, puoi benissimo tenerli sul tuo ledger e pagare le tue spese con una carta di debito per criptovalute come Wirex ad esempio. Ma se porti quei soldi in banca e li ricevi da un conto corrente estero, mi spieghi come li giustifichi? Da dove arrivano quei soldi?

      • Buongiorno. Quanto scritto in risposta a Marcello è chiarissimo. Ma volevo farle una piccola domanda. Se io nel mio Wallet sul Exchange ho delle criptòmoneta ( iscritto sull’exchange con documenti ecc.ecc. Dunque rintracciabile per l’agenzia delle entrate) e non la concerto in moneta FAT ( dunque non la importo sul mio CC devo dichiararla nell campo RW nelle denuncia dei Redditi? Dato che viene considerata moneta estera? Grazie Giovanni

      • Salve. Quest anno ho prelevato dall’exchange del denaro guadagnato grazie a una crypto. Sono un cittadino privato e la cifra guadagnata è meno di 800 euro. Siccome avevo investito molto tempo fa non so esattamente di quanto sia la plusvalenza. Serve dichiarare? Così preparo la dichiarazione per il 2020

    • Buongiorno avrei bisogno di un chiarimento, sono in possesso di 105 btc minati personalmente e fermi in un wallet, stiamo aprendo una societa che si occupera della cendita,momentaneamente non abbiamo nulla da versare al fisco fino all avvenuta vendita è corretto? Ringrazio per la spiegazione.

      • ti rispondo io, voi li avete minati come privati? Allora non devi dichiarare nulla, se poi però li usi come capitale societario alla fondazione della società devi dichiare che il capitale sarà formato da : xxxeur, xxbtc, xxbtg ecc. . In pratica le società hanno l’obbligo di dire all’agenzia delle entrate quanta e che tipo di moneta avete a disposizione.

        • Quindi se cambio su un exchange i BTC minati in passato come persona fisica non devo niente allo stato? Anche perché ci sono i costi del miner e della corrente di certo non li fanno detrarre..

      • Noi ne abbiamo minato 881 dal 2010 e stiamo pagando tuttora le tasse sul cambio.
        Però è stato comunque un grande e redditizio investimento.

    • Sei registrato ad un exange con documento..lo stesso per aprire il wallet. Sopratutto..un giorno le venderai e riceverai una somma sul tuo conto corrente.

  2. Perché mai dovrei dichiarare i bitcoin? Bitcoin e le criptovalute sono il nuovo paradiso fiscale che è possibile raggiungere comodamente da casa. Voglio vedere e trovare il funzionario che sa maneggiare tra blockchain e chiavi private e vattelapesca… ma dai

    • Noto con dispiacere che gli unici commenti ricevuti all’articolo fanno riferimento ad un’eventuale possibilità di evadere le tasse.
      Bitcoin non è uno strumento che nasce per aiutare l’evasione, anzi, sarà pure anonimo, ma è lo strumento finanziario più tracciabile (e tracciato) in assoluto. Poi, noi non conosciamo gli strumenti e i mezzi a disposizione degli organi di controllo (gdf, agenzia dell’entrate).
      E’ probabile che non ne capiscano nulla di blockchain e criptovalute (e ne dubito), ma nel dubbio non capisco per quale motivo non dichiarare la plusvalenza (non così eccessiva) in caso di deposito su conto corrente.

      • Scusate, ma nell’articolo avete appena detto che, se sono un privato e detengo meno di 51000 euro in cripto, NON devo dichiarare la plusvalenza. Anche se metto questi euro sul controcorrente. Ho capito bene?

    • per sua natura la blockchain è super trasparente. anche se oggi non hanno i modi di poterti beccare, tra 20 anni ci saranno ancora le informazioni di questo periodo e bot automatici che fanno controlli sugli storici delle transazioni, e che nel frattempo l’agenzia delle entrate potrebbe aver sviluppato

    • Le crypto “anonime” sono altre, non il btc.
      Al massimo, puoi considerarla “paradiso” perché non è confiscabile, ma a meno di sbattersi a fondo, non è proprio anonima.

  3. Non sono alte? caspita io ho 2 milioni di euro e devo versare 520.000 € allo stato è dici non sono alte? Probabile hai forse 1000€ è quindi accetti questa truffa nei confronti di chi avuto successo nelle cryptomonete. Questa storia per lo stato italiano nei nostri confronti è una grande truffa e per le persone che hanno rischiato come me per arrivare a questi livelli oggi si vedono pagare lo stato gratuitamente VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA. SE A OGGI AVESSI PERSO TUTTI I MIEI SOLDI LO STATO NON MI PENSAVA PROPRIO .

    • No Antonio, se tu hai 2 milioni di euro in bitcoin e ottieni un “guadagno” del 10%, avrai 2.200.000 €, ovvero una “plusvalenza” di 200.000 €. Di questi, qualora dovessi farti un bonifico dell’intero importo (e ne dubito) in banca, dovrai dichiarare solo il 26% ovvero 52.000 € e non 520.000 €. In quel caso sì, sarebbe stato eccessivo..

      • Scusami non è chiaro come fai a dimostrare che avevi 2milioni e ne hai guadagnati il 10%. Fai conto che sono stato fortunato ho investito 1000 euro in bitcoin quanto costavano 1 euro, quando è salito a 2000 euro io ho 2milioni, ipotizzando che riesca a ritirarli tutti, io ci devo pagare 26% cioè520mila euro, o no?! Se si è una follia!

        • Marco, devi calcolare la plusvalenza, ossia sul guadagno di 2 mln sottrai la cifra iniziale, tu hai ipotizzato di investire 1000 euro pagando ciascun bitcoin a un euro. quindi sarai tassato dallo stato non 520 mila euro, ma esattamente 519.740.
          Cmq la sostanza non cambia…il 26% è una ruberia! Son d’accordo con Antonio, che lo Stato non ci pensa proprio quando e se ciò che investiamo lo perdiamo. Vuole essere x forza padrone delle nostre tasche. Va bene tassare, ma al 26% no! Troppo comodo! Io rischio investendo, lo Stato non rischia nulla, ci guadagna.

          • MA SCUSATE,SE IO PRELEVO BITCOIN A “PICCOLE DOSI” SETTIMANALI,SONO COMUNQUE SOGGETTO A TASSAZIONE E CONTROLLI? ad esempio,se io ho 300mila euro in bitcoin,e ne prelevo la quantita’ minima necessaria per non far scattare controlli,ci sarebbero comunque problemi?

          • Se si pensa al fatto che lo stato trattiene il 25% delle vincite superiori a 500 euro sui giochi tipo Lotto e gratta e vinci,che i soldi spesi per l’acquisto dei biglietti sono quelli che restano da quelli prelevati con le tasse, che i biglietti stessi sono già tassati, che il rivenditore dei biglietti paga le tasse sulla vendita degli stessi, e che il gestore dovrebbe pagare le tasse sugli introiti, che lo stato non partecipa alle perdite…..si capisce con che sistema criminale si ha a che fare…altro che mafia camorra strozzinaggio ecc.

          • Che tristezza leggere i vostri commenti! Proprio non avete capito come funziona una società civile. Le tasse si pagano ad esempio per mandare a scuola i nostri figli ed evitare di vivere in un mondo di individui singoli dove a causa di povertà ed ignoranza si sarebbe costretti ad andare in giro armati. Siete proprio delle persone da poco.

        • Allora antonio, ci sono delle strategie fiscali per differire il pagamento delle tasse negli anni successivi. Inoltre potresti sempre chiedere un prestito in euro sui tuoi bitcoin che funge come un collaterale e non pagare i 520.000€ di tasse. Alla scadenza del prestito dovrai rimborsare il prestito più gli interessi, ma intanto puoi utilizzare il residuo dei bitcoin x generare dei flussi di cassa costanti che ti passano comprire anche l’interesse del prestito.

