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Nike rischia una multa da 5 milioni di dollari per aver chiuso la piattaforma NFT

Laura Di Maria

Un gruppo di persone ha intentato una causa legale contro Nike questa settimana dopo che la società ha deciso di chiudere il suo progetto virtuale RTFKT lo scorso anno.

Gli acquirenti degli asset digitali accusano Nike di aver “tolto loro il tappeto da sotto i piedi”, espressione con la quale si fa riferimento in gergo alle comuni truffe crypto in cui i gestori di un progetto spariscono con i soldi raccolti. Gli accusatori sostengono che non avrebbero comprato gli NFT emessi da Nike se avessero saputo che si trattava di “titoli non registrati”, come riportato da Reuters.

La class action intentata dal gruppo di consumatori è stata depositata presso il Distretto Orientale di New York. Nello specifico si chiede un risarcimento per “danni non specificati superiori a 5 milioni di dollari per presunte violazioni delle leggi sulla tutela dei consumatori di New York, California, Florida e Oregon”.

Nike subisce una class action per aver chiuso il suo progetto NFT

Nike sta affrontando una causa da parte di un gruppo di investitori che sostengono che la chiusura improvvisa del progetto di asset digitali da collezione, RTFKT, abbia azzerato il valore dei loro acquisti, lasciandoli a fronteggiare pesanti perdite.

In una class action depositata venerdì presso il tribunale federale di Brooklyn, l’australiano Jagdeep Cheema e altri querelanti hanno accusato Nike di aver orchestrato un “rug pull” chiudendo la piattaforma a dicembre 2024.

Sostengono che la decisione di Nike abbia causato il crollo del valore di mercato dei token non fungibili (NFT) a marchio Nike e degli asset crypto correlati. I querelanti affermano che non avrebbero acquistato gli NFT al prezzo pagato, o non li avrebbero acquistati affatto, se avessero saputo che i token erano titoli non registrati e che Nike avrebbe potuto abbandonare il progetto senza preavviso.

Nike, che ha sede a Beaverton, Oregon, non ha ancora rilasciato commenti a proposito della causa intentata dagli investitori.

Le ambizioni digitali di Nike si scontrano con l’improvvisa chiusura di RTFKT

Il gigante dell’abbigliamento sportivo è entrato nel settore NFT nel 2021 quando impazzava la mania per gli NFT. La società allora aveva acquisito RTFKT, un marchio di moda e collezionabili digitali che univa gaming, cultura e tecnologia blockchain. L’azienda aveva celebrato l’acquisizione come un passo verso l’innovazione di nuova generazione.

Al suo apice, gli NFT di RTFKT hanno generato vendite per un valore di circa 168 milioni di dollari, grazie al sostegno del forte marketing di Nike e dall’entusiasmo crescente per la proprietà digitale.

Il momentum, però, si è esaurito. Nike ha annunciato la chiusura di RTFKT il 2 dicembre 2024, affermando che lo spirito di innovazione sarebbe continuato attraverso creatori e progetti ispirati al marchio.

Nike sotto accusa per non aver informato gli investitori sui rischi legati agli NFT

Gli investitori sostengono che la chiusura di RTFKT da parte di Nike li abbia colti di sorpresa. Accusano l’azienda di non aver dato informazioni sui rischi normativi legati agli NFT. Inoltre, evidenziano la lacuna legale negli Stati Uniti riguardo l’effettiva natura degli NFT.

La causa punta a ottenere risarcimenti per oltre 5 milioni di dollari. Fa riferimento a presunte violazioni delle leggi sulla protezione dei consumatori di New York, California, Florida e Oregon. Inoltre, il caso solleva interrogativi più ampi sul modo in cui i marchi dovrebbero approcciarsi ai progetti Web3, ora che l’attenzione normativa sugli asset digitali continua a intensificarsi.

Nike ha cercato di entrare nel settore NFT acquistando RTFKT nel 2021. Ma, come il progetto Starbucks Odyssey, non ha mai realmente funzionato, e l’azienda ha abbandonato l’idea annunciando a dicembre tramite l’account RTFKT X che avrebbe “chiuso le operazioni di RTFKT” entro la fine di gennaio di quest’anno.

Da allora, RTFKT sembra essere stato gestito da una sola persona, Samuel Cardillo, che giovedì ha pubblicato aggiornamenti sulla scomparsa improvvisa (e successiva ricomparsa) delle opere d’arte legate al progetto CloneX NFT.

L’epoca degli NFT è finita o manca il giusto progetto per rilanciarla? Scopri Fantasy Pepe

Dopo una vera e propria mania per gli NFT nel 2021, molti progetti hanno subito battute d’arresto da cui non sono più riuscite a riemergere. Molti progetti importanti sono scomparsi o hanno registrato perdite significative.

Eppure, la tecnologia NFT e il suo valore nel settore del gaming continua a essere apprezzato dai nuovi progetti in grado di superare i limiti e gli errori dei predecessori. È il caso del progetto Fantasy Pepe, un ecosistema a tema Pepe che combina mondo dei meme, intelligenza artificiale e calcio.

La combinazione bilanciata di alcuni tra i settori maggiormente in voga del momento rappresenta un punto di forza del progetto FEPE. Per questo motivo l’iniziativa di emettere NFT legati agli eventi clou delle partite giocate dall’AI, potrebbe rivelarsi la più promettente.

La piattaforma consente di scommettere sull’esito di brevi match della durata di 60 secondi tra personaggi meme allenati dall’intelligenza artificiale. Grazie a diverse componenti che uniscono gaming, dinamiche crypto e attrattiva mainstream, Fantasy Pepe (FEPE) si colloca tra le prevendite da tenere d’occhio in vista di un futuro apprezzamento al momento del lancio.

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Laura Di Maria

Laura Di Maria

Laura scrive per il web dal 2006 e dal 2015 lo fa come professionista. Nel 2019 ha scoperto il mondo delle criptovalute e la blockchain ed è stato amore a prima vista. Da allora non ha più smesso di occuparsi di questo settore. Ha scritto oltre 600 articoli su finanza, crypto e Web3 per alcune testate online, per esempio cryptorobin.it e il suo canale YouTube, o per Financer.com, collaborando con vari progetti italiani e internazionali prima di approdare a Cryptonews Italia. Si interessa di digital marketing e intelligenza artificiale, ha due figli e cerca, senza successo, di estendere la durata delle giornata oltre le canoniche 24 ore. La trovi su Linkedin e Telegram.