Sembra solo ieri, invece dal lancio degli ETF su Ethereum è già passata addirittura una settimana, e nella testa di molti sarebbe dovuto essere l’evento economico del 2024 per eccellenza.
Almeno questo è ciò che gli investitori speravano: già con il lancio degli ETF Bitcoin è stato dimostrato che miliardi di dollari possono essere versati sul mercato attraverso i fondi negoziati in borsa e lo stesso si auspica ora per Ethereum, entrato ufficialmente in borsa lo scorso martedì ma che, almeno fino ad ora, non sembra aver fatto particolarmente breccia.
Una prima settimana di vendite
Si potrebbe essere tentati nel pensare che se tutte le richieste di messa in commercio degli ETF su Ethereum avvenissero praticamente in contemporanea, gli afflussi di capitale potrebbero verificarsi solo nella prima settimana, perché non c’è ancora nulla da vendere se nessuno ha ancora investito.
Ciò sarebbe anche logicamente vero, se non fosse che la realtà dei fatti quasi mai è un alternanza bianco/nero, quanto più una grande scala di possibilità. Proprio come con Bitcoin, Grayscale aveva infatti già un proprio fondo fiduciario Ethereum sul mercato prima che il suo ETF fosse approvato, attraverso il quale gli investitori potevano investire nella criptovaluta.
Nel momento in cui è stato approvato il fondo ETF per Ethereum, i due sono stati fusi per consentire di avere nell’immediato la possibilità di negoziare in entrambi i sensi. A ben vedere, poi, questa possibilità di poter puntare subito sulla vendita è stata immediatamente colta dagli investitori. Solo nei primi 4 giorni di negoziazione, infatti, Grayscale ha venduto ETH per un valore di oltre 1,5 miliardi di dollari per conto dei suoi clienti.
Va segnalato però come questo sia un problema quasi esclusivamente limitato all’offerta di Greyscale, in quanto quasi tutti gli altri fondi hanno registrato una settimana di afflussi importanti per oltre 1,1 miliardi di dollari totali, principalmente tramite Blackrock.
Andamento simile a quello di Bitcoin
I dati, insomma, non dovrebbero far assolutamente pensare ad un flop di qualche tipo. Anzi, a ben guardare i numeri sembrerebbero essere molto molto simili a quelli che erano stati fatti registrare da Bitcoin nel corso di gennaio 2024.
Infatti, anche il prezzo del Bitcoin è crollato nelle prime due settimane dopo il lancio sul mercato degli ETF Bitcoin, in parte a causa dell’effetto sell-the-news da parte degli investitori privati e in parte a Grayscale.
Sebbene BlackRock & Co. siano riusciti a intercettare le vendite di Grayscale in quel momento, tanto che ci sono stati afflussi di capitali fin dall’inizio, la situazione è ancora paragonabile e permette di sbilanciarsi in previsioni sull’andamento futuro della vicenda ETF Ethereum.
Basta uno sguardo, rapido, all’andamento dei prezzi di Bitcoin per mostrare che, dopo la svendita di Grayscale, può verificarsi rapidamente un’inversione di tendenza e l’ETH potrebbe quindi sovraperformare il resto del mercato per un po’. Gli esperti ritengono che gli ETF avranno un effetto rialzista a lungo termine su Ethereum e che il prezzo potrebbe salire fino a 10.000 dollari.
Questa meme coin Layer 2 ha raggiunto i 6 milioni di dollari
L’impatto sul prezzo di ETH è stato finora gestibile, ma a lungo termine gli ETF probabilmente avranno un effetto rialzista poiché miliardi di dollari potrebbero essere pompati in Ethereum dai diversi fondi che offrono l’opportunità di investire direttamente tramite le contrattazioni di borsa.
Chi potrebbe essere avvantaggiato da queste circostanze è senza dubbio chi sta pensando di comprare Pepe Unchained (PEPU). Gli analisti prevedono infatti che le monete legate all’ecosistema Ethereum saranno tra le più colpite in positivo quando gli ETF spot su Ethereum raggiungeranno nuovi massimi. Pepe Unchained ($PEPU) è dotato di una propria blockchain, che è un Layer 2 per Ethereum in grado di elaborare le transazioni in modo più rapido ed economico.
Con la giusta combinazione di variabili, se PEPU dovesse avere il successo che sembra dimostrare già dalle sue prime fasi di crypto presale, questo potrebbe davvero essere il cavallo su cui puntare in futuro, perché potrebbe diventare presto un protocollo L2 richiestissimo dagli sviluppatori.
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