    • infatti questa è la cosa che mai mi è piaciuta in generale. quando investi, solitamente dedichi del tempo ad informarti, ti assumi un rischio di mettere i tuoi soldi, magari vai anche incontro ad amici e cari che ti prendono in giro dicendo che potresti spenderle in bevute o roba futile e poi se va tutto bene gli amici ti dicono “offri da bere che qui con il culo che hai avuto potresti darci qualcosa a tutti”, lo stato ti dice “hey socio, come va? ti ricordi la mia quota del 26% ??”, ma se invece va male gli amici ti dicono “a cojoneee te l’avevo detto io”, e lo stato ti dice: “socio? io?!? ma dove? lo sapevi che c’era il rischio di perdere tutto, no? cosa vuoi da me?”

      • Bellissimo commento e condito da invidia degli amici ; bitcoin sarà una risorsa per pochi che hanno voluto rischiare

    • Buongiorno Marco, ho sido contattata di una azienda di mining e volevo sapere se questo negozio è legale in Italia. Me hanno offerto un lavoro e hanno inviato un contratto. Voglio sapere a chi nel governo (agencia del’entrate, caf…) devo domandare questo…

    • Ma questo accade con qualsiasi moneta … Euro ,USD , ecc il tuo investimento lo hai fatto con dei soldi quindi perché non pagare le tasse??? Sinceramente non riesco a capire

  4. Solo 52000€ e lo stato cos’ha fatto per avere questi 52000€ , no problem esistono carte anonime come Viabuy , lo stato non merita quei soldi !

    • Ciao James, se uno vuole evadere le soluzioni le trova sempre. E’ una questione di etica, di buon senso e soprattutto di scelte/rischi personali. ViaBuy non nasce propriamente come carta di credito anonima, diciamo che è una carta di debito con conto Iban che non “necessita di documentazioni aggiuntive”, quindi basta un codice fiscale, il nome che andrà iscritto sulla carta e fine. Abbiamo scritto un articolo che vi consigliamo di leggere: ViaBuy è davvero Anonima e impignorabile?

    • Quella non è anonima.
      In questo momento, carte anonime con plafond non irrisorio, in Europa sono illegali a causa di una modifica recente della legge sull’antiriciclaggio.
      Se uno la trova, se la deve procurare da fuori.

    • e lo stato cosa ha fatto per pretendere le tasse sul tuo lavoro e sullo stipendio che , certamente, meriti e che ti sei trovato da solo , forse , imparando anche da solo o non hai studiato niente copiando qualcuno dopo averlo osservato . Lo stato non ti offre un lavoro te lo devi cercare o anche “inventare …hai trascurato qualcosa mi sembra , ma potresti aggiungerle …. …
      Se il totale posseduto calcolato in euro non supera i 51645,79€ le plusvalenze non vanno dichiarate. Il possesso va dichiarto solo a scopo di montoraggio. Un saluto a tutti

  5. Vorrei gentilmente sapere se, avendo superato la soglia di esenzione, la plusvalenza è rilevante solo se si vende criptovaluta e si incassa moneta avente corso legale, fiat, oppure anche quando si scambiano solo criptovalute senza incassare euro. Inoltre, come quantificare le criptovalute senza quotazione al 1 gennaio 2017 perchè ancora inesistenti a tale data ai fini della giacenza media? Infine le piattaforme estere non forniscono il controvalore in euro al momento della transazione se gli scambi sono tra criptovalute come procedere per stabilire il valore corrente( binance, bitfinex).
    Ringrazio per la cortese attenzione

    • Patrizia, il tuo dubbio è anche il mio e non se ne parla affatto sul web. Esiste una sottile differenza tra convertire bitcoin in euro e convertire bitcoin in altra criptovaluta non a corso legale che si usa come base per speculare in bitcoin (es.Binance BTC/USDT). Purtroppo, non riesco a trovare una risposta al tuo quesito quindi mi unisco all’appello per chiedere a tutti coloro che ne sono venuti a capo come si comporta lo stato in questa situazione e come dovremmo comportarci noi se lo stato decidesse di tassare non solo la plusvalenza da compravendita bitcoin/euro ma anche quella eventuale tra bitcoin/altcoin come avverrebbe in Binance.
      Anche perchè la vedo dura poter dichiarare una plusvalenza in cripto senza dettagli legislativi sul come poterla calcolare (con quale tasso di cambio vs Euro? preso in quale momento dell’anno?).
      Personalmente, da quello che dice l’articolo mi sembra di capire che il principio sia la conversione di criptovaluta verso moneta a corso legale l’evento che genera la tassazione della plusvalenza. Ma è veramente cosi??

      • Qui posso risponderti io, per lo stato italiano la plusvalenza avviene solo se decidi di cambiare le monete in eur e di mandarle sul tuo C/C, o cmq in una valuta che può essere sostenuta dal conto corrente. (quindi anche se lo scambio tra crypto potrebbe generarti 1 plusvalenza tra le monete estere, non rientra nel concetto di plusvalenza italiana in quanto non accreditabili sul conto corrente, salvo se non sei una socità. le società sono tenute a dichiarare la composizione del proprio capitale anche se detenuto in moneta estera.)

        Se parti con 1000eur e per almeno 7gg consecutivi, in 1 anno, hai detenuto 52000eur in contro valore, allora devi pagare le tasse sulle plusvalenze che decidi di incassare.

        Esempio
        anno 2000, investo 100eur in 100btg(MAGARI)
        anno 2017, 100btg = 2.000.000eur ma non li incassi, OKKIO QUANDO NON LI INCASSI NON GENERI PLUSVALENZA.INCASSARE VUOL DIRE POTERLI CAMBIARE CON MONETA CARTACEA O TITOLO EQUIPOLLENTE UTILIZZABILE SUL TERRITORIO.

        Essendo tu un soggetto privato che detiene un controvalore superiore ai 52000eur x 7gg consecutivi, devi dichiarare allo stato di detenere questi btg.
        Il PROBLEMA è che le persone fisiche non sono società quindi, puoi non dichiarli ma finchè incasserai solo 52000eur l’anno non ci saranno problemi, appena sfori pagherai il 26% DI TUTTO.MA PROPRIO TUTTO, TI SPIEGO MEGLIO:

        anno 2018 realizzo 2.300.000eur
        decido di incassarne 300.000eur

        allora 300.000-52.000 = 248.000eur su cui pagherai di tasse il 26% = 64.480eur NO , è SBAGLIATO QUESTO CALCOLO!!!!
        sara il 26% di 300.000, ovvero = 300.000*0.26 = 78.000eur di tasse da pagare

        Tu dirai , perchè?? Non è giusto!!!
        E invece si perchè se detieni per + di 7gg un valore superiore ai 52.000eur nell’arco di 1 anno allora devi pagare sempre il 26% sulle plusvalenze perchè per lo stato stai facendo azioni speculative e non detentive.

        Però, attento!

        Supponiamo tu voglia fare il furbo e attivare questa modalità, modalità furbacchione :
        allora 300.000-52.000 = 248.000eur su cui pagherai di tasse il 26% = 64.480eur
        tutto per abbonarti 14.000eur, sappi che l’agenzia delle entrate non è stupida, appena vede che nel
        2018 hai incassato 300.000
        e nel
        20XX ne incasserai altri 300.000 ti chiederà come hai fatto se non hai nessun movimento sull’acquisto di nuove monete, ovvero ti dirà, mi dai la ricevuta di chi ti ha venuto le nuove monete?? Se hai incassato 52.000 senza tasse vuol dire che hai liquidato il wallet!!!

        Non so se ho reso l’idea, eventualmente ne possiamo parlare su telegram.

