L’Unione Europea si muove finalmente in direzione delle criptovalute? Il 14 marzo era il giorno in cui si sarebbe dovuto approvare il nuovo pacchetto di misure legislative nei confronti delle valute digitali, definito MiCA (Markets in Crypto Assets Regulation).
Il MiCA è stato accettato dalla commissione per gli affari economici e monetari (ECON) del Parlamento Europeo, il cui obiettivo è quello di coordinare l’approccio normativo degli Stati dell’Unione Europea in termini di regolamentazione dell’industria delle criptovalute. Vediamo cosa è successo nella giornata di ieri e quali potrebbero essere le conseguenze di questo intervento così tanto atteso.
Adesso che succede alle crypto?
Il MiCA poteva diventare un grosso problema per l’industria delle criptovalute. Infatti, alcuni esponenti politici volevano che fosse imposto il divieto di mining Proof-of-Work, ossia quello di Bitcoin ed Ethereum su territorio europeo. L’approvazione anche di questo passaggio sarebbe stato deleterio perché avrebbe garantito la chiusura della maggior parte delle mining farm, con conseguenze catastrofiche per i prezzi e le previsioni sulle criptovalute.
In ogni caso, il pacchetto legislativo è stato approvato con una maggioranza di 31-23, con quattro esponenti che hanno deciso di astenersi. Uno degli scopi più importanti della normativa è quella di “garantire che il quadro normativo dei servizi finanziari dell’UE sia favorevole all’innovazione e non ponga ostacoli all’applicazione di nuove tecnologie”.
Il MiCA mira anche ad altro, ovvero, garantire il raggiungimento di obiettivi generali e correlati compreso, soprattutto, la certezza del diritto nell’industria delle criptovalute.
Secondo quanto presente nel MiCA, inoltre: “Affinché i mercati delle criptovalute si sviluppino all’interno dell’UE, è necessario un solido quadro giuridico, che definisca chiaramente il trattamento normativo di tutte le criptovalute che non sono coperte dalla legislazione esistente sui servizi finanziari”. Gli interventi a livello normativo mirano anche a supportare l’innovazione e “instillare livelli adeguati di protezione dei consumatori e integrità del mercato”.
Una ottima notizia per chi vuole comprare criptovalute e per tutti quelli che già detengono asset crittografici, infatti le paure di un ban per Bitcoin, anche se difficili da attuare, avevano fatto tremare tanti operatori del settore.
Il MiCA riguarda anche le stablecoin?
Uno degli ultimi punti che viene sottolineato dal nuovo pacchetto di leggi riguarda la stabilità finanziaria, concetto che si applica anche al mercato delle stablecoin.
I legislatori, infatti, non pensano che l’industria sia una minaccia per la finanza moderna, tuttavia, ritengono che il fenomeno delle stablecoin potrebbe minare questo equilibrio. Infatti, alcuni ritengono che la situazione potrebbe cambiare con l’avvento delle “stablecoin globali”, che cercano un’adozione più ampia incorporando funzionalità volte a stabilizzare il loro valore sfruttando gli effetti di rete delle imprese che promuovono questi beni.
In un certo senso, il pacchetto legislativo MiCA deriva dal recente ordine esecutivo delle criptovalute promulgato dal presidente Biden negli Stati Uniti: un appello all’azione affinché vari regolatori e agenzie si uniscano su un piano per regolamentare le criptovalute e proteggere i consumatori.
Ecco che il mondo si sta muovendo per iniziare la regolamentazione e non la lotta delle criptovalute, considerate sempre più degli asset validi e di interesse globale. Quali saranno le conseguenze di questa nuova era?
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