Quando Bitcoin venne lanciata ufficialmente nel lontano 2009, la valuta digitale era in realtà destinata a rappresentare un’alternativa alla “finanza centralizzata” e alle valute fiat. La moneta dovrebbe poter essere utilizzata per i pagamenti digitali in qualsiasi parte del mondo, anche in quei paesi e territori in cui le persone non hanno accesso a un conto bancario.
Con Bitcoin i pagamenti sarebbero dovuti essere possibili anche senza banche grazie alla perfetta rete peer-to-peer. Almeno questa è la teoria. Tuttavia, il fondatore e CIO di Cyber Capital, Justin Bons, vede le cose in modo diverso. Secondo la sua interpretazione, Bitcoin avrebbe smarrito questa strada diventando un asset elitario, disponibile pienamente solo per i più ricchi, che perderebbe la sua natura di asset per la finanza decentralizzata (DeFi).
Bitcoin è un’alternativa valida solo per i ricchi?
Bons ha recentemente scritto sul suo profilo X come Bitcoin (BTC) sia ormai accessibile solo a una piccola élite di utenti facoltosi e ha descritto la moneta come un disastro imminente. Ha messo in dubbio la futura redditività della criptovaluta, non considerando convincenti né la sua sicurezza né la sua presunta scarsità.
Le sue dichiarazioni critiche arrivano in un momento in cui BTC sta attraversando un mercato rialzista, dovuto almeno in parte alla maggiore partecipazione degli investitori istituzionali. Aziende come MicroStrategy, guidata da Michael Saylor, ad esempio, hanno aumentato significativamente le loro riserve di Bitcoin.
Ciò solleva interrogativi sulla potenziale centralizzazione della principale criptovaluta. Se la maggioranza dei 21 milioni di Bitcoin che esisteranno mai sarà posseduta da pochi, allora non si potrà più parlare di decentralizzazione e il controllo totale sull’ecosistema sarà nelle mani di pochi grandi investitori.
La questione della scalabilità di Bitcoin
Nella sua analisi, Bons ha anche evidenziato le vulnerabilità di Bitcoin, che secondo lui hanno il potenziale per condannare la criptovaluta in futuro. Tra questi ci sono i noti problemi di scalabilità della blockchain, che secondo lui sono un punto debole. Il basso volume di transazioni della piattaforma, ha affermato, potrebbe portare a un aumento delle commissioni e a una rete congestionata quando si verificano più attività.
Uno scenario del genere, simile ad una “corsa agli sportelli”, potrebbe destabilizzare l’intero ecosistema Bitcoin e, alla fine, portare al collasso. Con Bitcoin, ogni 10 minuti circa viene generato un blocco di circa 1 MB. La rete può elaborare circa 7 transazioni al secondo. In confronto: Ethereum ha 15 tps e Solana ha 65.000 tps. Bons ha inoltre criticato duramente il concetto di sicurezza a lungo termine di Bitcoin (BTC) e ha previsto un collasso entro i prossimi dodici anni.
Secondo lui la causa risiede nel rifiuto di Bitcoin di adeguare il limite di blocco come originariamente previsto da Satoshi. Questo fallimento, ha continuato Bons, costringerebbe Bitcoin ad abbandonare il suo limite di 21 milioni di monete e ad aumentare l’inflazione. Ciò alla fine porterebbe gli sviluppatori a dividere la blockchain esistente, creando due nuove catene, entrambe molto lontane dalla visione originale di Satoshi.
Da una crypto per pochi a una crypto per tutti: ecco un nuovo progetto Vote-To-Earn
Flockerz sta rapidamente attirando l’attenzione grazie a Flocktopia, una DAO innovativa interamente gestita dalla community “The Flock”, composta dai detentori del token FLOCK. Questo modello decentralizzato consente a chiunque acquisti il token in prevendita di entrare a far parte del processo decisionale con un investimento contenuto, offrendo un’esperienza democratica e inclusiva.
La struttura della DAO si basa su un sistema di governance semplice ma efficace: il peso del voto di ciascun membro è proporzionale alla quantità di token posseduti, garantendo una partecipazione diretta e incentivando un maggiore coinvolgimento.
Inoltre, l’innovativo sistema Vote-To-Earn premia attivamente gli utenti, assegnando loro ulteriori token FLOCK per ogni decisione a cui partecipano, mantenendo la community motivata e allineata agli obiettivi del progetto.
Il token FLOCK, attualmente in prevendita al prezzo di 0,0061504 dollari, rappresenta un’opportunità interessante sia per gli investitori che per gli utenti interessati alla crescita di Flocktopia, tanto che dagli ultimi report è possibile notare come siano sempre più gli appassionati che abbiano deciso di comprare FLOCK.
Oltre a consentire l’accesso alla DAO, i detentori possono sfruttare il meccanismo di staking su Ethereum per ottenere ricompense passive con un APY distribuito nell’arco di due anni. La prevendita, che ha già superato i 3,5 milioni di dollari, testimonia il forte interesse verso Flockerz e il suo ecosistema innovativo.
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