        Ecco perchè è importante pagare le tasse se detenete + di 52.000eur , vi basta 1 macello per ritrovarvi nei guai.
        Oppure ogni anno incassate 50.000eur e nessuno vi dirà mai nulla :), però a vostro rischio e pericolo.

        • Ciao Safen,

          Molto chiaro quello che dici. Ti volevo chiedere, ma se io ho più di 52k in crypto ma solo per 10 giorni e a fine anno ne vendo su exchange una parte, e poi ne prelevo 10k in Euro su C/C, poi li rimetto l’anno dopo. In questo caso cosa succede?

        • Grazie per il tuo esempio, ma non riesco a capire se per chi avesse supponiamo 1 milione di euro in Bitcoin su un exchanges per più di 7 giorni nell’anno e decidesse di trasferire ogni anno sul conto italiano non più di 50 mila euro, dovrebbe pagare delle tasse? E sulle crypto rimaste sul wallet? Potrebbe fare così ogni anno per non pagare il 26% di tasse o sbaglio?

          Grazie

        • Ciao Safen,

          chiedo una cosa a distanza di tempo ma spero mi risponderai. Mi sembra sia assodato che con sentenza del TAR del Lazio 1077/2020 si debba dichiarare nel riquadro RW le crypto detenute all’estero. Ma cosa vuol dire estero? Se ho crypto su un exchange tipo Binance e quindi di conseguenza un wallet custodial con sede legale/fiscale all’estero OK ci siamo. Ma se ho crypto su un wallet non custodial di cui io ho le chiavi private in Italia come faccio a definirlo estero? Quindi di conseguenza non dovrei dichiarare le crypto su quest’ultimo ma solo quelle sull’exchange.

          Ma a questo punto chi mi vieta durante l’anno di travasare crypto dall’exchange sul wallet non custodial al bisogno e rimanere così sempre sotto la soglia dei 52K euro? Poi quando ho bisogno deposito dal wallet non custodial all’exhange ed incasso sempre senza pagare plusvalenze.

          Dove sta l’inghippo?

  6. cavolo sono pienamente d’accordo!!! Antonio se perdevi i soldi investiti in criptomoneta lo stato non ti dava nulla, loro parlano dove conviene a loro solo di plusvalenza ma vedi se parlano nel caso in cui perdi il capitale!?! Il 26% di tassa sulla plusvalenza è una rapina a mano armata, bensi ricordo, anche se investi in attività di guadagni passivi, le aziende che conosco ti possono al massimo pagare il 5% in più al giorno sul capitale investito, che loro prendano il 26% in una soluzione significa veramente che ti stanno estorcendo denaro.COSIì COME C….PUOI CAMBIARE LA TUA VITA, LO STATO TI VUOLE PROPRIO FALLITO!!! immagina se lo stato si prendesse il 2%, mi verrebbe la voglia di dichiarare tutto!!!

    • Ciao Safen,

      Molto chiaro quello che dici. Ti volevo chiedere, ma se io ho più di 52k in crypto ma solo per 10 giorni e a fine anno ne vendo su exchange una parte, e poi ne prelevo 10k in Euro su C/C, poi li rimetto l’anno dopo. In questo caso cosa succede?

  7. ma alla fine sta plusvalenza tassata del 26% si deve pagare si o no? saro’ idiota io ma l’articolo mi pare poco chiaro..

    • Investi 1000€.
      Dopo X mesi decidi di vendere il tutto e il ricavo è 1700€.
      La plusvalenza, ovvero il guadagno, è di 700€; di tasse devi pagare il 26% di 700, ovvero 182€.

      • no è minore di 52.000 e in + non ha detenuto controvalore per 7gg pari a 52.000 quindi NO, SU 700eur non paga le tasse 🙂

    • Proverò a dare una risposta a te e a tutti quelli che si chiedono come va tassato il guadagno da mining. Attraverso il mining vengono generati dei bitcoin (o altre cripto) da 0. Dal momento in cui, quei bitcoin vengono convertiti in “euro” e arrivano su un conto corrente, non essendoci un ordine d’acquisto di bitcoin precedente per il quale calcolare capital gain, il guadagno effettivo va da 0 a n bitcoin.
      Ciò significa che la plusvalenza è totale e bisognerà pagare il 26% sul totale dei bitcoin depositati/convertiti sul conto bancario.
      E’ sbagliato? Certo che sì!
      Perché pagare il 26% sul totale dei bitcoin “creati” senza tener conto dei costi, è un’assurdità. Minare criptovalute, costa tanto in termini di spese iniziali (hardware per estrarre) ed energia elettrica, lo sappiamo. Quindi, dal totale dei bitcoin generati bisognerebbe sottrarre le spese sostenute e solo sul totale ottenuto da questa differenza, andrebbero calcolate le tasse da pagare.
      Ovviamente le nostre considerazioni non sono legge, visto l’evidente vuoto normativo stiamo cercando di interpretare le uniche informazioni che ci sono state date dall’Agenzia delle Entrate.
      C’è ancora troppa confusione sull’argomento ed è difficile anche per il più esperto dei commercialisti quantificare le giuste tasse da pagare se non vengono fornite ulteriori indicazioni caso per caso.

      • No è sbagliato, c’è una bella differenza tra l’acquisto di bitcoin da un exchanger e la generazione di bitcoin facendo mining. Il primo è un bene non reddituale perchè vi è la prova dell’acquisto (ovvero il bonifico fatto verso l’exchanger per l’acquisto dei bitcoin), nel caso nell’attività di mining si tratta di un’attività commerciale e i bitcoin sono un bene reddituale: in questo caso le tasse si pagano su tutti quei bitcoin generati in base al regime fiscale di chi ha fatto quell’attività (quindi non c’entra nulla con il 26% di tassa sulle plusvalenze). Nel caso di acquisto di bitcoin solamente se successivamente si vendono va calcolata la plusvalenza (e pagato il 26% sul guadagno ma solo nel caso famoso in cui non si superano i 51000 euro nell’arco dei 7 giorni). Nel caso di mining se si sono spesi dei soldi (affitto dei server per esempio) bisogna appunto inquadrare la cosa come un’attività commerciale, si scaricheranno quelle spese dalle tasse ma bisogna prima aprire una partita iva

      • Perche dovresti mai scambiare in € se le cose che hai bisogno gia si possono aquistate in Crypto !Da amazon compro cio che serve da a alla z …da agli compro il resto…non capisco veramente questa ideea imbecile di scambiare in € che e un foglio stampato…boh….la technologia in se stessa ha un valore l’€ non ne ha …Non da quando si e fatto un Quantitative Easing di 2 truliardi Passati …l’era delle banche sta per tramontare…sono i popoli che non ne capiscono un tubo …come sempre ….E so che ho ragione perche si sta parlando intensamente do cryoto da una decina di anni anche a Davos ….

        • Scusa mi spieghi come fai a pagare Amazon in crypto? Amazom accetta per quanto ne so solo carte di credito e paypal, non mi pare abbia attivato un btc address per i pagamenti. Quindi posso immaginare che abbia carte tipo wirex che permettono il cambio crypto – euro. Quindi di cosa stiamo parlando?

          • Non vedo l’ora che lo fanno ho 400.000€ in btc e non posso comprare casa,preferisco a stare in affitto che pagare 26% ai ladri dello stato

        • ecco una persona che ha il cervello dove dovrebbe starci e ancora sanissimo.. magari avessero tutti la tua acutezza !! purtroppo ci vuole molto tempo,affinche’ la gente riesca a capire come reagire alla prepotenza e alla dittatura di lobby e politica deviata..

        • Non puoi acquistare direttamente da Amazon con i Bitcoin, quello che hai detto è inesatto anche se non completamente sbagliato. Per acquistare le cose con i Bitcoin devi passare tramite un gateway che praticamente acquista i tuoi bitcoin e paga Amazon in euro. E però vero che la commissione nell’usare questi servizi è molto inferiore alla tassa del 26% che pagheresti se tu vendessi tutti i bitcoin e trasferissi gli euro nel tuo conto bancario.

