
Negli ultimi giorni, il mercato delle criptovalute ha assistito a un brusco crollo del valore di XRP, il token di Ripple. La situazione ha destato preoccupazione tra gli investitori e gli analisti, che monitorano attentamente l’andamento dei prezzi.
Sebbene le fluttuazioni siano una caratteristica comune nel settore delle criptovalute, il recente calo di XRP ha attirato particolare attenzione per la sua rapidità e intensità. Il prezzo del token, che fino al 31 gennaio si attestava intorno ai 3,10 dollari. Nelle ultime ore, invece, ha subito una discesa vertiginosa scendendo sotto i 2 dollari nel corso della notte.
Un parziale rimbalzo ha riportato il valore a circa 2,4 dollari. Le perdite tuttavia restano significative, con una riduzione del 15% rispetto al giorno precedente e del 12% rispetto al mese scorso. L’analisi storica mostra che il valore attuale di XRP, pur essendo inferiore alle aspettative di molti investitori, rimane superiore del 380% rispetto ai livelli precedenti alla vittoria elettorale di Trump.
Tuttavia, la delusione deriva dal fatto che, dopo la bull run di fine 2024, molti avevano sperato in un superamento dei 3 dollari. L’andamento del prezzo non è stato favorito da recenti notizie riguardanti Ripple, che ha sbloccato 400 milioni di XRP dalle proprie riserve, generando timori su un possibile impatto negativo sul valore del token.
Il crollo del prezzo di XRP
Il recente crollo del prezzo di XRP ha colto di sorpresa molti investitori, che si aspettavano un consolidamento sopra i 3 dollari. Dopo aver toccato i 3,10 dollari il 31 gennaio, il valore del token ha iniziato a scendere, scivolando sotto i 3 dollari durante la giornata di ieri. Durante la notte, la caduta si è accentuata, portando XRP al di sotto dei 2 dollari, prima di un rimbalzo parziale che lo ha riportato intorno ai 2,4 dollari.
La flessione del 15% su base giornaliera e del 12% su base mensile testimonia la fragilità del mercato in questo momento. Nonostante il crollo, va evidenziato che rispetto a tre mesi fa XRP mantiene un guadagno significativo, con un valore superiore del 380% rispetto ai livelli pre-elettorali.
Tuttavia, la delusione nasce dalle aspettative non soddisfatte. La bull run di fine 2024 aveva alimentato la speranza che XRP potesse spingersi ben oltre i 3 dollari, obiettivo che non è stato raggiunto. Il massimo storico del token, registrato a inizio 2018 a 3,8 dollari, rimane ancora distante, ma la discesa attuale lo pone a solo il 38% di distanza da quel picco. A peggiorare il quadro, la decisione di Ripple di sbloccare 400 milioni di XRP ha generato ulteriore pressione sul prezzo.
Storicamente, Ripple utilizza il 20-25% degli XRP sbloccati per la vendita, mentre il resto viene bloccato nuovamente per un mese. Tuttavia, il valore dei token in questione supera il miliardo di dollari, un elemento che potrebbe esercitare ulteriore pressione al ribasso sul prezzo di XRP nel breve termine.
Le cause del crollo di XRP
Il calo di XRP non è un fenomeno isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di flessione del mercato delle criptovalute. Nella notte, diverse altcoin hanno subito perdite significative. Bitcoin ha registrato una riduzione del 5%, mentre Ethereum e Dogecoin hanno perso il 15%, Solana il 6%, BNB l’11% e Cardano addirittura il 19%.
Due fattori principali spiegano questo crollo. Il primo riguarda l’intero settore delle criptovalute ed è legato all’improvvisa impennata del Dollar Index, che ha avuto un impatto negativo sul prezzo di Bitcoin. La discesa di BTC si è poi propagata a tutto il comparto crypto, determinando un effetto a cascata sulle altcoin.
Il secondo fattore riguarda esclusivamente le altcoin, che stanno scontando gli eccessivi aumenti registrati durante la bull run di fine 2024. Dopo una fase di euforia, il sentiment è diventato più prudente, portando a una correzione generalizzata dei prezzi.
Il ruolo della politica monetaria USA
L’aumento del Dollar Index è stato determinato dai timori derivanti dalle politiche economiche dell’amministrazione Trump, in particolare dall’introduzione di nuovi dazi. L’innalzamento dei costi di importazione potrebbe infatti alimentare l’inflazione, inducendo la Federal Reserve a rivedere la propria politica monetaria.
Lo stesso Trump, dopo aver inizialmente richiesto un taglio dei tassi di interesse, ha recentemente cambiato posizione, affermando che la Fed ha fatto bene a non ridurli. Il rischio di un rialzo dei tassi nei prossimi mesi sta influenzando negativamente i mercati finanziari, comprese le criptovalute. Un evento atteso nel prossimo futuro è l’approvazione da parte della SEC del primo ETF su XRP spot.
Sebbene molti investitori ripongano grandi speranze in questo sviluppo, l’esperienza con l’ETF su Ethereum spot, introdotto a luglio 2024, suggerisce che l’impatto immediato sul prezzo potrebbe essere limitato. Nel medio termine, però, la presenza di un ETF potrebbe attrarre nuovi capitali dai mercati tradizionali, favorendo un recupero dei prezzi. Sul lungo periodo, molto dipenderà dall’andamento del Dollar Index: un suo calo potrebbe innescare un’inversione del trend attuale.
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