Nel corso della scorsa settimana, l’esperto e rispettato economista Peter Schiff ha segnalato a più riprese le sue preoccupazioni riguardo a possibili instabilità nel mercato delle criptovalute, concentrandosi in particolare sulla possibile crisi degli ETF associati al Bitcoin.
Secondo Schiff, un calo del prezzo del Bitcoin potrebbe scatenare una serie di liquidazioni che potrebbero far diminuire il valore degli ETF collegati fino al 30% rispetto ai massimi raggiunti a gennaio, provocando un “Lunedì Nero” per l’intero settore.
L’onda lunga del crollo sugli ETF Bitcoin
Schiff ha segnalato nei giorni precedenti che un crollo del valore del bitcoin potrebbe innescare ampie liquidazioni degli ETF legati a questa criptovaluta. Questo evento, che l’economista ha descritto come un potenziale “Lunedì Nero” per il mercato delle criptovalute, potrebbe portare a un drastico calo dei prezzi anche nel settore degli ETF
In una serie di dichiarazioni sulla piattaforma social X/Twitter, Schiff ha commentato il calo del prezzo del bitcoin sotto i $58.000 avvenuto già nella giornata di sabato, spiegando come ulteriori diminuzioni, poi effettivamente avvenute, avrebbero potuto abbattere il valore degli ETF collegati, con perdite fino al 30% rispetto ai massimi di gennaio.
Inoltre, l’economista ha avvertito gli investitori sugli ETF, evidenziando che la maggior parte di loro non ha la stessa tenacia dei cosiddetti HODLer, o detentori a lungo termine, e potrebbe non essere pronta a gestire perdite di questa portata.
Schiff ha esteso la sua analisi anche a Ethereum, osservando un calo del suo valore a livelli non visti da febbraio, con possibili conseguenze simili per gli ETF basati su questa criptovaluta.
Ethereum controtendenza, afflussi importanti nonostante il crollo
Almeno sul lato di ETH, l’analisi di Schiff sembrerebbe però non essere stata corretta. Infatti, dopo che solo lunedì mattina il token ETH ha perso il 20% del suo valore il volume degli scambi del token ETH è riuscito ad aumentare inaspettatamente dopo il crollo così brusco del prezzo. Ha persino raggiunto il volume di scambi più alto in un giorno da maggio 2021.
Gran parte del trading di Ethereum è stato effettuato da investitori istituzionali, con oltre 50 milioni di dollari di afflussi arrivati nelle ultime 24 ore. Si tratta di un dato degno di nota perché nei giorni precedenti sono stati registrati deflussi netti per oltre 340 milioni di dollari. L’afflusso dimostra comunque una certa tendenza degli investitori, soprattutto istituzionali, a tenere salda la presa sugli ETF di ETH.
L’alternativa migliore in questo periodo viene da una presale
In un periodo di grande e forte incertezza come quello attuale, l’alternativa che più di altre sta sgomitando per farsi spazio nei progetti degli investitori sembra essere Pepe Unchained (PEPU).
Il progetto, attualmente in prevendita, si basa sulla blockchain di Ethereum, ma grazie all’approccio Layer 2 offre un modo molto più veloce ed economico per effettuare transazioni. Pepe Unchained non solo è 100 volte più veloce della rete Ethereum, ma è anche decisamente più economico.
Allo stesso tempo, gli investitori beneficiano di rendimenti di staking molto elevati: il primo programma di staking è già in corso e offre un rendimento percentuale annuo (APY) di ben il 263%. Qui, una quota pari al 30% della fornitura di token PEPU da 8 miliardi di dollari verrà assegnata alla comunità come ricompensa nei prossimi due anni.
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