        • In un certo senso hai anche ragione, però io ad esempio ho girato un sacco di agenzie immobiliari per cercare casa da comprare, ma nessuna agenzia accetta criptovalute..
          E nemmeno i privati,ma io voglio comprare una casa con i soldi fatti con le critpo,qui che faccio? Il mutuo non posso farlo perché non ho un contratto di lavoro a tempo indeterminato,quindi mi è impossibile comprare casa.. però da 20 anni in Italia vado avanti pagando l affitto, senza avere nulla..capisci

      • la confusione la vogliono loro,cosi possono applicare le ” LORO ” leggi criminali,giustificandole come “UN VUOTO LEGISLATIVO “,cosi come hanno fatto per decenni,quando pignoravano e sequestravano prime case di proprieta’ a povera gente impossibilitate a pagare un peso sempre piu’ schiacciante delle imposte..fregandosene di quell’articolo della costituzione,inciso anche su alcuni francobolli,dove si dice,che tutti devono contribuire alle spese dello stato,in ragione del proprio reddito e delle proprie possibilita’ .ma quando vedo anziani malati buttati fuori dalle loro case pignorate,svendute,poi vedo dare case a rom borseggiatori e in giro con mercedes e collane d’oro al collo,quando vedo boss di mafia prendere pensioni o aiuti dallo stato,bhe’ allora,e’ evidente che qui qualcosa non va…e’ evidente che ad alto livello ci sia il cancro,quel cancro che pretende di essere la medicina per lo stato italiano,e che tutti noi,con le buone o con le cattive,dovremmo combatterlo per dare un futuro migliore ai nostri figli,ai nostri nipoti…

  8. Molto interessante il suo articolo e come stato chiaro ad illustrare i lati fiscali e legali della transizione della valuta virtuale alla moneta euro sopratutto il percentuale della tassazione 26% pagati solo se il controvalore superiore a circa 51mila Euro per i privati cittadini che devono pagare sulle eventuali plusvalenze e se superano 7 giorni consecutivi di detenzione di Bitcoin.

    Grazie tante mi ha aiutato tanto a capire meglio il quadro giuridico anche perché molto importante rimanere trasparente ,corretti e tutelati della legge in questi transizioni e operazioni.

    • Io sono con Iqoption ma se la plusvalenza guadagnata la verso sul conto corrente prima dei 7 giorni pago lo stesso il 26%? Cordiali saluti

  9. Salve e per chi produce criptomonete lo stato come si comporta visto che ho prodotto 100 monete ed oggi valgono x ? Se le rivendo non ci sta plusvalenza

  10. Salve io vorrei sapere come e dove dichiarare i soldi generati da un altro sistema che non sia bitcoin come bisogna fare e cosa serve???

  11. Cmq credo che il problema principale è che qui si fa riferimento ad un interpello effettuato da un singolo utente e non ad una legge nazionale

  12. quindi se io investo in bitcoin e in 7 giorni ho un guadagno di 5000 $ e li converto in euro e li trasferisco sul mio conto in banca non dovrò pagare nessuna imposta è corretto?

  13. Buongiorno, se si superano i 51mila per piú di 7 giorni le tasse sono da pagare anche se non si vende? Se ad esempio sale a 100mila e ci rimane per 20 giorni ma poi scende a 40mila e io vendo?

  14. Salve vorrei delucidazioni al riguardo.. sto investendo tramite una carta Exchange wirex per L esattezza la somma accumulata da più persone . Su una piattaforma che lavora sulla conversione dei btc.. mi spiego meglio! Dalla mia carta “Postepay”sono andati via la somma di 3000 euro (non tutti miei) caricata la wirex per lo stesso prezzo, ho convertito questi ultimi in BTC , li ho inviati ad una piattaforma che li lavora e che mi da una % di guadagno come rientro.. quindi! Supponiamo che questi 3000 euro cambiato su wirex in btc ed inviati a questa piattaforma che ci ha lavorato un anno.. me ne rientrano in BTC per un valore inferiore a 50.000 euro ,io li riporto in euro e li mando sul mio conto corrente o Postepay , devo pagarci le tasse ? Stessa cosa se ne dovessi cambiare sempre da btc per una somma superiore a 53.000 euro ed inviarli sul mio contocorrente/ Postepay devo prendermi carico della dichiarazione di questi ultimi del 26% di 53.000? Appunto perché il contocorrente è intestato a me ?! O posso inviare tramite bonifico le varie % di profitto ai miei collaboratori evitando di arrivare alla somma dai 53.000 sul mio singolo profilo? Spero di essermi spiegato bene .. e vi pregherei di delucidarmi al riguardo grazie

    • hai avuto una risposta in qualche modo ho lo stesso identico problema
      solo che sono un partecipante e non l’intestatario della carta/conto wirex

  15. Salve,
    Tasse …Allora iniziero a chiedere :

    1 – Ma se io lavorando e pagando le tasse mentre lavoro e da anni che aquisto machine di minare cryptovaluta qualle Plus Valenza ?!?E poi allo stesso punto se io ho pagato l’Iva per le machine quando gli ho importato mi hanno detto in dogana l’ultima volta che ho avuto a discuttere per una machina fon loro…Pago trasporto..pago iva dove affito…pago Ova quando pago corrente ma scusate ragazzi qualle tasse ne devo ancora pagare io ???
    2 – Se compro oro con la crypto valuta cosa che e possibile dall 2013 che tasse o cose devo io allo stato ?!?
    3 – Se invecce di fare cio i FOMO fanno aquistano io faccio prestiti in FIAT con garanzia in crypto i prestiti possono essere tassati come guadagni ?!?Penso di no che e un prestito legale fatto con pagamento sull IBAN !
    4 – Se aquisto case in cryptovaluta che plus valenza mi puo calcolare lo stato quando io sto minando le cryoto e come gia detto per minarli devi pagare minimo 2 3 volte IVA allo statto ?!?
    5 – No le crypto non sono un paradiso fiscale ma un nuovo metodo di pagamento che se globalmente accetato sostituisce il vechio che e gia absolete ….
    6 – Sono centinaia e centinaia di negozzi online …Iniziando con amazon che i pagamenti gli posso fare in crypto …

    Puo essere strano,ingiusto bla bla cio che dico ma e tutto vero ma ci serve tantissima Ricerca e Sviluppo per sapere dove si possono fare tutte le cose che ho enumerato ai punti di sopra ed io non do piu niente gratis cosi com3 nessuno non la fa anche se provengo dall mondo open source …
    Si vive in una grande ignoranza e va bene che e cosi …
    Grazie e spero che qualcuno mi risponda a queste domande che hanno un caratere legalle che non posso trovare per adesso da solo !
    Grazie mille e POWER TO THE CRYPTO !!!!

  16. Articolo molto interessante, vi faccio una domanda: Se io ricevo su un wallet come ad esempio un portafoglio su coinbase, delle criptovalute, ad esempio btc, da un altro portafoglio e qui le tengo, dovrei dichiararle? o dovrei dichiarare queste “entrate” solo nel momento in cui le prelevassi sul mio conto corrente? Nel caso in cui appoggiassi una carta Visa a coinbase (la nuova coinbase card per intenderci) dovrei dichiarare le criptomonete ricevute, in giacenza su coinbase, e utilizzate tramite la carta?

    Grazie in anticipo per la risposta!

    • Ciao, non sono un esperto e non sono completamente sicuro di quello che ti sto per dire, ma utilizzando la Coinbase Card o qualunque gateway che acquista il tuo Bitcoin istantaneamente e paga l’importo in Euro al negoziante, tu non stai effettivamente guadagnando quei soldi, è come se tu stessi semplicemente usando una valuta estera per l’acquisto.

