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Bitcoin, effetto “collo di bottiglia” sugli exchange: il prezzo salirà?

Giuliana Morelli

La riduzione progressiva delle riserve di Bitcoin sugli exchange di criptovalute sta generando uno scenario definito da molti osservatori come un vero e proprio “collo di bottiglia” dell’offerta. La dinamica si sviluppa in un contesto di forte interesse istituzionale e retail, amplificato dalla crescente percezione di Bitcoin come riserva di valore in un panorama economico ancora segnato da incertezza. 

A fronte di una quantità massima limitata a 21 milioni di unità, il numero effettivo di BTC disponibili per la compravendita si sta rapidamente assottigliando. Una tendenza che spinge molti investitori a ritirare i propri asset dalle piattaforme centralizzate, destinandoli a modalità di custodia privata.

I segnali provenienti dai flussi sugli exchange indicano una contrazione costante, in parallelo con un incremento marcato del prezzo. Tale configurazione richiama i presupposti classici di uno shock dell’offerta, capace di innescare ondate speculative e rivalutazioni improvvise. In questo quadro, la scarsità si trasforma in catalizzatore di valore.

Riserve in calo, offerta limitata: Bitcoin verso uno shock dell’offerta

Il panorama degli exchange centralizzati sta evidenziando segnali sempre più marcati di contrazione nella disponibilità di Bitcoin. Dal 2022 al 2025, le riserve aggregate sono passate da circa 3,25 milioni a 2,55 milioni di unità, con un calo superiore al 20%. 

Una diminuzione che non appare temporanea, ma frutto di un comportamento strutturale da parte di investitori retail e istituzionali che, una volta completato l’acquisto, tendono a ritirare i fondi verso soluzioni di cold storage o wallet crypto non custodial. Il dato assume ancora più rilevanza se confrontato con l’andamento del prezzo nello stesso periodo: un incremento da 20.000 a oltre 93.000 dollari, pari a un aumento di circa il 360%.

L’interazione tra offerta limitata e domanda crescente genera una tensione positiva sui prezzi, accentuata dalla progressiva istituzionalizzazione del mercato. In seguito all’elezione di Donald Trump, divenuto un simbolo di apertura verso il mondo crypto, numerose banche e fondi hanno iniziato ad accumulare posizioni su Bitcoin, contribuendo a drenare liquidità dagli exchange. 

A rendere ancora più rigido il meccanismo è l’effetto combinato con il dimezzamento periodico della ricompensa per i miner, il cosiddetto halving. Eventi di questo tipo, riducendo ulteriormente il tasso di emissione di nuovi BTC, agiscono da freno sull’offerta proprio mentre la domanda tende a rafforzarsi.

In condizioni simili, la pressione sui prezzi tende ad aumentare. L’effetto collo di bottiglia accentua la competitività tra acquirenti, inducendo una spirale rialzista che può sfociare in accelerazioni improvvise. Non si tratta soltanto di una dinamica teorica: la correlazione storica tra diminuzione delle riserve e apprezzamento del prezzo è documentata in diversi cicli precedenti. 

Le previsioni per BTC sono fortemente al rialzo

La storia dei cicli di Bitcoin ha spesso mostrato che gli shock dell’offerta possono tradursi in rally di portata eccezionale. L’halving del 2020 precedette una fase di espansione culminata in nuovi massimi storici. 

Analogie con il contesto attuale non mancano: il recente halving ha coinciso con una nuova fase di accelerazione, durante la quale BTC ha registrato un incremento superiore al 10% nell’arco di una settimana, portando il guadagno annuo al 45,49%. 

Proiezioni di natura comparativa indicano che un movimento simile a quello del 2016, applicato ai valori attuali, condurrebbe il prezzo fino a oltre 350.000 dollari. Sebbene ogni ciclo presenti specificità proprie, l’evoluzione delle dinamiche offre spunti rilevanti per le aspettative future.

L’interesse istituzionale rafforza l’ipotesi di una continuità del trend. I portafogli a lungo termine, spesso inattivi per mesi o anni, riducono ulteriormente la liquidità disponibile sul mercato, irrigidendo la risposta dell’offerta alle variazioni della domanda. 

In uno scenario del genere, Bitcoin si conferma ancora una volta come asset deflattivo in un’epoca di alta inflazione percepita, catalizzando flussi da parte di investitori alla ricerca di protezione e rendimento. Il mercato, nella sua fase attuale, sembra puntare su una narrazione in cui l’ascesa dei prezzi non è solo possibile, ma strutturalmente motivata.

I benefici dello shock riguarderanno anche questo token in presale

A beneficiare di questa configurazione non è soltanto Bitcoin. Progetti paralleli che orbitano intorno all’ecosistema del BTC iniziano a raccogliere l’interesse degli investitori. Tra questi, BTC Bull Token (BTCBULL) emerge come uno dei casi più seguiti. 

Si tratta di un asset digitale che combina la logica delle migliori meme coin con un sistema di ricompense ancorato ai livelli di prezzo di Bitcoin. La formula prevede la distribuzione gratuita di BTC ai possessori del token ogni volta che la criptovaluta madre supera determinati gradini di prezzo, come i 150.000 dollari.

Nella fase attuale, la prevendita ha già raccolto 5 milioni di dollari, segno di un’attenzione crescente da parte del mercato. Il meccanismo premiale integrato nella tokenomics attrae sia investitori speculativi sia utenti che intendono diversificare le proprie esposizioni pur rimanendo ancorati all’andamento di Bitcoin. 

In un contesto in cui l’offerta si fa sempre più scarsa e i segnali macroeconomici alimentano un sentiment positivo, anche strumenti secondari legati al BTC potrebbero trovarsi in una posizione favorevole per cavalcare l’onda del prossimo rally.

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Giuliana Morelli

Dr.ssa Giuliana Morelli, con una Laurea Magistrale in Economia e Management, ha maturato una solida esperienza nel settore finanziario ed economico durante gli anni di lavoro come consulente aziendale. Nel 2010, ha intrapreso una nuova avventura fondando la sua società di consulenza, attraverso la quale offre supporto a imprese e individui nel navigare il complesso mondo degli investimenti e del trading.

La sua expertise si estende anche al vivace settore delle criptovalute, dove esplora l'intersezione tra trading tradizionale e tecnologie emergenti come la Blockchain. Giuliana collabora attivamente con diversi studi professionali ed è una figura di spicco in numerose iniziative legate a Fintech, Blockchain, nonché in vari incubatori e acceleratori di impresa.

Giuliana ha una passione per l'attualità, cosa che le permette di fornire ai lettori analisi puntuali e aggiornate sulle ultime novità del settore. Con una comunicazione chiara e precisa, mira a rendere il mondo del trading e degli investimenti comprensibile e accessibile a tutti, sia che si tratti di principianti o di investitori esperti.

All'interno del team gestisce con passione e dedizione il ramo relativo alle news, sia crypto che di finanza classica.