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Riserva crypto negli USA: la presenza di Solana a forte rischio

Giuliana Morelli

Negli Stati Uniti, il dibattito sulla creazione di una riserva nazionale di criptovalute si intensifica, suscitando reazioni contrastanti tra i principali attori del settore. L’iniziativa, annunciata dal presidente Donald Trump, mira a includere diversi asset digitali all’interno di un portafoglio statale strategico. 

Oltre al Bitcoin (BTC), tradizionalmente considerato il riferimento per il settore, l’elenco dei candidati include anche Ethereum (ETH), XRP, Cardano (ADA) e Solana (SOL).

Questa decisione ha scatenato forti opposizioni, in particolare da parte del co-fondatore di Solana, Anatoly Yakovenko, e di Charles Hoskinson, creatore di Cardano. Entrambi hanno criticato la mancanza di trasparenza nel processo di selezione e l’assenza di un confronto con le aziende direttamente coinvolte. Il progetto di una riserva crypto solleva interrogativi sulle implicazioni per la decentralizzazione, la regolamentazione e il controllo statale degli asset digitali.

L’opposizione di Yakovenko alla riserva crittografica statunitense

Anatoly Yakovenko, figura chiave dietro Solana, ha espresso forti riserve sull’iniziativa governativa. Il 6 marzo 2025 ha sottolineato il rischio che il coinvolgimento statale possa compromettere la decentralizzazione, principio fondamentale della tecnologia blockchain. 

Secondo il co-fondatore di Solana, la creazione di una riserva crypto nazionale potrebbe trasformare le criptovalute in strumenti controllati dal governo, snaturandone la natura peer-to-peer.

L’inclusione di Solana nella riserva ha generato ulteriori controversie. Alcuni analisti hanno ipotizzato che la sua presenza possa essere stata motivata più dalla necessità di legittimare l’inserimento di XRP, piuttosto che da una valutazione oggettiva delle caratteristiche della blockchain Solana. 

Yakovenko ha negato qualsiasi coinvolgimento ufficiale nel processo decisionale. Nel post, avrebbe ribadito come non esista un rappresentante ufficiale di Solana che abbia interagito con il governo statunitense su questo tema.

Il dibattito si inserisce in un contesto più ampio di regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti. La proposta della riserva crypto solleva preoccupazioni sulla possibilità di un’influenza statale eccessiva sul mercato, portando molti esperti a interrogarsi sul futuro della decentralizzazione in uno scenario in cui gli asset digitali diventano sempre più integrati nelle strategie economiche nazionali.

Cardano nella riserva USA: il fondatore Hoskinson non ne sapeva nulla

Le perplessità di Yakovenko non sono un caso isolato. Anche Charles Hoskinson, fondatore di Cardano, ha manifestato il suo disappunto dopo aver scoperto che ADA era stato incluso nella riserva statunitense senza alcun preavviso. In un video rivolto alla comunità crypto, Hoskinson ha espresso il suo stupore per la decisione, affermando che nessuno del suo team fosse stato consultato o invitato a partecipare al processo decisionale.

L’assenza di rappresentanti di Cardano al Crypto Roundtable della Casa Bianca ha alimentato ulteriori tensioni. L’ evento, previsto per la fine di marzo, riunirà alcuni dei nomi più influenti del settore per discutere il futuro delle criptovalute negli Stati Uniti. 

L’esclusione di Cardano e di altri progetti blockchain di rilievo ha portato molti a sospettare che la selezione delle criptovalute incluse non sia stata condotta in modo trasparente. L’innescarsi del dubbio ha innescato un acceso dibattito sulla governance delle criptovalute e sul potenziale impatto di una riserva statale sulla competizione tra le diverse blockchain.

Un altro punto di attrito riguarda i criteri di selezione. Se Bitcoin è universalmente riconosciuto come un asset decentralizzato e resistente alla censura, la stessa valutazione non è altrettanto chiara per altre criptovalute. Cardano e Solana, ad esempio, operano con modelli di consenso differenti e con infrastrutture che, sebbene avanzate, presentano ancora vulnerabilità e centralizzazioni parziali.

Il dibattito sulla riserva crypto statunitense si sta trasformando in una questione politica, con implicazioni che vanno ben oltre la semplice gestione di asset digitali. Il rischio di uno scontro tra regolatori e aziende DeFi si fa sempre più concreto. Tutto ciò, in un crescente contesto di incertezza per la situazione finanziaria globlale.

Un nuovo progetto per accelerare Solana

Mentre Solana affronta incertezze normative, nuovi progetti emergono per migliorare la sua infrastruttura. Solaxy è una delle startup più promettenti in fase di crypto presale, con l’obiettivo di ottimizzare la velocità delle transazioni su Solana attraverso l’uso del suo token utility, $SOLX.

Solana è rinomata per la sua capacità di elaborare migliaia di transazioni al secondo, ma la rete ha sofferto in passato di problemi di congestione e downtime improvvisi. Solaxy si propone di risolvere queste criticità sviluppando soluzioni Layer 2, in grado di ridurre i tempi di elaborazione e migliorare la scalabilità del network.

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Il token $SOLX fungerà da elemento chiave per incentivare la validazione rapida delle transazioni, garantendo costi ridotti e maggiore efficienza. La prevendita ha già suscitato l’interesse di investitori e sviluppatori, attratti dal potenziale di Solaxy nel migliorare le prestazioni di Solana e renderla una blockchain ancora più competitiva nel contesto delle criptovalute ad alte prestazioni.

Se Solaxy riuscirà a mantenere le promesse, il suo impatto potrebbe essere significativo, non solo per Solana, ma per l’intero settore delle blockchain ad alta velocità. Con un mercato sempre più attento alla scalabilità e all’efficienza, il successo di progetti come Solaxy potrebbe ridefinire il modo in cui vengono elaborate le transazioni crypto nel prossimo futuro.

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Dr.ssa Giuliana Morelli, con una Laurea Magistrale in Economia e Management, ha maturato una solida esperienza nel settore finanziario ed economico durante gli anni di lavoro come consulente aziendale. Nel 2010, ha intrapreso una nuova avventura fondando la sua società di consulenza, attraverso la quale offre supporto a imprese e individui nel navigare il complesso mondo degli investimenti e del trading.

La sua expertise si estende anche al vivace settore delle criptovalute, dove esplora l'intersezione tra trading tradizionale e tecnologie emergenti come la Blockchain. Giuliana collabora attivamente con diversi studi professionali ed è una figura di spicco in numerose iniziative legate a Fintech, Blockchain, nonché in vari incubatori e acceleratori di impresa.

Giuliana ha una passione per l'attualità, cosa che le permette di fornire ai lettori analisi puntuali e aggiornate sulle ultime novità del settore. Con una comunicazione chiara e precisa, mira a rendere il mondo del trading e degli investimenti comprensibile e accessibile a tutti, sia che si tratti di principianti o di investitori esperti.

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