  17. Ciao, qualche curiosità se ci siete ancora:
    – se una persona vende generando plusvalenza ma non trasferisce in banca (o trasferisce in banca solo la quantità precedente), avrebbe l’obbligo di dichiarare lo stesso la plusvalenza?
    – se una persona ha avuto precedenti minusvalenze ma non le ha dichiarate, in caso di repentina plusvalenza può valere in generale il discorso che far tornare in banca la quantità investita negli ultimi 4 anni = zero tasse e non bisogna quindi dichiarare nulla?

    In ogni caso… questo è un mondo molto, molto veloce… ed è facilissimo avere una plusvalenza del 300% per poi azzerarla in un attimo… quindi in sostanza il punto principale è quello della seconda domanda che più o meno ripeto:

    se si fa trading su vari exchange (dove la persona stessa potrebbe avere problemi a calcolare bene tutto), può valere il discorso che ha importanza solo la quantità di denaro che torna in banca? Magari negli ultimi 4 anni visto che in Italia le minusvalenze si possono recuperare in 4 anni?

    Ricordo tra l’altro che molti exchange dove vige l’obbligo dell’identificazione tramite documenti hanno ricevuto nel 2018 (nonostante il bear market) il triplo delle interrogazioni dal governo ripetto al 2017.

    Grazie in anticipo.

      • Intendi si possa dichiarare anche due anni dopo?
        Immagino però serva il documento rilasciato dall’exchange per essere a posto…
        Kraken ad esempio ha mandato una mail a dicembre invitando i cittadini statunitensi a vendere per essere a posto in quel senso…
        Qualcun altro per caso ha letto la mia domanda e ha qualcosa di più preciso da rispondermi?
        Grazie 🙂

  18. Tutto chiaro, ma una cosa non lo e’: “Vale comunque sempre il ragionamento precedente: le plusvalenze vengono rilevate solo al momento della vendita dei Bitcoin”.

    Per vendita cosa si intende? Conversione in FIAT (Eur/Usd/Gbp) oppure anche la conversione in altre crypto? Perche’ esiste la possibilita’ di convertire per esempio BTC/ETH senza passare per gli euro, dunque piu’ che una vendita e’ una conversione che non genera denaro. Un po’ come scambiare tra persone, azioni Fiat ed Intesa, a pari controvalore.

    Poi pero’ sorge il problema del prezzo di carico. Come funziona? Il mio commercialista non mi ha saputo dare risposta

    • Mi unisco al tuo appello. Hai chiarito poi con il tuo commercialista? io non trovo nulla sulla eventuale plusvalenza da compravendita di cripto verso cripto (Binance per esempio). Forse il principio che genera la tassazione è la conversione in moneta FIAT a corso legale, non in altre criptovalute.
      Su un argomento così delicato dovrebbe intervenire l’esperto di bitcoin che ha scritto l’articolo, a mio avviso…

    • Se converti da cripto a cripto sei sempre nel mondo cripto, quindi niente plusvalenza, quindi niente tassazione. Per ora.

    • Finchè rimani nel “circuito” crypto non devi preoccuparti, al fisco interessa solo quando converti le crypto in valuta a corso legale spendibile sul territorio.. Piú che altro sorge il dubbio sulle stablecoin, essendo che esistono cambi diretti Btc/usdt o Btc/dai.. Quindi mi viene da pensare che se converti di stablecoin comunque allo stato non interessa perchè le stablecoin non hanno corso legale. In generale trovo che l’interpretazione della legge per analogia alle valute estere sia completamente sbagliata in quanto un cambio tra euro dollaro non può essere paragonato a un cambio tra euro btc, il cambio euro dollaro è volatile quanto il cambio euro bitcoin? Non credo proprio, 1€ non è mai passato dal valere 1$ al valerne 20k$.. Questa legge può andare bene se faccio speculazione tra eur dollar perchè il 26% di una plusvalenza generata da quel cambio è sicuramente accettabile.. Ma se qualcuno comprava btc a 1€ e lo rivendeva a 20k$ generava una plusvalenza di 19.999€ e quindi avrebbe dovuto pagare 5199€.. Con un investimento iniziale (ipoteticamente) di 1€… Quindi btc essendo cosi deflazionisitico non può essere confrontato come una valuta estera fiat, spero vivamente che la finiscano con questa rapina e facciano una legge piú favorevole e anche che l’Italia approfitti per portare questa industria sul territorio

  19. Salve, ho letto il vostro articolo ed e’ tutto chiaro. Tranne un fatto: “Nel secondo caso, exchange, state effettivamente comprando dei bitcoin (o criptovalute) reali e quindi le tasse “andrebbero pagate” solo nel momento in cui effettuate la conversione in euro.”

    Mi pare strano, perche’ se converto per esempio i BTC in altra crypto, senza passare per Euro? Ci sono vari cambi tra crypto, per esempio BTC/ETH. In questo caso pero’ siamo sicuri non si debbano pagare le plusvalenze? A me non pare, in quanto i prezzi di carico diventerebbero sempre piu’ complessi da calcolare.

    Facciamola facile:

    2014 compro 1 btc a 100$
    2019, il mio BTC vale 10.000$ e lo converto in 50 ethreum (200$ l’uno)

    Tra 2 anni, vendo quei 50 ethreum, a 400$ l’uno, ovvero 20.000$.
    Il PMC di quei 50 ETH non sarebbe 200$ ma 2$ l’uno (i 100$ del 2014)

    Ma ovviamente non si ha alcuna documentazione che proprio quel BTC e’ diventato 50ETH. Immaginiamo poi se sono stati comprati e venduti decine di crypto diverse, in momenti diversi, usando sempre il btc del 2014. Per questo dico, che secondo me, e’ piu’ probabile che si paga la plus (col metodo Lifo), quando si converte BTC/ETH e da li si riparte. La mia commercialista sostiene questo.

    Per me questa cosa e’ di fondamentale importanza, in quando mi appresto proprio a convertire le mie crypto, in altre, e se poi sbaglio, mi mangiano pure la casa, quelli della finanza.

    • Non è semplicemente una conversione di valuta particolarmente fortunata nel tuo caso perchè stai convertendo da crypto a crypto no? O forse ho capito male io..
      Certo è che risalire a movimentazioni originarie nel tempo di ogni passaggio di cambio valuta è curioso nel caso delle crypto, anche se, fatto alla luce del sole (criptato).

    • si è corretto: viene seguito il principio LIFO- Last in First Out, ovvero le crypto che ho acquistato più recentemente sono quelle che vengono vendute per prime, per dare un esempio concreto:
      a gennaio ho comprato 2btc 1000 cad.
      a febbraio altri 3 a 1500 cad.
      a marzo ne vendo 4 a 2500 cad. per il principio LIFO, ho venduto gli ultimi 3 acquistati + 1 del primo ordine. quindi dovrei pagare il 26% di tasse per la plusvalenza di: 4*2500-3*1500-1*1000=4500

      inoltre da quello che ho capito, da prendere con le pinze perchè non ho fonti sicure: se come nel caso da te citato, converti da crypto a crypto come valore viene preso il prezzo del primo acqusito in FIAT, quindi se hai comprato 1btc a 1000 e poi lo converti in 10eth, questi 10eth hanno il valore complessivo di 1000 per dare il valore ad una potenzialite vendita che genera la plusvalenza.

    • Conta solamente la conversion in moneta Fiat (euro, dollaro…) se lei cambia bitcoin in altra criptovaluta si trova ancora all’interno del mondo criptovalute. La plusvalenza le verrà calcolata quando scambierà queste con monete a corso legale. Solo in quel momento. Quindi vale l’ultimo cambio.

