La settimana che stiamo vivendo potrebbe essere una delle più intense dell’anno, e il primo evento tanto atteso è la comunicazione della Fed riguardo l’andamento dei prezzi nel mercato USA a Novembre.
Per adesso le Borse si stanno comportando in modo diverso, Piazza Affari ieri è salita, mentre il resto dei più importanti mercati europei è sceso. Anche le Borse asiatiche si sono mosse in modo misto e in generale gli investitori sembrano voler restare in attesa delle comunicazioni della Federal Reserve.
Inoltre, c’è anche attesa per il discorso del presidente della BCE che potrebbe smuovere le acque nell’eurozona.
Il dollaro cresce nell’attesa
L’escalation del conflitto in Ucraina sta aumentando l’avversione al rischio degli investitori, che adesso preferiscono attendere le comunicazioni della Fed diversificare gli investimenti rifugiandosi nel dollaro. Finora le politiche adottate dall’ente statunitense non sono riuscite a tenere sotto controllo i parametri macroeconomici chiave, come l’inflazione e la disoccupazione.
Alle 12 italiane, l’indice del dollaro era piatto a 105,02, in calo dello 0,1% rispetto a ieri, dopo aver toccato il picco ventennale di 114,78 a fine settembre. Il più grande calo giornaliero dell’indice del dollaro e il secondo più grande guadagno giornaliero nel 2022 si sono verificati nei giorni in cui è stato pubblicato il CPI statunitense.
Un mese fa, un dato CPI leggermente al ribasso ha scatenato una corsa agli acquisti di obbligazioni e la vendita di dollari, sulla base dell’aspettativa che l’inflazione avesse raggiunto il picco.
Il rapporto della Federal Reserve dovrebbe confermare il calo dell’inflazione complessiva all’8,1% e l’aumento dell’inflazione core al 6,5%. Proprio quest’ultimo dato sarà quello che potrebbe determinare l’efficacia della politica della Fed nel contrastare l’eccesso di domanda dei consumatori.
Le crypto tremano?
La notizia del giorno è sicuramente quella dell’arresto di Bankman-Fried, ma i riflettori restano ancora puntati su Binance. Secondo quanto riferito, i pubblici ministeri statunitensi stanno esaminando possibili accuse contro Binance durante i loro primi giorni di operatività.
A tal riguardo Binance ha rilasciato una dichiarazione:
Negli ultimi mesi del 2021, Binance ha iniziato a costruire quello che sarebbe probabilmente diventato il team di sicurezza e investigazione più solido del settore. Con le persone che abbiamo ora e gli strumenti a nostra disposizione, è forse anche il più forte dell’intero settore finanziario.
Binance afferma di aver già risposto a oltre 47.000 richieste delle forze dell’ordine, e ciò fa pensare che i pubblici ministeri del Dipartimento di Giustizia potrebbero avere delle prove per giustificare l’accusa di riciclaggio di denaro e violazioni delle sanzioni penali.
Dopo il crollo di Luna e FTX i trader di criptovalute sono ora preoccupati per il rischio di insolvenza di Binance ma in questo momento le accuse di violazione ed eventuali sanzioni non sembrano essere preoccupanti al punto da innescare un esodo di massa da questa piattaforma.
Le indagini su Binance non sono davvero una sorpresa, poiché ogni azienda sarà indagata dopo il crollo di FTX. La preoccupazione principale per i trader di criptovalute è se i fondi dei clienti sono stati gestiti male o se i conti non tornano e, a parte un maldestro PoS fornito da Binance, non abbiamo ancora sentito nulla al riguardo.
Cosa farà la BCE?
Domani toccherà alla Banca Centrale Europea comunicare la politica economica per affrontare la crisi. Ovviamente anche la Lagarde e il suo team sono in attesa delle decisioni della Fed ma possiamo provare a immaginare cosa faranno.
Secondo gli esperti, avvierà un rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi a 50 pb, che porterà il tasso sui depositi al 2%, e potrebbe essere iniziato il programma di Quantitative Tighteting (QT).
La riduzione del bilancio sarà probabilmente poco incisiva e avverrà a un ritmo di circa 10-20 miliardi di euro al mese, una cifra modesta rispetto ai 95 miliardi di dollari al mese decisi dalla Fed.
La banca centrale europea probabilmente attuerà il programma evitando di rinnovare i titoli in scadenza nell’Asset Purchase Program (APP).
Con molta probabilità le previsioni sull’inflazione scenderanno in modo significativo, dato che le ultime proiezioni erano state rilasciate a settembre, quando i prezzi del gas erano più alti del 30%.
Il tasso terminale della BCE dovrebbe essere vicino al 3%, ma con un maggiore rischio di rialzi rispetto alla Fed, dato che i tassi reali sono maggiormente negativi, l’inflazione è più persistente e le spaccature all’interno del Consiglio direttivo sono più profonde.
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