Da quando hanno iniziato le negoziazioni il 23 luglio, gli ETF su Ethereum sono stati oggetto di numerose analisi e previsioni. Molti dei partecipanti a questo nuovo mercato hanno osservato i cambiamenti avvenuti giorno dopo giorno e, come era naturale, l’attenzione principale è stata riservata al saldo degli afflussi e dei deflussi.
Questi, in particolare, sono stati meno positivi nelle ultime settimane poiché Grayscale Ethereum Trust ha registrato deflussi elevati. Ciò ha influenzato non solo l’intero bilancio degli ETF di Ethereum, ma anche il prezzo stesso del token ETH. Ora, però, per la prima volta dal loro lancio è stato segnalato un traguardo importantissimo: nessun deflusso registrato sugli ETF di ETH.
I motivi dietro i deflussi di Greyscale
A differenza degli altri ETF, il Grayscale Ethereum Trust esiste da molto più tempo. Pertanto, ha raggiunto un volume molto elevato di oltre 11 miliardi di dollari nel corso dei suoi diversi mesi di attività. Tuttavia, quando sono sono iniziate le negoziazioni degli ETF di Ethereum lo scorso 23 luglio, anche il fondo di Greyscale è stato convertito in un ETF a tutti gli effetti e di conseguenza i suoi deflussi sono stati accorpati nel computo generale.
Il fatto che il fondo di Greyscale generi molti più deflussi rispetto al resto degli ETF su ETH si deve alle sue alte commissioni. Infatti, con Fee fino al 2,5% annuo, ha costi significativamente più alti rispetto a tutti gli altri ETF, il che ovviamente non piace molto ai suoi investitori.
Per questo motivo molti investitori stanno attualmente ridistribuendo le proprie risorse finanziarie su altri fondi ETH. E dato che l’Ethereum Trust è un fondo fisico, come conseguenza dei deflussi Grayscale deve effettivamente vendere la quantità corrispondente di $ETH.
Ciò ha ovviamente avuto l’effetto di spingere il mercato al ribasso nell’ultimo periodo. In totale, infatti, sono andati persi quasi 2,3 miliardi di dollari. Adesso, il semplice fatto che questa “emorragia” di fondi sembri finalmente essere stata fermata, è sicuramente un vantaggio per gli investitori di ETH in quanto limita fortemente la pressione di vendita e permette al token di riprendere a crescere sul mercato.
Come ha reagito il prezzo di ETH
Nonostante l’ottima notizia, il prezzo di Ethereum ha reagito in modo calmo nel brevissimo termine. Nelle ultime 24 ore è infatti riuscito a guadagnare solo il 2,39%. Ovviamente, è comunque un risultato positivo e non è da escludere che questa piccola crescita possa gettare le basi per uno sviluppo futuro nelle prossime settimane.
Infatti, il motivo della crescita limitata può essere principalmente imputata ad una situazione di mercato ancora poco chiara e in cui gli utenti potrebbero dimostrare ancora qualche resistenza nel cimentarsi pienamente. Il Fear & Greed Index, attualmente a 37 punti, mostra infatti come regni ancora una certa situazione di stallo, ma che nel prossimo futuro potrebbe anche risolversi positivamente.
Una presale può trarre beneficio da questa situazione
Se le cose in casa Ethereum stanno migliorando, questa potrebbe essere un’ottima notizia anche per tutte quelle criptovalute che trovano spazio all’interno del suo ecosistema blockchain. Ecco perchè gli occhi di tutti stanno puntando su Pepe Unchained (PEPU), un token con una soluzione Layer 2 ottimizzata per Ethereum e che promette di rendere molto più veloce ed economico l’utilizzo della chain di ETH.
L’elevata ottimizzazione per Ethereum potrebbe portare numerosi sviluppatori a lanciare presto i loro token sulla catena PEPU, il che potrebbe far crescere rapidamente il valore del token. Attualmente i $PEPU sono ancora disponibili per la presale crypto, dopo aver raccolto quasi 9 milioni di dollari in pochissimo tempo.
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