      • Non e’ ancora chiaro come l’agenzia delle entrate possa capire la cifra di partenza..
        Io supponiamo che investo 200€ compranto btc su un sito a cui faccio un bonifico.
        Su un altro exchange, da cui attraverso faucet ricevo coin gratuitamente e so ben investire… arrivo a fare 1000€.
        Ma il primo è un investimento.. il secondo sono partito da 0.
        se bonifico sul mio conto quei 1000€ come fa l’agenzia delle entrate a sapere se deve calcolate l’intero capitare o solo 800?
        Sono due discorsi totalmente diversi…. è vero che come persona fisica sotto i 51.000€ non devi dichiarare… ma il punto è il principio di partenza.. come fa a sapere… anzi non può sapere.
        Il problema poi è che finirià che non sapendo ne leggere e ne scrivere vorrano sempre e cmq il 26%

    • Ciao fantastico articolo che mi ha tolto molti dubbi, una domanda ma quando dici ” i privati cittadini devono pagare le imposte, sempre soltanto sulle eventuali plusvalenze, solo se superano 7 giorni consecutivi di detenzione di Bitcoin per un controvalore superiore a circa 51mila Euro.” Ti riferisci ad una singola cripto valuta o si devono sommare tutte le cripto di cui sono in possesso?

  20. Ma se avessi cambiato per esempio 100 euro in bitcoin che ora valgono 1000 euro e invece che ricambiarli in euro decidessi di comprarci beni o servizi del valore ovviamente di 1000 euro eviterei la plusvalenza come privato giusto?

    Se questa operazione l’avessi fatta come azienda cosa avrei dovuto fare per essere perfetto? I 100 euro che sono diventati 1000 euro di beni come li avrei dovuti trattare?

  21. Molto interessante il suo articolo e come stato chiaro ad illustrare i lati fiscali e legali della transizione della valuta virtuale alla moneta euro sopratutto il percentuale della tassazione 26% pagati solo se il controvalore superiore a circa 51mila Euro per i privati cittadini che devono pagare sulle eventuali plusvalenze e se superano 7 giorni consecutivi di detenzione di Bitcoin. Io ho Iqoption se guadagnò 100000 euro di plusvalenza e li trasferisco sul conto corrente prima di 7 giorni devo comunque pagare il 26%? Cordiali saluti

  22. Che lo stato voglia il 26% di quanto io abbia guadagnato con fatica e rischio è una rapina! E’ come se vado al casinò e sono bravo e fortunato e vinco e fuori c’è uno dello stato italiano che mi chiede il 26%. Questo è un furto , è pizzo! Stato italiano ladro! Consiglio a chiunque abbia btc che valgano almeno più di 100K di fare la residenza all’estero! Ad oggi che scrivo (settembre 2019) il Potogallo ha aperto alle crypto e dichiarato che non sono tassabili ne iva ne le plusvalenze!

    • Tutta gente come valentino rossi ecc.. cmq poi ti venogno a bussare e pretendono… mettendo in moto un iter burocratico e legale/penale..

      • Chi risiede all’estero REALMENTE non ha nulla di cui preoccuparsi. Va fatta tutta la documentazione relativa però.

    • 100K sono pochi per andare all’estero. Anche un milione secondo me sarebbe poco.
      Lasciando l’Italia perdi la nostra sanità e non è secondo me facile sobbarcarsi tutto quanto in caso di problemi.
      Se uno ha magari non so, 3 milioni… forse la storia comincia ad avere un senso.
      Personalmente, se davvero, DAVVERO, avessi la sicurezza fili sempre tutto liscio, nel momento in cui comincerò a vendere, potrei pagare la tassa sul venduto e finirla lì, anche perché il mondo si sposta verso sempre più verso l’uso della criptovaluta direttamente senza passare dalla FIAT e quindi per usare la crypto posseduta non sarà sempre necessario venderla. Già alcune case sono state vendute in btc in Italia ed a Milano c’è mi sembra un avvocato specializzato in queste cose.
      Quindi vendendo ed avendo questo come unica entrata, una persona che vive di trading non avrebbe una tassazione del tipo il 60% ma “solo” del 26.
      Non so perché però ma penso il nostro governo riuscirà a creare problemi pure su questo.

  23. Salve, io volevo sapere questa curiosità, visto che man mano l’uso delle crypto si sta diffondendo sempre di più e nel mondo è possibile acquistare beni mobili ed immobili di ogni genere, nel caso di acquisto auto o supercar e immobili anche esteri, come ci si dovrebbe comportare a transazione fatta?? ( visto che la blockchain fa le veci notarili tra l’altro?).
    Queste cose dobbiamo saperle bene tutti così ci si regola, ho fatto qst domanda in quanto io vorrei comprare auto e immobili.

    Grazie a chi saprà delucidarmi.

  24. Buonasera e grazie per articolo…posso fare un esempio con cifre tonde per capire meglio?
    Facciamo finta che oggi io acquisto 20k btc e subito con questi acquisto una ALTCOIN (stablecoin) con la quale praticamente accedo ad un servizio/fondo/investimento/prestito (chiamatelo come volete) e questo mi frutta (per farla semplice e veloce) il 10% mensile.
    Dopo 10 mesi il mio “portafoglio” è di 40k e per non superare i 51k detti sopra decido di incassare ogni mese quel 10%, quindi lo trasformo in BTC e poi €…di fatto non supero mai la soglia dei 51k per 7 giorni (ed effettivamente nemmeno per 1 ora)…quindi avrei una entrata “stabile” di 4k mensili esentasse (logicamente sto parlando di privato cittadino)? Quei 4k mensili quasi sicuramente accenderanno un campanello di allarme, però secondo la normativa dimostrando che queste cifre non sono illecite, non posso pretendere niente…giusto? Di nuovo grazie per l’articolo

  25. Buongiorno,
    se ho dei bitcoin su un Wallet di criptovalute e pago al supermercato con la carta dedicata o prelevo da un ATM (mettiamo 20 euro), devo dichiarare quei 20 euro sulla dichiarazione dei redditi? Oppure devo dichiararli solo se li deposito sul mio CC?

    Grazie.

  26. Io vorrei sapere una cosa, se si è in possesso di un piccolo wallet tramite per esempio coinbase, questo deposito verrà rilevato come patrimonio mobiliare dall agenzia delle entrate? E nel caso non viene rilevato, Va dichiarato nel momento in cui si richiede un isee?

  27. Lo stato come può sapere se quello che tu hai in btc su un wallet sia derivato da investimenti o transazione?
    Faccio un esempio:
    Se “X” dal suo wallet manda a 100 mila euro sul mio wallet in btc, (quindi tramite blockchain, assolutamente inverificabile come transazione) io potrei comunque dichiarare allo stato che sono redditi da plusvalenza, in quanto nessuno potrebbe mai sapere che c’è stato un terzo ad inviarmi tale cifra.
    Stesso esempio al contrario:
    Se “X” ha investito 1000 euro e sono diventati 100 mila lo stato come fa a sapere che sono effettivamente redditi da plusvalenza (speculativa) o redditi di varie transazioni (es. e-commerce con pagamento in btc)?
    Questo è molto importante perchè c’è una sottilissima differenza, ovvero il tema centrale LA PLUSVALENZA.
    Nel caso in cui io ricevo un pagamento da “x” di 100 mila euro, io non ho plusvalenza, ho un pagamento. Nel secondo caso se io investo 1000€ e arrivo a 100 mila per evitare LEGALMENTE di pagare il 26% mi basterà creare un’ulteriore wallet e passarci le crypto, in modo tale che nessuno possa verificare. Nel momento in cui io li converto in EURO cosa bisogna dichiarare allo stato?

