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La Cina crea un fondo per rilanciare l’industria dei microchip

La Cina è pronta a lanciare un nuovo fondo di investimento statale che mira a raccogliere circa 40 miliardi di euro per rilanciare il settore dei semiconduttori. Nel frattempo il Paese intensifica gli sforzi per recuperare terreno nei confronti degli Stati Uniti e gli altri rivali commerciali.

È probabile che sia il più grande dei tre fondi lanciati dal China Integrated Circuit Industry Investment Fund, noto anche come “Big Fund”.

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L’obiettivo è di raccogliere 300 miliardi di yuan (40 miliardi di euro circa), una cifra che andrebbe a superare fondi con le migliori Azioni cinesi lanciati nel 2014 e nel 2019, che secondo i rapporti del governo cinese hanno raccolto rispettivamente 138,7 miliardi di yuan e 200 miliardi di yuan.

Uno dei principali settori d’investimento di questo nuovo fondo sarà l’attrezzatura per la produzione di chip e semiconduttori.

Il presidente Xi Jinping sottolinea da tempo la necessità che la Cina raggiunga l’autosufficienza nel settore dei semiconduttori. Questa necessità è diventata ancora più urgente dopo che Washington ha imposto una serie di misure di controllo delle esportazioni negli ultimi due anni, sollevando i timori che Pechino potesse utilizzare dei chip avanzati per potenziare le proprie capacità militari.

Questo sta attraendo capitali verso alcune delle migliori Azioni semiconduttori, infatti aziende come Nvidia, AMD e Tencent stanno vedendo crescere le loro quotazioni nelle ultime settimane.

Lo scorso ottobre gli Stati Uniti hanno varato un ampio pacchetto di sanzioni, che ha tagliato l’accesso della Cina ad attrezzature avanzate per la produzione di chip, e gli alleati degli Stati Uniti come Giappone e Paesi Bassi hanno adottato misure simili. Mentre la Cina ha risposto limitando le esportazioni di germanio e gallio, metalli essenziali per l’industria dei semiconduttori.

Il Ministero delle Finanze cinese prevede di contribuire con 60 miliardi di yuan, ma non si ha ancora conoscenza se ci sono già altri contributori.

L’Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato, che gestisce la comunicazione ai media per conto del governo, del Ministero delle Finanze e del Ministero dell’Industria, della Tecnologia e dell’Informazione, non ha risposto immediatamente alle richieste fatte dai giornalisti.

Chi raccoglierà i fondi?

Il processo di raccolta fondi richiederà probabilmente mesi e non è ancora chiaro quando verrà lanciato il nuovo fondo o se verranno apportate ulteriori modifiche al piano.

Tra i sostenitori dei due precedenti fondi di Big Fund figurano il ministero delle Finanze ed enti statali dalle tasche generose come China Development Bank Capital, China National Tobacco Corporation e China Telecom.

Nel corso degli anni, Big Fund ha fornito finanziamenti alle più grandi fabbriche di chip della Cina, Semiconductor Manufacturing International Corporation, Hua Hong Semiconductor, Yangtze Memory Technologies (un produttore di memorie flash), e a una serie di aziende e fondi più piccoli.

Questo genere di politiche ha influenzato le Azioni più promettenti del 2023 che stanno confermando le nostre aspettative.

Nonostante questi investimenti, l’industria cinese dei chip ha faticato a svolgere un ruolo di primo piano nella catena di fornitura globale, in particolare per i chip avanzati necessari per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Il Big Fund sta valutando la possibilità di assumere almeno due istituti per investire il capitale del nuovo fondo, hanno detto le tre persone.

Questo deriva dal fatto che diversi alti funzionari ed ex funzionari di SINO-IC Capital, gestore unico dei primi due fondi del Big Fund, sono indagati dall’autorità anti-corruzione cinese dal 2021. Ciononostante, SINO-IC Capital dovrebbe rimanere uno dei gestori del terzo fondo.

Funzionari cinesi hanno anche contattato China Aerospace Investment, il braccio di investimento della China Aerospace Science and Technology Corporation (di proprietà statale), per discutere se potrebbe essere uno dei manager.

Di sicuro, anche nei mercati occidentali, sono in tanti pronti a investire in questi fondi, anche grazie alla possibilità di farlo attraverso le Azioni frazionate grazie ad alcuni broker online. La battaglia dei chip è probabilmente quella che maggiormente deciderà il futuro delle tecnologie a livello mondiale.

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Baldassare Poma

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Mi considero esperto di finanza e appassionato di criptovalute, settori in cui mi sono formato da autodidatta iniziando con i libri di Graham e Kiyosaki. Mi interesso di geopolitica per capire come sta cambiando il mondo e come potrebbero indirizzarsi i mercati nel lungo periodo e considero l'analisi tecnica uno strumento ormai totalmente superato. Amo studiare i mercati emergenti e le ultime frontiere dell'investimento, anche per questo Blockchain, DeFi, crypto exchange e le piattaforme dei broker online sono il mio pane quotidiano. Anche se credo che il mercato delle criptovalute debba ancora esprimere il suo potenziale, sono convinto che ci sia troppa spazzatura che come una zavorra deve essere mollata per fargli prendere il volo. Nel tempo libero frequento i casinò, sia fisici che online, soprattutto per dar sfogo alla mia passione per il blackjack e il poker. Questo mi ha dato una discreta esperienza nella selezione delle piattaforme migliori e dei giochi più remunerativi. Su Finaria cerco di trasferire la mia esperienza in questi ambiti, provando a comunicare in modo semplice e chiaro, con l'intento di trasferire le mie conoscenze a chi ambisce all'indipendenza finanziaria o vuole semplicemente farsi un reddito passivo. Nella vita privata cerco di ritagliarmi del tempo per stare all'aria aperta, studiare il sax, leggere almeno un libro al mese e viaggiare almeno una volta all'anno.