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Guai per Elon Musk: per la SEC l’acquisizione di Twitter non è conforme

Giuliana Morelli

La Securities and Exchange Commission (SEC) ha intentato un’azione legale contro Elon Musk, accusandolo di aver violato le normative sui titoli durante il processo di acquisizione di Twitter nel 2022. L’accusa sostiene che Musk non abbia rispettato l’obbligo di dichiarare tempestivamente alla SEC la sua partecipazione azionaria superiore al 5%, come previsto dalla legge. 

Questa omissione gli avrebbe permesso di continuare ad acquistare azioni della società a un prezzo inferiore rispetto al loro potenziale valore di mercato. Negli Stati Uniti, il superamento del 5% di partecipazione in una società per azioni USA richiede la presentazione del documento Schedule 13D, che informa il mercato e gli investitori di un cambiamento significativo nella proprietà. 

Secondo l’accusa, la mancata comunicazione avrebbe impedito un naturale incremento della domanda e del prezzo delle azioni, rappresentando una violazione delle regole di trasparenza e correttezza del mercato.

La SEC contro Musk

Elon Musk ha sempre respinto le accuse mosse dalla Securities and Exchange Commission (SEC), accusando l’agenzia di condurre una vera e propria “campagna” persecutoria nei suoi confronti. A dicembre, il suo avvocato Alex Spiro ha inviato una lettera al presidente della SEC, Gary Gensler, criticando aspramente l’agenzia per aver cercato di imporre un accordo finanziario in sole 48 ore al fine di evitare procedimenti legali. 

Secondo Musk e il suo team legale, questa richiesta sarebbe stata guidata da direttive improprie, lontane dalla ricerca della verità e della giustizia. Musk ha ribadito di essere vittima di un accanimento, con la SEC che, a suo dire, sfrutta le sue azioni legali per un fine punitivo piuttosto che regolatorio.

Non è la prima volta che Musk si scontra con la SEC. Nel 2018, l’agenzia lo aveva già perseguito per un controverso tweet in cui dichiarava di voler privatizzare le azioni Tesla a $420, causando volatilità sui mercati finanziari. Il caso si concluse con una multa di 20 milioni di dollari e l’obbligo per Musk di abbandonare temporaneamente la presidenza del consiglio di amministrazione di Tesla. 

Più recentemente, nel dicembre 2024, la SEC ha riaperto un’indagine su Neuralink, la startup di Musk specializzata in interfacce neurali, per presunte irregolarità nelle comunicazioni e operazioni aziendali. 

Tutti questi episodi non fanno che sottolinare un rapporto teso e duraturo tra Musk e l’autorità di vigilanza, alimentando un dibattito sulla regolamentazione delle attività imprenditoriali di una delle figure più controverse e innovative del nostro tempo.

Lo spettro del processo politico: l’ultima di Gensler

Le dimissioni di Gary Gensler dalla guida della SEC, che diventeranno effettive il 20 gennaio, coincidono simbolicamente con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, aprendo la strada a una nuova leadership più in sintonia con le politiche pro-mercato del neo-presidente. 

La nomina di Paul Atkins, noto per le sue posizioni favorevoli alle criptovalute e per il suo passato da commissario della SEC durante l’amministrazione di George W. Bush, potrebbe segnare una svolta significativa nell’approccio dell’agenzia. 

Per Elon Musk, che ha avuto un rapporto teso e conflittuale con la SEC durante il mandato di Gensler, questo cambio rappresenta una vittoria strategica: con un nuovo vertice più incline a sostenere le innovazioni tecnologiche e il settore delle criptovalute, Musk potrebbe vedere ridotta la pressione normativa su di sé e sulle sue aziende.

Tuttavia, le dimissioni di Gensler proprio nel giorno dell’insediamento di Trump potrebbero essere interpretate come una mossa tattica per complicare la transizione e minare indirettamente l’entourage del neo-presidente. 

Gensler, lasciando la scena in un momento critico, potrebbe aver voluto sottolineare il suo disaccordo con le politiche previste dalla nuova amministrazione, soprattutto sul tema degli investimenti in criptovalute, trasmettendo implicitamente l’idea di un cambiamento istituzionale sfavorevole ai valori regolatori promossi durante il suo mandato.

In questo contesto, il tempismo delle dimissioni potrebbe rappresentare una sorta di messaggio politico, sottolineando le differenze tra una visione più rigida e regolamentata del mercato e quella più permissiva e orientata al business che si prospetta con la guida di Atkins, vicino agli interessi di figure come Musk e Trump.

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Giuliana Morelli

Dr.ssa Giuliana Morelli, con una Laurea Magistrale in Economia e Management, ha maturato una solida esperienza nel settore finanziario ed economico durante gli anni di lavoro come consulente aziendale. Nel 2010, ha intrapreso una nuova avventura fondando la sua società di consulenza, attraverso la quale offre supporto a imprese e individui nel navigare il complesso mondo degli investimenti e del trading.

La sua expertise si estende anche al vivace settore delle criptovalute, dove esplora l'intersezione tra trading tradizionale e tecnologie emergenti come la Blockchain. Giuliana collabora attivamente con diversi studi professionali ed è una figura di spicco in numerose iniziative legate a Fintech, Blockchain, nonché in vari incubatori e acceleratori di impresa.

Giuliana ha una passione per l'attualità, cosa che le permette di fornire ai lettori analisi puntuali e aggiornate sulle ultime novità del settore. Con una comunicazione chiara e precisa, mira a rendere il mondo del trading e degli investimenti comprensibile e accessibile a tutti, sia che si tratti di principianti o di investitori esperti.

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