  28. Vorrei fare una domanda ipotetica se da Kraken fai dei trasferimenti su un conto corrente per meno di 1000€ devo denunciarli quando si andrà dal commercialista e faccio la denuncia dei redditi dato che sono una persona fisica e privati cittadini devono pagare le imposte, sempre soltanto sulle eventuali plusvalenze, solo se superano 7 giorni consecutivi di detenzione di Bitcoin per un controvalore superiore a circa 51mila Euro.? Grazie per la risposta

  29. Il legislatore potrebbe decidere di trattare chi fa commercio di Bitcoin o fa mining in modo analogo a chi investe in oro. Per gli investimento in “oro” esiste la seguente regola: quando si compra non si pagano tasse, è anche esente da IVA (solo se in lingotti 900/1000 e non per i gioielli). Solo quando si rivende e i soldi arrivano sul conto corrente si è tenuti a denunciare la plusvalenza e a pagare le tasse: il 26% sulla differenza tra quando venduto e acquistato se si è in possesso di documenti giustificativi. Se non si hanno documenti, per esempio l’oro è stato ereditato o comprato tanti anni fa, allora lo stato considera una plusvalenza standard del 25%, ossia assume che il guadagno sia stato il 25% del prezzo venduto e su questa parte si deve pagare il 26% di tasse.

  30. Vorrei fare una domanda se una persona fa la spesa con la carta coinbase quindi spende btc deve pagare le tasse su quello che ha speso.
    Grazie

  31. Buona giornata, una domanda… se per esempio ho 70.000€ sul wallet di Coinbase e ne trasformo 15.000 in euro lasciandoli sempre in custodia a Coinbase, questi ultimi devo dichiararli col 26%?
    Oppure devo pagare la plusvalenza solo se i 15.000€ rientrano sul mio Conto Corrente?

  32. Buongiorno, esiste un termine di prescrizione per evitare multe (nel momento in cui mi faccio bonificare da un exchange una somma superiore ai 51.000 euro) avendo comprato criptovaluta nel corso degli anni (quando il valore era ancora relativamente basso) in contanti e non avendola mai dichiarata? Grazie.

  33. Circa l’articolo di Marco Cavicchioli vorrei fare presente che la valorizzazione delle cripto, che non deve superare euro 51.645,69 per più di sette giorni consecutivi per non essere soggetti alla tassazione di eventuali plusvalenze, secondo l’art.67 del DPR n.917/86 la valorizzazione deve essere “CALCOLATA secondo il CAMBIO vigente all’inizio del periodo di riferimento”, cioè praticamente al primo gennaio dell’anno in questione. A mio avviso pertanto non importa la valorizzazione delle cripto durante l’intero anno ma solo la loro valorizzazione nei primi sette giorni dell’anno, valorizzazione CALCOLATA sulla QUOTAZIONE del primo gennaio di quell’anno. Così a me sembra secondo l’art.67.

  34. Qualcuno ferrato può spiegare meglio perchè alcune cose non sono chiare? Se pago beni e servizi solo in crypto evito legalmente le tasse? In quel caso è ininfluente quanto hai? Se si, quali mezzi permettono queste operazioni ? Per quanto riguarda il convertire in euro mi sembra di aver capito che il controvalore di 51 mila euro riguardi il valore medio su 1 settimana consecutiva di giacenza. E’ corretto? Se si, vuol dire che se prelevi nella settimana per scendere sotto la soglia, di fatto, rimani esentato dal pagare le tasse? Qualcuno è in grado di chiarire? Soprattutto su eventuali metodi di pagamento direttamente in crypto avere riferimenti? Grazie

  35. Salve, se vendo una casa del valore di 100keuro in bitcoin devo pagare il 26% su tutto quando poi li trasferisco sul conto?
    Grazie

  36. Pero , non ho mai trovato informazione su MINING
    se uno ,compra una machina da 6.000 euro che mina circa 40E in 24h , deve dichiarare qualcosa ?

  37. salve a tutti. essendo che opero su un exchange facendo trading a livello giornaliero dovrei pagare le tasse ogni volta che converto btc in euro ad esempio?
    oppure finche i soldi non vengono trasferiti sul conto bancario posso effettuare tutte le conversioni che voglio? grazie mille in anticipo per la risposta.

  38. Prendiamo per esempio il browser Brave, che tramite una politica di pubblicità non targetizzata alla persona, ricompensa la persona che guarda la pubblicità con una criptovaluta creata da loro.
    Non sono state scambiate o è stato fatto mining, ne convertendoli in euro ammontano neanche in 100 anni a 100 milioni delle vecchie lire. Come si deve comportare il cittadino privato?

  39. Salve, quindi per capire, se io sul mio wallet coinbase ho una giacenza inferiore a 51.000 euro non devo pagare tasse? Un’ultima informazione se è possibile, se io che ho wirex ricevo soldi da altre persone o da altri wallet, sempre cifre che sono al di sotto della soglia di 51.000 euro c’e’ possibile che il fisco mi venga a chiedere da dove arrivano quei soldi? oppure se si sta sotto certe soglie non ti viene chiesto niente?

    • @marco
      Se ricevi crypto come compenso per lavori svolti potranno sempre chiederti conto della loro origine.

      Le soglie esistono solo per le operazioni di trading non per i redditi.

      Riguardo coinbase: se hai giacenza sotto soglia e vendi, non paghi tasse; se hai giacenza sopra soglia e non vendi, non paghi tasse.

      Tutto questo a mio personale avviso, non è un parere legale/professionale.

  40. Salve a tutti, ho letto tutti i commenti esposti ma purtroppo non riesco ancora a cavare un ragno dal buco…tutto troppo nebuloso.
    Si parla sempre di cifre altissime, di centinaia di migliaia o milioni…ma proviamo invece a parlare di cifre piu’ cristiane e modeste che magari molti compreso me hanno nei loro wallet.
    Infatti, faccio il mio esempio, ovvero io in totale ho investito passando su coinbase circa 1.600€ comprando BTC a partire dal 2017 circa. Con quei BTC ho comprato successivamente alcune altcoin e portate sul mio wallet desktop. Nel corso di questi ultimi anni, ho scambiato quelle alt per altre, e per molto tempo sono stato in perdita, cioe’ al di sotto dei 1.600€ iniziali investiti. In questi giorni di BullRun qualche altcoin si e’ alzata e ho potuto venderne alcune e fare cashout da Coinbase di circa 1.400€ sul mio conto postale. Il mio dubbio e cruccio e’ se questi soldi devo dichiararli oppure no perche’ abbondantemente al di sotto dei 51.000€, o invece devo dichiararli comunque…e se cosi’ fosse, che plusvalenza ho?
    Alcune altcoin me le sono lasciate sul wallet, e alcune le ho vedute per 1.400€, cifra piu’ bassa dei 1.600€ iniziali investiti.
    E comunque al momento attuale le coin che ancora detengo hanno un valore totale irrisorio.
    Se un’anima pia riuscisse ad aiutare me e migliaia di altre persone che stanno su cifre molto basse da come detto poc’anzi, ve ne sarei molto grato.
    In sostanza: devo pagare le tasse su 1.400€ portati sul mio conto?
    Grazie.

  41. Buonasera, se io avessi monete per un valore di circa 100.000 e decido di venderle tutte oggi, poi prelevo solo 50.000 mila quest’anno e gli altri l’anno successivo, devo pagare lo stesso la tassazione del 26% ?

  42. Buongiorno a tutti, se una persona ha circa 60 eth (acquistati negli anni per circa 15.000 euro) e quindi attualmente circa 100.000 euro e decide di vendere 30 eth e quindi di incassare 50.000 euro, mentre gli altri 30 eth li scambierà in euro il prossimo anno, bisognerà poi pagare il 26% o no visto che ogni anno vengono ricevuti meno dei 52.000?
    Se la persona invece vende tutti i 60 eth e poi lo stesso girono preleva 50.000 euro mentre la rimanenza la rinveste subito per comprare nuovamente eth. Cosa succede in questo caso?
    In base a quanto detto in entrami i vasi non dovrebbe superare per 7gg la plusvalenza di 52.000

  43. quindi sotto i 51 mila euro non pago nulla,le cripto sono virtuali i wallet sono privati,come fa un commercialista a calcolare le plusvalenze se faccio 5mila operazioni all’anno, se scambio valute cripto etf virtuali doppie monete ,io verso in euro dal conto,ma poi se i miei 5 milioni di euro sono distribuiti su 300 cripto diverse che poi cambierò o reinvestirò o venderò con il take profitto come fa la gdf o la Consob a trovare le mie plus tra i miliardi di movimenti al minuto che ci sono nel mondo cripto,apro 50 conti digitali on line ed incasso a periodi il cambio valute dei vari wallet,cambiando gli euro in moneta turca russa polacca o brasiliana per poi ritornare a reinvestire in qualche exchange e reincassare a frazioni i miei guadagni in dollari per poi scambiarsi in euro ,come fa lo stato a tassarmi?

  44. buongiorno, mi chiamo giancarlo e da qualche mese ho iniziato con piccole somme ( totale eu 4.600,00 ) ad investire in titoli e criptovalute. Quindi se ho capito bene, avro’ tasse da pagare solo se riesco per 7 giorni consecutivi ad avere almeno 51.000 euro in cripto , ma questo in totale su tutte le cripto sommate tra loro, oppure su una sola nello specifico , e quindi per esempio solo litecoin o bitcoin?? E nel caso non raggiungessi mai questo importo, mi sembra da capire che al momento non devo dichiarare nulla, anche se avro’ qualche centinaio di euro di profitto, o mi sbaglio ? Grazie per le eventuali risposte

  45. Molti, forse troppi si lamentano delle tasse. Però esiste il libero arbitrio e quindi si può scegliere tra il non avere niente e quindi non pagare niente, oppure avere qualcosa e pagarci le tasse.

  46. Buongiorno,
    una domanda…. ho chiuso un conto con una società di trading con sede ininghilterra..pari a circa 150.000 euro . Prima di accreditarmi laa valuta nel mio conto corrente mi chiedono che devo pagare in anticipo a loro con un bonifico a parte le tassassazione del 26% …. è giusto ciò ? o prima mi devono accreditatre il mio dovuto e solo dopo che ho incassato devo pagare il 26% allo stato ?

  47. Ciao , quesito , se ho investito 500 euro in bitcoin tramite una pubblicità su Facebook, ho guadagnato 6200 euro devo pagare il 26 % sul guadagno x averli?

  48. SCUSATE SE USO I MIEI BITCOINS PER COMPRARE ONLINE BUONI AMAZON, NON HO CONVERTITO IN EURO E QUINDI NIENTR TASSE ? GIUSTO?

  49. Salve, si parla di tutto per non pagare le plusvalenze ma nessuno spiega concretamente come si fa ad applicare la tecnica legale del “DBD “
    Ossia quella di mettere del collaterale e richiedere un prestito, a quanto so con questa strategia non si paga assolutamente un bel niente.
    Chi ha competenza potrebbe chiarire tale strategia ?
    Grazie a nome di tutti .

  50. Buongiorno;
    volevo un chiarimento su etoro, le plusvalenze di una chiusura di crypto, quindi sul conto della piattaforma e li reinvesto sempre nella piattaforma senza trasferirli in banca (quindi non un vero aumento di guadagno) bisogna pagarci le tasse; o solo se i soldi li metto sul conto in banca?
    Altra domanda su una exchange invece se compro crypto con es: 1000 euro e il suo valore sempre in crypto aumenta e supera i 52000 euro per più di una settimana senza trasformarli in euro ci devo pagare il 26%? no, solo se li trasformo in euro e li porto in banca, giusto?
    Altra domanda, se guadagno una cifra superiore a 52000 euro (plusvalenza) e nel spostarli dalla piattaforma al conto in banca sbaglio a fare qualche cosa e vanno persi e dunque non ci sono più, devo pagare lo stesso il 26% e indebitarmi?
    ps ho letto molto a riguardo ma ci sono alcune contradizioni da una pubblicazione ad un altra

    grazie per le vostre eventuali risposte

  51. In caso di avere più di 50.000€, le plusvalenze ai pagano sempre solo quando si cambia a euro o anche da crypto a crypto?

    • E cmq non basterebbe fare una donazione a un familiare diretto ( moglie madre etc ) di 40000€ che é tassato al 6% e così fare cash out senza pagare tasse? Meglio il 6 che il 26%

  52. Ciao scusate se io ho 45.000 euro nel mio wallet percepiti grazie a investimenti in vari siti con interessi alti. Devo fare un bonifico in banca e devo giustificare qualcosa? Grazie

  53. Daniele, ciao chiedo cortesemente, fatemi capire, io ho un 1,5 BTC per un valore in € di 32000 , devo accreditarlo nel mio conto corrente in Italia, cosa devo pagare?

  54. Ho un wallet Coin base con circa 24000 euro.
    Il consulente della blokchain che me li ha convertiti, certo John Deere, mi invita a versare il 10% sul loro conto per trasferirli sul mio in Italia…
    Ho già versato 550 euro però mi dice di arrivare alla cifra altrimenti il tutto andrebbe ad una banca che se non riceve l’accredito cumulera’ interessi per il prelievo. Questa storia è nata da una telefonata fattami da altra blokchain dicendomi di aver versato nel 2017 euro pari ad attuali 0,85 bittcoin convertiti poi in euro dal maggio 2023…
    Volevo sapere se tutto questo è possibile e quindi conviene continuare a versare o è la solita truffa….

  55. Salve,sono Massimiliano, vorrei sapere se possiedo cryptovalute e ottengo delle plusvalenze sulle cryptovalute ma non le converto in euro devo pagare il 26% di tasse? Se ne converto solo una parte in euro pago il 26% solo su quella parte che converto?

  56. Buongiorno, mi hanno truffato 15 mila usdt in una piatta forma falso. Ho già fatto la denuncia alla polizia postale. Pero non ho ancora dichiarato all agenzia del entrate di questi soldi per monitoraggio fiscale come in possesso valuta estera. Entro 30 Novembre devo dichiarare questi soldi nel quadro RW. Cosa devo fare?? perche questi soldi non li ho piu.
    Grazie

  57. Salve,le tasse vengono pagate solo al passo delle crypto valute in euro o comunque sulla plusvalenza del patrimonio crypto?

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Baldassare Poma

Baldassare Poma

Mi considero esperto di finanza e appassionato di criptovalute, settori in cui mi sono formato da autodidatta iniziando con i libri di Graham e Kiyosaki. Mi interesso di geopolitica per capire come sta cambiando il mondo e come potrebbero indirizzarsi i mercati nel lungo periodo e considero l'analisi tecnica uno strumento ormai totalmente superato. Amo studiare i mercati emergenti e le ultime frontiere dell'investimento, anche per questo Blockchain, DeFi, crypto exchange e le piattaforme dei broker online sono il mio pane quotidiano. Anche se credo che il mercato delle criptovalute debba ancora esprimere il suo potenziale, sono convinto che ci sia troppa spazzatura che come una zavorra deve essere mollata per fargli prendere il volo. Nel tempo libero frequento i casinò, sia fisici che online, soprattutto per dar sfogo alla mia passione per il blackjack e il poker. Questo mi ha dato una discreta esperienza nella selezione delle piattaforme migliori e dei giochi più remunerativi. Su Finaria cerco di trasferire la mia esperienza in questi ambiti, provando a comunicare in modo semplice e chiaro, con l'intento di trasferire le mie conoscenze a chi ambisce all'indipendenza finanziaria o vuole semplicemente farsi un reddito passivo. Nella vita privata cerco di ritagliarmi del tempo per stare all'aria aperta, studiare il sax, leggere almeno un libro al mese e viaggiare almeno una volta all'anno.